Dopo oltre un anno di gestazione, arriva la firma sul decreto che regolarizza l’accoglienza in cantina. Dalla presentazione della Scia alla possibilitร di fatturare le attivitร e ospitare eventi ricreativi, ecco che cosa cambia per le aziende. E nel 2021 l’Italia ospiterร la Global Conference sul turismo del vino delle Nazioni Unite.
โSono considerate enoturistiche tutte le attivitร formative e informative rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio e la conoscenza del vinoโ. Recita, cosรฌ, il primo articolo del decreto โLinee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualitร per lโesercizio dellโattivitร enoturisticaโ, approvato in Conferenza Stato-Regioni la settimana scorsa e appena firmato dal ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. โUn passo avanti importante, atteso, necessario per regolamentare il settore e promuovere il rapporto tra territorio, prodotti agroalimentari e turismoโ ha subito commentato il titolare di via XX settembre โAttraverso questo decreto, le aziende vitivinicole regolamenteranno le loro attivitร di accoglienza, di divulgazione e degustazione, proponendo particolari percorsi esperienziali e turistici incentivando il mercato dei viaggi, delle vacanze e del turismo. Oggi si apre una nuova stagione, nuove opportunitร per il comparto anche in termini di valorizzazione del territorio e occasioni di crescita per tutta la filiera, ma anche occasioni di conoscenza per chi sarร fruitore dell’enoturismoโ.
A onor di cronaca, il testo รจ stato approvato dopo oltre un anno di gestazione. Era dicembre del 2017 quando, su proposta del senatore Dario Stefร no e con firma dell’allora ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, i commi del decreto sull’enoturismo venivano inseriti nel Bilancio di previsione dello Stato 2018 (tutt’ora sono legati a quella legge di Bilancio del 27 dicembre 2017), in attesa del passaggio in Conferenza Stato Regioni.
La campagna politica successiva e il cambio di Governo ne hanno, poi, rallentato l’iter, ma il progetto non รจ mai stato accantonato e, in questi ultimi mesi, le associazioni – Unione Italiana Vini, Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative, Federvini, Federdoc, Assoenologi, Movimento Turismo del Vino, Cittร del Vino โ hanno lavorato fianco a fianco per trovare la quadratura del cerchio.
D’altronde, il ministro Gian Marco Centinaio ha subito fiutato l’importanza del dossier, facendone uno dei suoi cavalli di battaglia: il completamento perfetto di quell’operazione iniziata con l’accorpamento del ministero delle Politiche Agricole e il ministero del Turismo e proseguita con l’annuncio che sarร proprio l’Italia ad ospitare, nel 2021, la Wine Global Conference del World Tourism Organisation, lโagenzia delle Nazioni Unite che si occupa della promozione del turismo sostenibile e responsabile. Obiettivo raggiunto, dunque. Ma adesso cosa cambia per le cantine che si occupano di accoglienza in cantina?
Prima di tutto, il decreto equipara il turismo in cantina all’attivitร agrituristica, anche da un punto di vista fiscale, dando, quindi, la possibilitร alle aziende agricole di mettere a bilancio e fatturare anche i relativi incassi. Ricordiamo che precedentemente non era possibile fatturare la visita, le attivitร in vigna e – per assurdo โ neppure la degustazione (stando letteralmente a quanto previsto dal Decreto del Fare, si poteva vendere la bottiglia, ma non somministrarla, a meno che non si avesse una licenza da winebar). Prima di iniziare l’attivitร , inoltre, bisognerร presentare la Scia (segnalazione certificata di inizio di un’attivitร ) presso il Comune di appartenenza.
Ci sono, poi, delle linee guida e standard minimi che garantiranno la qualitร del servizio. In particolare, l’apertura settimanale o stagionale per almeno 3 giorni; l’uso di strumenti di prenotazione; la presenza di cartelli da affiggere con le informative relative all’accoglienza; la presenza di una pagina web aziendale; l’uso di calici di vetro per le degustazioni; la preparazione del personale addetto all’accoglienza (che puรฒ essere costituito dal titolare dell’azienda o dai familiari, dai dipendenti dell’azienda o da collaboratori esterni).
Per quanto riguarda le attivitร comprese nel termine enoturismo, rientrano:
visite guidate nei vigneti
visite nei luoghi di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, della storia e della pratica vitivinicola ed enologica
iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo svolto nell’ambito delle cantine e dei vigneti, ivi compresa la vendemmia didattica
attivitร di degustazione delle produzioni vitivinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, da intendersi quali prodotti agroalimentari freddi, anche manipolati e trasformati dall’azienda stessa e pronti per il consumo
Un punto controverso, quest’ultimo. Se in origine, infatti, il decreto prevedeva solo โalimenti giร pronti al consumoโ, su suggerimento delle associazioni di categoria la dicitura รจ stata cambiata in โprodotti agroalimentari, anche manipolati o trasformati dall’azienda stessa e pronti per il consumoโ. Con la clausola che siano comunque prodotti freddi, ed escludendo cosรฌ โle attivitร che prefigurano un servizio di ristorazioneโ.
