Milioni di anni fa, nonna Seolmundae, che era una gigantessa, si mise a scavare.
Con solo sette colpi di pala, creรฒ il vulcano Halla, sempre attivo. E attorno a lui, a forza di lava, lapilli, colate, nacque lโisola di Jeju, poco a sud della penisola coreana.
Gli abaloni pescati nel mare di Jeyu dalle pescatrici coreane che vivono sull’isola. Foto di kimchi e basilico
Jeju รจ un lembo di terra perso nel mare che si attraversa da parte a parte in meno di unโora e mezza: lโaria sa di salsedine e mandarino.
Cโรจ stato un tempo, prima delle serre e dei fertilizzanti, in cui le coltivazioni di arance nellโentroterra venivano spazzate ogni giorno dai venti del mare, costringendo i contadini a costruire barche e prendere il largo.
Se il clima dellโisola non si mostrรฒ clemente con loro, le flotte cinesi e giapponesi lo furono meno: che fosse responsabilitร di un tifone o di una giunca imperiale, gli uomini dellโisola continuavano a sparire.
Le donne dellโisola no.
Rimaste sole a casa, le mogli dei pescatori scomparsi si ritrovarono allโimprovviso senza un marito e โ soprattutto โ senza piรน nessuna barca.
La ricchezza del mare rimaneva perรฒ lรฌ a due passi, nascosta sotto le onde: abaloni, ananas di mare, cetrioli e lumache marini riempiono ancora oggi i fondali e le scogliere sommerse dellโisola.
Servivano solo delle tute di cotone, neanche le maschere subacquee โ introdotte solo alla fine del diciannovesimo secolo โ erano necessarie: le donne cominciarono a immergersi.
La vita ricominciรฒ a scorrere, uguale a prima, fu il panorama a cambiare: sulle spiagge, quasi fossero state partorite dalla sabbia, iniziarono a stagliarsi casupole di pietra lavica nera, usate come spogliatoi, tra unโimmersione e lโaltra.
La prima testimonianza scritta delle haenyo risale al 1629, quando il topografo imperiale Lee Gun, incaricato di mappare Jeju, parla di queste donne che si immergono in turni di 7-8 ore, per tornare in superficie con cestini pieni di abaloni, il mollusco โprincipe del mareโ, cosรฌ amato dai nobili coreani.
Le pescatrici lo estraggono dalla sua conchiglia ovale, da cui sporge come una pupilla sul fondo del mare, e appoggiandosi al primo scoglio che trovano libero, lo tagliano a fettine sottili.
Lo stendono in una vaschetta, con accanto una piccola ciotola piena di salsa di soia e gochujang, la salsa piccante coreana. Mangiano cosรฌ, guardando il mare: imperatori e pescatrici hanno gli stessi gusti.
Sulle coste piรน orientali dellโisola, in uno dei casotti neri di prima, chiamato bulteok, Haru racconta della sua vita da haenyo: ยซร piรน un modo di vivere che un lavoro: immergersi ogni giorno ti insegna dove trovare alcuni crostacei, quali si nascondono sotto la sabbia quando piove, dove non prendere nulla per lasciare riposare gli scogli. Alla fine, diventi anche tu parte del mareยป.
Haru ha una sessantina dโanni, lโetร media esatta delle haenyo attuali: molte superano i 70 e ogni anno qualcuna se ne va cosรฌ, durante unโimmersione, con la salute fisica che non riesce piรน a reggere certi sforzi.
ยซSiamo sempre meno, perchรฉ immergersi non รจ piรน necessario. Quando ero piccola una donna di Jeju su quattro si immergeva, adesso siamo poche, siamo pochissime. E poi รจ difficile diventare haenyo: servono sette anni per diventare Hagun, principianti, poi piano piano si diventa Junggun, piรน esperte. Le piรน brave, che insegnano a tutte noi, sono le Sanggun, le maestreยป.
Mentre Haru parla il piccolo spogliatoio di pietra si riempie di fumo, che sale in volute lente da un grosso pentolone davanti a lei.
La haenyo solleva un mestolo colmo di zuppa rossa dal pentolone e lo versa in una ciotola piรน piccola, mescolando una pappa cremosa con il liquido denso. Lo offre sorridendo: il sapore รจ brodoso e marino, viscido e caldo.
ร lโascidia, รจ il granchio, sono le alghe sargassum, tutto che si impasta e che si fonde insieme sul palato, mentre Haru sorride senza che abbia bisogno di chiedere se รจ buono.
Accanto a lei una cesta di frutti di mare freschi, che porterร stasera a qualche locale sulla costa.
E stasera a quel locale non basteranno quegli abaloni, perchรฉ i turisti sono sempre di piรน.
E le haenyo sempre di meno.
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