Ama definirsi liquorista profumiere, anche se nel gergo la sua figura รจ riconosciuta come naso. Quello sopraffino che gli permette di riconoscere quasi 50mila referenze fra essenze, idrolati, botaniche. Che sia cannella, ginepro, aronia, nulla passa inosservato a Baldo Baldinini, anni 51, uno dei primi profumieri dโItalia. Scrive le formule su un pentagramma, รจ arrivato anche a studiare la formula della Coca-Cola, e se alcuni piatti di chef come Niko Romito, Massimo Bottura o Igles Corelli sono equilibrati, il merito รจ anche suo.
Quando inizia la sua storia?
Da bambino i miei genitori non potevano tenervi per via del loro lavoro e sono andato a stare dagli zii. Sono cresciuto nella bottega di mio zio che era un barbiere con la passione per i profumi.ย ร lรฌ che ho avuto la prima confidenza con flaconi, lozioni, tantโรจ che i miei ricordi sono sempre legati a un odore.
Un ricordo?
Lโacqua di colonia e il dopobarba Floid che usava mio zio nella sua bottega. I miei compagni di classe, fino alle superiori, li ho sempre riconosciuti in primis dallโodore che si portavano addosso: qualcuno sapeva di aglio o di pomodoro perchรฉ la mamma aveva cucinato qualcosa con aglio o pomodoro. Un altro sapeva di lavanda, perchรฉ in casa la madre la metteva nel cassetto. Tutti i ricordi sono legati a un odore gradevole o sgradevole. Questo va a riempire i colori che non ho mai visto.
Non vede i colori?
No, ho una forma di acromia: vedo tutto con sfumature di grigio, come se vedessi il mondo in una televisione in bianco e nero.
E cโรจ un odore che non ha mai dimenticato?
Quello di mia madre. Avrรฒ avuto due anni, non so. Quello non mi รจ piรน andato via.
Se dovesse descrivere lโodore di sua madre, come sarebbe?
Non potrei descriverlo a parole, ma saprei disegnarlo su un pentagramma. Sarebbe un odore fatto di simboli.
Sul pentagramma?
Scrivo accordi aromatici: collego gli odori alle note musicali ed รจ per questo che scrivo le formule sugli spartiti.
Si spieghi meglio.
Con il tempo ho scoperto di avere questa sorta di sinestesia: ci sono persone che collegano i suoni ai numeri, io lo faccio con gli odori.
Come รจ nata questa idea?
Crescendo e studiando mi sono accorto che non cโera letteratura in merito, per cui mi sono inventato un metodo. Ho iniziato a scrivere le prime formule sui quadernini, poi le ho compresse e le ho messe in spartiti su pentagrammi.
Comโรจ fatto un accordo aromatico?
Contiene dei simboli che indicano gli elementi da inserire in un determinato prodotto come cannella, schisandra, maggiorana, pepe, scorze di arancio, limone, noce moscata, e in che quantitร . Inoltre, si indica anche la modalitร : ad esempio, distillazione, se parliamo di gin; infusione, se parliamo di vermouth etc… Questa nomenclatura me la sono inventata io, รจ unโindicazione personale.
Chi conosce il significato dei suoi accordi?
Nessuno. Ho tutto nascosto, scrivo sui pentagrammi. Se li portano via non se ne farebbero nulla. Nemmeno i miei collaboratori conoscono le formule, solo io.
Come avviene la creazione dei prodotti se nessuno sa cosa metterci dentro?
Sono io che determino i blend e sono presente nella produzione. In laboratorio ci sono schede conservate in cassaforte.
Quindi, formule e ricette segrete come quella della Coca-Cola?
Pensi, per anni ho studiato la formula della Coca-Cola e bisognerebbe chiarire che a inventarla non fu John Stith Pemberton ma Teofilo Barla. Se si legge il libro pubblicato da Arnaldo Forni Editore fra le righe รจ scritta la formula della Coca-Cola.
Ha studiato per anni la formula, e si รจ avvicinato?ย
Sรฌ, lโho studiata non per riprodurla, ma per realizzare la mia Cola.
Quindi ha riprodotto la Coca-Cola?
Ho la formula ben nascosta.
Qual รจ la sua giornata tipo?
Mi alzo alle 5.45. Alle 6.20 assaggio o testo determinati aromi, poi vado in piscina – serve a livello mentale – ย entro in azienda fino alle 3 di pomeriggio per seguire i cicli di produzione, sviluppo e ricerca, poi mi reco in uno dei miei laboratori e lavoro fino a mezzanotte sulle nuove formule o prodotti.
Ha un rito prima dellโassaggio del mattino?
Sรฌ, faccio un lavaggio del naso con acqua e sale, spazzolo bene la bocca e faccio dei gargarismi a base dโacqua. ร importante avere tuttoย pulito e pronto allโuso.
Fuma?
Sรฌ, fumo. Per questo al mattino e la sera effettuo quel lavaggio.
