Gelato

Chiude la Gelateria Popolare di Torino. Lo sfogo di Maurizio De Vecchi, che trasloca in Calabria

Dopo oltre dieci anni di attivitร , la Gelateria Popolare di Torino chiude. Lo annuncia Maurizio De Vecchi, stanco dellโ€™intolleranza della cittร . Per questo il prossimo progetto lo vedrร  allโ€™opera in Calabria, con unโ€™agrigelateria.

  • 08 Luglio, 2020

Chiude la Gelateria Popolare di Torino

Alla fine dellโ€™anno la Gelateria Popolare di Torino, a Borgo Dora, chiuderร  per sempre. Eppure non cโ€™รจ rancore, nรฉ rammarico, nelle parole di Maurizio De Vecchi, che il progetto lโ€™ha ideato e cresciuto negli ultimi anni, anche quando si รจ trattato di ricominciare in un nuovo spazio, a partire dal 2017, investendo soldi e impegno per portare avanti un lavoro preciso sul prodotto di qualitร , e naturale, senza aggiunta di additivi o basi, privilegiando la valorizzazione degli ingredienti locali (lavoro premiato dalla guida Gelaterie d’Italia del Gambero Rosso). Il ciclo ora si รจ concluso, con la consapevolezza di aver raggiunto tanti traguardi e raccolto la stima di una clientela affezionata. Lโ€™annuncio della chiusura, perรฒ, ha destato molto clamore, per il messaggio schietto e diretto che il gelatiere ha deciso di affidare a Facebook, scattando una fotografia di quel che รจ diventato il lavoro in Borgo Dora, negli ultimi tempi, โ€œdopo tredici anni belli, difficili, stimolanti, faticosiโ€. Cโ€™รจ per esempio il dispiacere di non essere stati capiti proprio da quel quartiere di cui la Gelateria Popolare voleva essere punto di riferimento e di incontro, โ€œun luogo familiare, dove sentirsi a casaโ€. โ€œAbbiamo cercato con tutti i nostri limiti di fornire al quartiere degli stimoli culturali. Abbiamo fatto musica, cercando di privilegiare artisti locali o di nicchia, con particolare attenzione al jazz, ma non solo. Abbiamo cercato di collaborare come potevamo con tutte le varie anime del quartiere, privilegiando le iniziative dal bassoโ€, spiega Maurizio De Vecchi nel suo commiato โ€œQualcosa perรฒ รจ andato stortoโ€.

La difficoltร  di vivere e lavorare in cittร 

โ€œDopo tredici anni scopriamo di essere detestati da tutti. Ci detestano i vicini da tutti e quattro i punti cardinaliโ€ continua lo sfogo amaro โ€œCi detestano i colleghi commercianti di zona, che chiudono alle sette e mezza e vivono fuori cittร , ma firmano esposti contro di noi, infastiditi dai nostri aperitivi. O che ci incontrano per strada quasi quotidianamente da tredici anni, ma girano platealmente la faccia da unโ€™altra parte per non salutarci. Ci detesta la questura di Porta Palazzo, che ci ha inquadrati come simpatizzanti area antagonista. E ci detesta giustamente lโ€™area antagonista, che non ci considera certamente un presidio libertario, ma ci considera per quello che siamo, una gelateria con fini commerciali. Ci detestano i vigili, che per piรน di dieci anni hanno consentito ad un furgone di stare parcheggiato tutto il giorno in divieto di sosta sul marciapiede ostruendo quasi completamente la vista sulla porta della gelateria di via Borgo Doraโ€. E ancora, in una escalation di jโ€™accuse molto diretto: โ€œCi detesta lโ€™attuale padrona di casa. Ci detesta la figlia dellโ€™attuale padrona di casa. Ci detestano gli inquilini che abitano sopra di noi negli alloggi della figlia dellโ€™attuale padrona di casa, disposti ad inventarsi qualunque cosa pur di farci cacciare via (e abbiamo i vocali delle loro diffamazioni). Probabilmente ci detesta la Cittร , lโ€™amministrazione cittadina, sempre ammesso che sappia della nostra esistenza, visto che ad esempio gli assessori alla cultura che si sono succeduti in questi anni non si sono mai degnati neanche di rispondere alle nostre mail. Direi che puรฒ bastare, togliamo il disturboโ€. Parole forti, che al di lร  dello sfogo affidato ai social network, hanno bisogno di essere chiarite, per evitare di esacerbare tensioni che il diretto interessato vuole scongiurare.

