Perché gli Stati Uniti non si sono ancora stancati di vedere i suoi aspiranti politici abbuffarsi di fagioli durante le campagne elettorali?

8 Gen 2024, 14:57 | a cura di
L’atto di mangiare è spesso protagonista di campagne elettorali, ma i tentativi di entrare in contatto con gli elettori attraverso il cibo sono spesso fallimentari.

In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui si riscaldano i motori delle elezioni Presidenziali americane, le campagne elettorali spingono i candidati a partecipare a eventi e a consumare (anche a costo di fingere di gradire) tutti i cibi tradizionali dei vari territori. È una grottesca parata di opportunismo, in cui ogni boccone è documentato e ha lo scopo di comunicare agli spettatori che il candidato è uno di noi, felice di assaporare con orgoglio i più disparati piatti nazionali. Ma qual è il motivo di questa strategia? Perché nella storia degli Stati Uniti la gente da sempre collega certi cibi all'autenticità, al patriottismo, all'integrità. Entrambi i partiti sono ancora oggi alla ricerca disperata di strumenti (edibili) per argomentare la credibilità del loro candidato. Gli esiti, però, sono alle volte più dannosi che altro.

Le gaffe dei politici statunitensi legate al cibo

I membri del Congresso sono perlopiù miliardari, al contrario la maggioranza degli americani supera di pochissimo la soglia della povertà. La rappresentazione culturale di alcuni cibi è stata a lungo utilizzata come strumento in politica. Pensiamo a Barack Obama che aveva difficoltà a finire il soul food per eccellenza, il chicken and waffles, nei diner delle periferie, e quindi bollato come elitario perché "chiaramente non vede l'ora di tornare a mangiare i suoi albumi bio strapazzati". Donald Trump, invece, con la sua nota passione per i Big Mac e bistecche stracotte condite con molto ketchup, viene percepito dal suo elettorato - nonostante la sua ricchezza - come un uomo comune proprio per le sue scelte alimentari.
Usare il cibo come strumento in campagna elettorale per dimostrare integrità ed essere percepiti come "uno del popolo" non è però cosa facile. Nell'America d'oggi, così variegata, stratificata, e così tanto sotto scrutinio "visual" è anzi più pericoloso che mai. Le trappole sono ovunque. E la brutta figura (con conseguente picchiata nei sondaggi) incombe.

Il tamale di Gerald Ford

mangiare è un atto politico (cit)

foto AP Photo

Il 9 aprile 1976, al Presidente Gerald Ford in visita a San Antonio in Texas, viene servito un tamale. Ford infila il tamale in bocca senza prima rimuovere l'involucro di foglia di mais. Secondo alcune testimonianze, viene anche colto da un leggero soffocamento.
"Il Presidente non era evidentemente al corrente. Era ovvio che non aveva ricevuto un briefing sul come si mangiano i tamales", ha detto Lila Cockrell, all’epoca sindaco di San Antonio. L’affaire divenne noto come il Grande Incidente del Tamale. Ford aveva ovviamente già mangiato tamales in vita sua. Ma, come riporta il Telegram, gli erano stati serviti già "sbucciati". È possibile che Ford stesse terminando una lunga giornata di campagna elettorale e non stesse prestando attenzione. Tuttavia, la sua gaffe, e – peggio – la motivazione addotta, segnalava qualcosa di più profondo: Ford era "out of touch" ovvero distante dalla realtà. È evidentement un'élite quella che mangia tamales già scartati. E come può un candidato rappresentare una nazione se non sa nemmeno mangiare il cibo del popolo? Quell'anno l'outsider Jimmy Carter vinse le elezioni, prendendosi tutti i grandi elettori del Texas. Fu l'ultima volta che in Texas il partito Democratico sconfisse quello Repubblicano. Nei decenni successivi, il consumo di cibo durante le campagne elettorali è diventato ancora più controllato e più carico politicamente. Nel 2010, lo scrittore di cucina Matthew Jacob scriveva per la CNN, "A ogni ciclo elettorale, i candidati hanno imparato che il modo in cui mangiano - e non solo il modo in cui votano - è potenzialmente parte del dibattito". Ne sa qualcosa la candidata al Congresso

Patria, famiglia e foto rubate

Il cibo come strumento politico

Premesso che il pasto giusto racconta un legame con le persone, e mette sullo stesso piano il candidato con i suoi elettori, più opportunità di impegnarsi nella cultura del cibo significa più opportunità di controllo sull'elettorato. Ma a volte, nella loro ricerca di apparire onesti e comprensibilia chi li vota, i politici complicano le cose. È il caso di Mayra Flores, dal 2022 al 2023 membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti per il 33° Distretto del Texas, repubblicana e primo membro donna di origine messicana. Flores si oppone al matrimonio omosessuale, ha definito l'annullamento della sentenza Roe v. Wade "un sogno che si avvera" e si sta ricandidando al Congresso dopo aver perso il seggio l'anno scorso. Ha anche l'abitudine di postare foto di cibo - tipicamente messicano - sul suo profilo X (ex-Twitter), con didascalie sull'orgoglio di essere una casalinga e sulle gioie della vita al ranch. Il problema, come sottolinea una recente inchiesta di Current Revolt, è che le foto pubblicate sono in realtà prese da vari siti web e spacciate per sue.

Prendiamo a esempio la foto di uno stufato e del pane cotti sul fuoco, con la didascalia, "La vita al Ranch con la famiglia è il massimo", nel commento sotto la foto viene specificato da Flores che il pane è "gorditas de masa". Ma una semplice ricerca su Google Image mostra che la foto è sulla pagina Facebook "Visit Guyana" dal 2022. Un'altra foto di Flores che ritrae uova e tortillas su una piastra è invece della pagina Facebook Izabal Magazine pubblicata nel 2021. Secondo Current Revolt, nel corso degli anni Flores ha fatto spesso trucchetti del genere. La candidata ha dichiarato al Texas Tribune che non era sua "intenzione fuorviare".

foto del sito Visit Guyana del 2022

Si tratta di un teatrino politico di bassa lega, ma ancora una volta fa emergere il valore attribuito al cibo. Addirittura essere disposti a mentire per aumentare l'appeal sugli elettori rivela una sorta di disperazione. O semplice sciatteria. Un paniere di tortillas con sullo sfondo un ranch di cavalli, oppure un piatto di fagioli su un tavolo da picnic, sono immagini che trasmettono un messaggio di concretezza, soprattutto se accompagnato da didascalie che sottolineano quanto Flores tenga a Dio e alla sua famiglia. Mentre prendere immagini da altri account, comprese foto che non sono nemmeno di cibo messicano, è un messaggio stridente e chiaro sul candidato e il valore del suo giudizio nei confronti del suo seguito.

Ora che gli USA entrano in un anno di elezioni che si prevede pirotecnico (non fosse altro che per il suo candidato più chiacchierato), al popolo statunistense andrebbe suggerito mantenere un po' di scetticismo e prestare attenzione ai fatti. Incrociando le dita che questo del cibo sia il peggior political drama dell'anno, e non altro.

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