Soddisfatte le associazioni. โAccogliamo con grande soddisfazione lโintesa trovata tra il Governo e le Regioniโ รจ il commento del presidente di Unione Italiana Vini Ernesto Abbona โSiamo certi che, attraverso questa nuova opportunitร , lโintero comparto trarrร grandi benefici soprattutto in termini di valorizzazione dei territoriโ.
โCon questo provvedimentoโ aggiunge Nicola DโAuria, presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino โvengono completate alcune semplificazioni fiscali per le aziende agricole e vengono definiti anche degli standard minimi di qualitร dei servizi offerti. Inoltre, il settore viene dotato di un quadro normativo completo e armonizzato a livello nazionale. Questโultimo fattore, in particolare, potrร certamente incoraggiare le imprese e le associazioni di categoria a trovare e implementare una strategia organica comune delle attivitร enoturistiche, con la possibilitร di promuovere in futuro anche un logo unico a livello italianoโ.
โDopo questo risultatoโ commenta il presidente di Cittร del Vino Floriano Zambon โci attendiamo nei prossimi mesi un ulteriore passo avanti per mettere mano anche alla legge sulle Strade del Vino, armonizzandola alle indicazioni della legge sullโenoturismo e dando maggiore coerenza anche a livello regionale per offrire agli enoturisti un riferimento certo ovunque si trovino. Le Strade del Vinoโ ribadisce Zambon โsono la cerniera ideale tra pubblico e privato per mettere assieme lโofferta ricettiva e di accoglienza di un territorio nel suo insieme. Sarebbe opportuno trovare finanziamenti ad hoc per migliorare il loro funzionamento e la promozione, soprattutto allโesteroโ.
Guarda avanti anche Carlo Pietrasanta, presidente Lombardia del Movimento Turismo Vino e fautore (nel triennio da presidente Mtv nazionale) del decreto sull’enoturismo: โQuello che abbiamo portato a casa รจ un risultato importante. Abbiamo lottato per ottenere un testo lineare, facile, senza troppi appesantimenti burocratici, pensato proprio per le cantine: non obblighi, ma possibilitร che la legge fino ad ora non contemplava. Ma questo รจ solo l’inizio. Come Mtv Lombardia, nei prossimi dieci giorni daremo alle cantine gli strumenti necessari per mettersi in regola. Intanto, perรฒ, serve che le Regioni adeguino il modello Scia, inserendo anche la casella di attivitร enoturisticaโ. Ma non finisce qui. โIn futuroโ continua Pietrasanta โsarร importante continuare a lavorare sul testo, in particolare sulla formazione, sulla nascita dell’Osservatorio dell’enoturismo, sul logo unico. Tutti piccoli accorgimenti che potranno essere introdotti con decreti attuativi o con una bozza di legge specifica sull’enoturismo. Ma , intanto, la strada รจ quella giustaโ.
Intanto, l’Italia ha ricevuto l’investitura ufficiale ad ospitare per il 2021 la Wine Tourism Global Conference della World Tourism Organisation, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della promozione del turismo sostenibile e responsabile. Toccherร al ministro Centinaio indicare il luogo migliore per ospitare l’evento: Verona si รจ giร candidata al ruolo, ma la concorrenza resta altissima.
Intanto, perรฒ, vediamo come si svolgerร l’evento. Lo abbiamo chiesto a Alessandra Priante, il capo ufficio relazioni internazionali e team transizione turismo del ministero delle Politiche agricole e Turismo, che ha partecipato agli eventi precedenti, compreso l’ultimo che si รจ svolto lo scorso settembre in Moldavia e dove l’Italia ha presentato la sua candidatura. โSarร una bella vetrinaโ dice โun’occasione importante per promuovere il turismo enogastronomico italiano. Il format internazionale prevede incontri, workshop e degustazioni che aiutano a conoscere il territorio e i suoi vini, coinvolgendo consorzi, associazioni, agenzie del turismo. Sarร importante, per il nostro Paese, anche il ruolo giocato, in questo ambito, dallo sviluppo digitale. E non mancherร , poi, il confronto con gli altri Paesi. ร importante capire che, per promuovere l’enoturismo, non bisogna essere in competizione, anzi le alleanze internazionali sono fondamentaliโ. Va in questa direzione anche l’accordo firmato, in occasione del Fitur-Fiera Internacional de Turismo di Madrid, tra il Movimento Turismo del Vino italiano, presieduto da Nicola D’Auria e la corrispondente associazione spagnola, l’Aee, guidata da Josรจ Antonio Vidal.
a cura di Loredana Sottile
Articolo uscitoย sul numero diย Tre Bicchieri uscito il 14 marzo
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