La decisione di chiudere un ciclo

Dunque, il giorno dopo, Maurizio De Vecchi รจ ancora convinto della decisione maturata negli ultimi mesi, e ci tiene a smorzare i toni, senza per questo smentire quegli ostacoli โ€“ prevalentemente riconducibili allโ€™intolleranza e alla diffidenza nei confronti del prossimo โ€“ che hanno progressivamente fiaccato il lavoro della gelateria: โ€œVoglio ribadirlo, non vado via sbattendo la porta, nรฉ mi sento abbandonato dalle istituzioni. Ho voluto fare una foto di quello che รจ stato, ci sono voluti due anni per elaborare una voglia di cambiamento che devo seguire, prima che sia troppo tardi. Chiaramente hanno influito le dinamiche di quartiere: finchรฉ ho avuto le motivazioni giuste per fare questo lavoro ci sono passato sopra, oggi sono convinto che la gelateria non ha piรน niente da offrire al quartiere e soprattutto non dร  piรน stimoli a me. Non รจ vero che tutti ci detestano, siamo anche amati, ma non mi basta piรนโ€. Maurizio parla poi di un clima sociale che sta cambiando in peggio, in un quartiere popolare come quello di Borgo Dora che ha attraversato piรน fasi, pur mantenendo una forte identitร , che perรฒ si scontra con motivi diversi instabilitร : โ€œCโ€™รจ il processo di gentrificazione, e poi non mancano gli attriti con i residenti che avversano la pedonalizzazione della zonaโ€ฆ Io dal canto mio ho investito molto nel quartiere, solo il nuovo locale, aperto dopo il trasloco obbligato del 2017, mi รจ costato 70mila. Ho sempre cercato di offrire spazi condivisi, organizzare eventi che purtroppo non sono mai stati appoggiati dal Comune. Ciรฒ non toglie che non ce lโ€™ho con le istituzioni, nรฉ tanto meno con la sindaca. Semplicemente ne prendo atto: รจ come se si fosse squarciato un veloโ€.

il gelato alla fragola di Gelateria popolare

Il nuovo progetto in Calabria. Lโ€™agrigelateria

Dunque, โ€œalla fine di unโ€™esperienza meravigliosa, ma conclusaโ€, si inizia a pensare al futuro. Che porterร  Maurizio in Calabria, nel piccolo paesino di San Vito sullo Ionio. Un cambio di vita drastico, per raggiungere il paese dโ€™origine della famiglia paterna, in cerca di una dimensione piรน umana, supportata dal contatto diretto con la natura, e con la terra: โ€œSul desiderio ha influito anche lโ€™ultimo periodo, le difficoltร  dei mesi di lockdown, la voglia di prendere coraggio e dedicarmi con entusiasmo a un nuovo progettoโ€. Unโ€™idea ancora da definire, che potrebbe prendere forma entro lโ€™inizio del prossimo anno come agrigelateria, in collaborazione con una cooperativa sociale (per formare e dare lavoro anche a persone svantaggiate, come i migranti sfruttati nei campi) e altre realtร  contadine che stanno cambiando il volto della Calabria agricola: โ€œAnche mio cugino produce olio in zona, ma sono molte le aziende che lavorano con qualitร , e io invece di fare il gianduiotto del Balon potrei iniziare a proporre gelato al bergamotto, alla liquiriziaโ€ฆ Sempre con la mia filosofia, ma valorizzando un territorio che ha grandi potenzialitร โ€. Nei prossimi mesi, perรฒ, si lavorerร  ancora a Torino, per rimediare ai danni del lockdown: โ€œAbbiamo bisogno di riprenderci, anche il mese di giugno รจ stato difficile. Mi auguro che chi davvero vuole provare il nostro gelato ci vanga a trovare finchรฉ รจ in tempoโ€. Unโ€™operazione commerciale? โ€œNon mi vergogno a dire che questo รจ il momento di attirare lโ€™attenzione. Lโ€™esperienza della Gelateria Popolare si concluderร  a breve, non torno indietro. Perรฒ voglio chiudere senza debiti, consapevole che non si tratta di una fuga, ma solo di un nuovo cicloโ€. E poi cโ€™รจ la gelateria di San Salvario, sviluppata in collaborazione con Progetto Tenda: โ€œUn progetto che ha bisogno di essere ripreso in mano, ci lavoreremo con impegno nei prossimi mesi, poi Elisa, il mio braccio destro, resterร  a lavorare lรฌ, mentre io farรฒ i bagagli per la Calabria, lasciandomi alle spalle tante situazioni vissute, begli incontri, relazioni costruite. Non rinnego nullaโ€.

 

a cura di Livia Montagnoli

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