Ma non inficia sul suo olfatto?
Se hai una qualitร , ce lโhai. Se uno ha il naso, quello cโรจ a prescindere da tutto.
Come avviene lโassaggio?
Dico sempre che bisogna โascoltareโ anzichรฉ inalare, lo trovo piรน morbido. Se parliamo di unโessenza la inalo direttamente dal flacone, se รจ una materia prima, invece, prima inalo poi mastico, oppure ripongo in alcool e ascolto dopo ore.
Cโรจ un momento in cui capisce che รจ stanco?
Certo. Lo capisco perchรฉ ho delle tecniche che non posso svelare: il mio รจ un lavoro fatto di segreti, che si fa dietro le quinte, anche per questo non cโรจ nemmeno una mia foto online.
Da quanti anni fa questo lavoro?
Consulenza per gli chef da dieci anni, liquori da quando avevo quattordici anni, anche tredici.
I suoi genitori glielo hanno permesso nonostante fosse un ragazzino?
Appartengo a una generazione dove non cโera tutto questo rigore, maneggiavo vino per fare un vermouth che beveva la famiglia, non ho mai avuto eccessi importanti. E lโalcol si usa anche per i profumi, lโimportante รจ avere piacere di quello che si sta facendo in unโetร qualsiasi dove quello che conta รจ lo stupore.
Lei si stupisce tutti i giorni.
L’ossessione per odori e aromi deve diventare il piacere della tua vita. Non ho un computer e scrivo tutto con carta e penna, da quando scrivo e realizzo il pc non mi serve a nulla, non uso la televisione e comunque รจ un lavoro che ti porta a studiare tutti i giorni.
Dove lavora?
Vivo la mia vita tra due laboratori, uno in cittร a Rimini a uno in paesino sul mare e poi lโolfattorio.
Lโolfattorio?
ร un atelier dove abbiamo circa 50mila referenze fra alcolati, estratti, botaniche essenze, abbiamo la collezione piรน importante a livello europeo.
Come conserva aromi ed essenze?
Tutte in vetro scuro a una temperatura costante di circa 18 gradi: in falconi, pilloliere, boccettine, vasi, flaconi a bocca larga e tenuti in assenza di luce.
Quindi lavora con poca luce?
Quando compongo ho delle luci che accecano, dove conservo le materie prime cโรจ pochissima luce.
Da bendato quante referenze tra essenze, botaniche, idrolati, alcolati etc.. riconosce delle sue 50mila?
Generalmente riconosco tutto e subito, se รจ qualcosa di nuovo no.
Un suo maestro?
Giacinto Rossetti, fondatore del Trigabolo, e Bruno Biolcati. Da loro ho appreso la serietร nello studio e interpretazione della materia prima e lโumiltร . La cosa piรน importante.
Quindi studia continuamente.
Sรฌ, studio su volumi antichi che colleziono, su trattati di botanica, vado a conoscere lโefficacia aromatica e poi studio nuovi prodotti. Quando sono annoiato realizzo manualmente le formule che ho composto mesi prima.
Come si รจ avvicinato allโenogastronomia diventando il naso degli chef?
Crescendo ho studiato profumeria e poi a un certo punto ho pensato di sposare la profumeria alla enogastronomia. La profumeria riguarda solo lโolfatto, lโenogastronomia riguarda anche il gusto e unirli รจ il massimo: due sensi che si mettono in gioco insieme.
Quali sono gli chef con cui collabora?
Riccardo Camanini, Igles Corelli, Bruno Barbieri, Philippe Lรฉveillรฉ, Niko Romito e il maรฎtre e sommelier Beppe Palmieri de La Francescana. Quando prendi uno chef รจ per sempre, ogni chef ha la sua scheda, le proprie tinture. Ogni prodotto รจ personalizzato, ogni consulenza รจ personalizzata.
Qual รจ il lavoro che fa con loro?ย
Io non creo i piatti, faccio il profumiere. Gli chef mi chiedono consulenza sulle botaniche per comporre dei piatti: magari mi dicono โmi servirebbe avere questo aroma, questa tintura, vorrei esaltare questo elemento piuttosto che un altroโ e io fornisco consulenza per realizzare le sfumature richieste.
Ha scelto qualcuno a cui lasciare la sua ereditร ?
Mio figlio.
Lavora con lei?
No, ha quasi dieci anni. Lโho abituato da bambino: anzichรฉ fargli studiare lโinglese, per dire, gli sto insegnando questo lavoro. A quattro anni riconosceva una trentina di botaniche da bendato, a sei anni ottanta circa, adesso oltre cento. In questo modo ha imparato a usare lโolfatto una cosa che non usa quasi piรน nessuno. Lui si รจ aperto la strada e la mente a capacitร che se vuole puรฒ sviluppare.
Lascerร a lui le sue formule segrete, dunque.
Non tutte, molte non le svelerรฒ nemmeno a lui. ร giusto che qualcosa vada a perdersi nellโoblio.
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