92 giorni, 12.598 chilometri, 2 auto ibride e 1 diesel, 1 traghetto, 1 aereo, 1 elicottero, X fuoristrada. E poi ancora 20 regioni, 28 letti, 67 ristoranti, 54 gelaterie, 95 cantine, 356 vini assaggiati (+ altri 42 assaggiati successivamente), 119 interviste, 2853 minuti di video registrati, 224 minuti di note vocali, 4 taccuini, 2224 foto, 3254 storie su Instagram. Grandi numeri, certo, ma la sintesi numerica โ che pure รจ ragguardevole โ non rende merito dell’entitร del viaggio che Laura Donadoni ha intrapreso nel 2021.
Esperta di vino, scrittrice, giornalista, Laura si รจ buttata a capofitto nel cuore e nelle viscere dell’Italia del vino. Un’Italia di grandi paesaggi e storie minime, di imprenditori e sognatori, che tracciano i contorni sempre mobili di un mondo in grande fermento, che accoglie le sfide imposte dai cambiamenti climatici, sociali, economici inclusi quelli conseguenti alla pandemia. Laura Donadoni segna e procede, curiosa, occhi aperti e cuore spalancato, forte di quella curiositร prensile che la consegna a un paesaggio abitato da personaggi diversi, sospesi tra concretezza e follia: le donne e gli uomini che ha incontrato per raccontare come sta evolvendo l’Italia del vino. Ne deriva un volume che racconta, regione dopo regione, le โStorie di un’Italia che resiste e rinasceโ, accompagnata da vignaioli e appassionati, da custodi di quell’ambiente che, in una visione olistica, รจ un compendio di natura, cultura, sapere, societร , tradizioni. Storie di famiglia e di comunitร , ma anche storie di visionari solitari, storie di una poesia agricola che segna il cuore e apre la speranza.
Ci sono Chul Kyo Peloso, che molti chiamano Andrea, che in Val d’Aosta si prende cura delle vigne abbandonate o di quelle che i proprietari, ormai in lร con gli anni, non riescono piรน a lavorare. La vigna piรน antica ha 300 anni, l’ha presa in affido aveva tralci di appena 50 centimetri, ora sono 4 volte tanto ed รจ ancora produttiva con circa 250 bottiglie a vendemmia di Monaja 300. Incredibile. Come incredibile รจ la storia di consapevolezza, riscatto, comunitร che sta dietro a Mamojร , che punta a far rivivere un angolo della Barbagia piรน arcaico proprio attraverso il vino, in una sintesi di passato e futuro che qui come altrove รจ legato a una visione di sviluppo sostenibile. Elemento identitario, di narrazione e riscatto da un passato oscuro, ma anche cardine di rinascita economica e argine allo spopolamento. Ci sono grandi nomi โ Emidio Pepe e sua figlia Sofia che l’affianca da 32 anni perchรฉ โho capito che ci voleva una vita per imparare a sentire quello che sente lui quando รจ in vignaโโ e vignaioli emergenti โ Francesco Cirellli โ che in Abruzzo, regione aspra ma che cela un’incredibile varietร di paesaggi, operano in perfetta armonia con l’anima di questi luoghi. Con pazienza certosina, impegno costante e concentrazione assoluta, con quella spinta verso l’essenziale che รจ il tratto distintivo di chi interpreta nel modo migliore questo territorio. Ne รจ perfetto testimone Niko Romino, che con quella sua cucina Apparentemente semplice lavora per sottrazione con uguale pazienza certosina, impegno costante e concentrazione assoluta, proprio alla ricerca dell’essenza dei prodotti e dei sapori. ร lui a fare da guida a una regione troppo spesso rimasta in secondo piano, anche dal punto di vista enologico. Se non per quei grandi, che hanno mantenuto una fedeltร alle origini che oggi pare avanguardia pura. Che hanno indicato la strada con quei loro vini, cui danno il giusto valore โperchรฉโ dicono โnoi ci crediamo davveroโ.
Cosรฌ, regione dopo regione, si srotola un racconto che intercetta, per ogni territorio, un ambasciatore. Si tratta di nomi del mondo della musica e della letteratura, della televisione e della ristorazione che si spogliano della loro fama per farsi narratori a loro volta: Paolo Fresu per la Sardegna, Paolo Cognetti per la Valle dโAosta, Carlo Petrini per il Piemonte, Bruno Pizzul per il Friuli, Mario Tozzi per il Lazio, Linus per lโUmbria, Gino Sorbillo per la Campania. E via cosรฌ. Ad aggiungere punti di vista, resoconti, impressioni e suggestioni a questo libro che parla di vino senza parlare di vino, perchรฉ protagonisti sono donne, uomini, paesaggi e storie.
Custodi del vino. Storie di un’Italia che resiste e rinasce โ Laura Donadoni โ Slow Food โ 324 pp. – 16,50 โฌ
a cura di Antonella De Santis
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