È corsa al mercato cinese per le catene di caffè. Starbucks resta la più potente, ma la competizione è alta

26 Set 2023, 13:14 | a cura di
Passione caffè in Cina: non solo le catene di bar ma anche i fast food ora puntano sull’oro nero. E il mercato si fa sempre più competitivo.

In principio fu la Dunkin’, la catena di ciambelle americane al tempo conosciuta ancora come Dunkin Donuts. La prima a comprendere già nel 2013 quanto alto fosse il potenziale dei prodotti di caffetteria, solitamente messi a corredo in format simili. L’allora direttore finanziario aveva definito le bevande “il Sacro Graal della profittabilità” e aveva ragione: oggi il caffè è un’opzione immancabile pressoché ovunque. Il mercato da conquistare? La Cina, mai stata così vicina.

Starbucks in cima alle preferenze dei cinesi

Le catene di caffetterie internazionali lo sanno bene, e infatti è al pubblico cinese che stanno puntando da diversi anni. In cima, come sempre, c’è Starbucks, che continua a fidelizzare la clientela anche grazie alla digitalizzazione (ne è un esempio il programma dei Rewards, una serie di premi da ricevere tramite tessera fedeltà). La solida presenza della catena americana sul territorio è merito di Schultz, che per primo nel ’99 ha scelto di puntare sul Paese: l’imprenditore che da poco ha lasciato il consiglio di amministrazione dopo più di 40 anni aveva infatti come obiettivo quello di rendere la Cina il più importante mercato internazionale di Starbucks, aprendo un punto vendita ogni nove ore in media entro i prossimi tre anni. Ma la sirena non è l’unica insegna presente: ruolo importante lo gioca la cinese Luckin Coffee, che di recente ha lanciato il latte macchiato corretto, e che fino a pochi anni fa era stata testa a testa con Starbucks per numero di negozi presenti. Poi, nel 2020, un calo drastico: la catena ha ammesso di aver falsificato le vendite, quasi la metà dei suoi 730 milioni di dollari per la precisione, mossa che non ha giovato all’azienda.

I fast food che puntano al caffè

Gli ideatori della Luckin un anno fa hanno dato poi vita alla Cotti Coffee, che ora conta già più di 5mila punti vendita ed è la quinta catena di caffè più grande al mondo. Dall’America, invece, è arrivata anche la Peet’s, che ha fatto il suo ingresso in Cina nel 2018 e che quest’anno aprirà il suo duecentesimo locale, mentre a rappresentare il Canada ci pensa Tim Horton’s, che continua a rafforzarsi sempre più sul mercato internazionale. Ma non sono solo le catene di caffetterie a puntare sull’oro nero: la cinese Yum China, catena di fast food con sede a Shangai, ha aperto ben 95 caffetterie grazie a una joint venture con Lavazza. E a proposito di fast food: KFC va alla grande tra i clienti cinesi, soprattutto per il suo caffè. Al punto che una famosa pubblicità del brand in Cina è quella con il colonnello Sanders che recita “l’unica cosa che profuma meglio del mio pollo è il mio caffè”. Venduto nei punti vendita dedicati al cibo ma anche negli oltre 200 chioschi K-Coffee, format dedicato esclusivamente alla caffetteria. E che dire di McDonald’s: nel resto del mondo non è particolarmente apprezzato per il suo caffè, ma in Cina la bevanda va alla grande, e il McCafé continua a espandersi a macchia d’olio.

 

 

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