Il latte fa male come la Coca Zero, l'aggiornamento a sorpresa delle pagelle Nutri-Score lascia tutti stupiti

26 Lug 2023, 15:30 | a cura di
Nel 2024 ci sarà un nuovo aggiornamento dell'algoritmo del Nutri-Score. A scendere di categoria anche il latte che si colloca nella stessa posizione della Coca- Cola Zero

Dopo l’ultimo aggiornamento del 2022, il Nutri-Score - il sistema francese di etichettatura di alimenti e bevande - vedrà un nuovo update dell’algoritmo per il prossimo 2024, come riporta il sito della Santé Publique France. Grassi, zuccheri e sale (e la loro elevata concentrazione) sono gli elementi “incriminati” che hanno spinto gli studiosi a riformulare l’algoritmo.

I cibi declassati e la questione del latte

I cereali per la colazione subiscono un passaggio in negativo nella classifica e passano da una A (alcuni erano così classificati) a C per la concentrazione di zuccheri. Se il contenuto di zuccheri è basso, tengono al massimo una B.

La notizia che fa riflettere è quella del declassamento del latte: quello scremato e parzialmente scremato passano da A a B, quello intero addirittura da B a C, senza parlare dei latti aromatizzati che crollano a D in compagnia di yogurt da bere e aromatizzati, anch’essi scesi giù allo scalino D. In fascia A rientra solo l’acqua.

Bevande zuccherate

Strano ma vero, alcune bevande zuccherate come la Sprite passano da D a C, le acque aromatizzate da C a B, segnale questo che promette bene: le industrie di produzione avrebbero diminuito la quantità di zuccheri presenti. Non c’è pace per la Coca-Cola: quella Zero passa da B a C, quella classica rimane alla E rossa in compagnia dalla Pepi Cola Next. Se pensavate che i succhi di frutta fossero “salutari”, vi sbagliavate, restano fissi al giallo della C.

Il Nutri-Score cos’è e come valuta alimenti e bevande

Per capire nel dettaglio la classificazione, è doveroso specificare l’origine di questo sistema di etichettatura. Il Nutri-score è stato introdotto in Francia nel 2017 dall’idea di un gruppo di ricercatori universitari, condotto dal professore Serge Hercberg. L’obiettivo è quello di rendere più accessibile l’informazione sulla qualità dei prodotti alimentari attraverso l’assegnazione di un punteggio agli alimenti che va da -15 (per i cibi più sani) e +40 (per i cibi meno sani), il tutto tradotto in cinque lettere, dalla A alla E dove la prima è di colore verde scuro e indica il cibo “più sano”, l’ultima di colore rosso e indica i cibi meno sani su cui bisognerebbe prestare molta attenzione. In mezzo ci sono B (verde chiaro), C (giallo), D (arancione). Un discorso a parte, poi, meritano le bevande, motivo per cui il Nutri-score è stato aggiornato nel 2022. L’attenzione si è posta soprattutto su latte, olio, bevande vegetali, bibite dolcificate. In Europa l’adozione del sistema di classificazione non è obbligatoria, ma facoltativa. I paesi che ne raccomandano fortemente l’uso sono Belgio, Germania, Svizzera, Spagna, Paesi Bassi e Lussemburgo.

L’Italia, che si divide tra favorevoli e contrari, ha proposto un sistema alternativo: al posto dell’etichetta a semaforo, ritenuta troppo condizionante, quella a batteria, ovvero Nutrinform che fa riferimento alle porzioni di prodotto assunto.

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