โImpara il vino in poche mosseโ รจ l’annuncio che accompagna il nuovo libro di Cristiana Lauro. Che promette di insegnare anche ai meno avveduti come muovere i primi passi nel mondo del vino, o almeno imparare i rudimenti per cavarsela in varie situazioni (anche dandola un po’ a bere, volendo).
L’obiettivo dichiarato di questo che lei stessa definisce non un libro, ma โuna specie di quaderno che nasce dalla mia idea sedimentata che il vino vada raccontato e non insegnato, bevuto e non santificato, condiviso e mai tracannato in solitarioโ, l’obiettivo โ dicevamo โ รจ di sdoganare il vino e liberarlo da quell’aura intellettuale che lo rende inavvicinabile e oscuro, invece che qualcosa da vivere e gustare. L’invito รจ di parlare, visitare, assaggiare, godere del vino con passione, leggerezza, allegria, con il cuore e con la testa, ma soprattutto concedendosi al piacere del gusto. Ma dato che il vino ha anche una serie nozioni e vocaboli imprescindibili per chi vuole muoversi agilmente e in autonomia, la Lauro butta giรน un vademecum che solleverร i piรน timorosi e li aiuterร a varcare a soglia e muovere i primi passi in questo universo.
E allora parte proprio dall’abc del vino, quelle cose che non si possono non sapere, e lo fa in veste cosรฌ scanzonata da strappare piรน di un sorriso. Eludendo quel linguaggio noiosetto e da iniziati, scegliendo la strada della semplificazione. Pop, ironico, divertente, รจ un piccolo bignami del vino che punta a aiutare chi non sa niente a capirci qualcosa, e lo fa sdrammatizzando. Di piรน: ridendoci su. E se qualche addetto ai lavori potrร storcere il naso per un approccio cosรฌ poco convenzionale, tanti altri ringrazieranno per la chiarezza e la poca seriositร con cui vengono spiegati concetti e informazioni basilari. A partire da come si fa il vino.
โTutto comincia con la vigna (ovvio), con la frutta (chiaro), insomma con la materia prima, un poโ come per gli ingredienti in cucina: se sono scadenti, il risultato finale sarร un piatto mediocre e solo un grande chef potrร renderlo miglioreโ. ร il primo punto di partenza, cui si assommano poi brevi notizie circa quantitร e suoli, tempi di maturazione ed esposizione. Poi c’รจ la vendemmia, da lรฌ i vari tipi di vinificazione (senza dimenticare metodo classico e charmat) e la fermentazione, la maturazione e l’affinamento. Giusto lo stretto necessario perchรฉ non ci si perda la prima volta che qualcuno butta in campo queste parole durante una conversazione.
Sono โ ridotti ai minimi termini โ passaggi semplici da capire (molto meno se li si vuole approfondire, va da sรฉ) ma importanti da tenere a mente perchรฉ costituiscono le fondamenta di quel che ci apprestiamo a bere, e in qualche caso anche a scegliere. E per scegliere, soprattutto davanti agli scaffali colmi, la prima importante risorsa per avere delle informazioni utili sulle bottiglie, รจ l’etichetta: imparare a leggerla e sapere cosa significano alcune diciture presenti รจ un grande aiuto nella scelta del vino. E, in questo, non si puรฒ certo ignorare qualcosa che riguarda tanto i metodi della viticoltura quanto quelli della vinificazione e che negli ultimi anni ha aperto dibattiti anche accesi che facilmente troveremo sulla nostra strada: la naturalitร , che ha a che fare con la sostenibilitร dell’azienda, ma non solo.
Dall’equivoco di termini quali convenzionale (che indica un prodotto non certificato biologico nรฉ biodinamico, ma non per questo necessariamente cattivo, chimicone o ad alto impatto ambientale,: meglio informarsi prima di emettere condanne o assoluzioni) e naturale (il vino non รจ un prodotto naturale, ma ottenuto per mano dell’uomo e di una certa tecnologia) si passa ad alcune categorie di uso frequente: biologico, biodinamico, vegano, con o senza solfiti. Per poi passare a termini quali: macerato, orange wine, non filtrato, colfondo. Facendo, cosรฌ, prendere dimestichezza con molti dei termini di uso comune nel parlar di vino. Cosa che verrร poi ripresa piรน avanti, in un utilissimo glossario che rappresenta una fondamentale bussola per non sperdersi di fronte a qualsiasi conversazione. Perchรฉ, come ogni settore, anche quello enologico ha un vocabolario tutto suo che occorre conoscere per dialogare su un piano di conoscenza comune.
โUn buon palato e una sensibile predisposizione olfattiva aiutano, ma non sono sufficienti. Per distinguerci dal principiante alle prime armi servono anche nozioni di botanica, chimica organica e geografia. Ma la memoria, sia olfattiva che gustativa, รจ il carburante e senza benzina non si va da nessuna parteโ. Messo in chiaro questo, รจ il momento di prendere in mano il bicchiere procedendo dall’analisi visiva – con qualche utile suggerimento su quanto si puรฒ capire da questo primo esame – a quella olfattiva – con i principali difetti e un semplificato ma utile schema uva-profumo dominante come Aglianico e amarena o Syrah e spezie dolci โ fino a giungere all’analisi gustativa, insomma โfinalmente si beveโ.
Terminata la fase di studio, si passa a quella del godimento, con una serie di utili indicazioni pratiche su abbinamento e servizio. โImparando ad abbinare i vini avrete in mano una chiave universale utilissima in un sacco di situazioni socialiโ promette sicura la Lauro, e allora via con alcuni fondamenti da cui attingere per scegliere il vino giusto per il piatto che si andrร a mangiare: cromatico (il piรน semplice ma a suo modo efficace), tradizionale (che รจ quasi sempre anche territoriale), per contrasto (che poi altro non รจ che l’applicazione pratica delle regole del bilanciamento dei sapori: dolce amaro acido salato) o per assonanza. Un vademecum da leggere e rileggere tenendo bene a mente anche quei suggerimenti dati da Daniele Cernilli che compare a piรน riprese nel libro. Una volta acquistata la bottiglia giusta, non manca che servirla nel modo giusto: temperatura, cavatappi, calice e via cosรฌ, come un’assistente costantemente al fianco dei novelli appassionati.
Arriva poi il momento di raccontare gli enomostri, quei personaggi ridicoli di cui รจ popolato il mondo del vino. Esagerati, maniaci, ossessivi, pedanti, ce ne รจ per tutti i gusti, ma forse questo lo sappiamo giร : basta guardarsi intorno. Una schiera di puzzomani, bio talebani, cani da tartufo, italiani veri, gatte morte e millantatori nell’irresistibile galleria di ritratti condivisa e scritta con Alessio Pietrobattista.
Costante ironia, invito alla lettura e ancora piรน alla bevuta laica, con il gustoso corredo di qualche affermazione irresistibilmente tranchant, come, parlando di solfiti e del loro impatto sulla nostra salute: โfacciamo chiarezza perchรฉ i veri responsabili di quelle fastidiose emicranie siamo noi quando alziamo troppo il gomitoโ, dispensando qua e lร alcune piccole grandi veritร โNon tutti i vini invecchiano bene, dunque affermare che il vino vecchio sia il migliore รจ quasi sempre sbagliato. Ricordate che un vino cattivo non diventerร mai buono con lโinvecchiamento, ma รจ vero che i vini migliori possono invecchiare beneโ. Divertente, piacevole, efficace, il metodo EASYWINE.
Il metodo EASYWINE โ Cristiana Lauro โ Pendragon -123 pp. – 12 โฌ
a cura di Antonella De Santis
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