Politica

Lollobrigida accontenta Coldiretti: niente pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli

La bozza del Dl Agricoltura che prevede diverse misure a sostegno dell'agroalimentare contiene un piccolo dono al grande sindacato, contrario agli impianti fotovoltaici sui terreni. Nel testo, da approvare in Cdm, anche interventi su granchio blu, peste suina, mutui e pratiche sleali. Ed รจ scontro Masaf-Mase

  • 03 Maggio, 2024

Stop all’uso dei terreni agricoli per installare pannelli fotovoltaici nel Dl Agricoltura che passerร  a breve all’esame del Consiglio dei ministri. Che il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, prenda ispirazione dalla Coldiretti non รจ un mistero, dal momento che รจ stato lo stesso esponente di Fratelli d’Italia a dichiarare, a fine 2023, che bisogna appoggiarsi alle ยซmigliori energieยป definendo l’organizzazione degli agricoltori di Palazzo Rospigliosi ยซun laboratorio di ideeยป. E qualche idea portata avanti da Coldiretti รจ evidentemente passata anche nella bozza del Decreto legge Agricoltura, sugli interventi a tutela del settore agroalimentare, messo a punto dal Masaf e dal ministero dell’Ambiente, ora in attesa di essere esaminato dal prossimo Cdm nella riunione del 6 maggio.

Fotovoltaico mangiasuolo

In particolare, l’idea che il fotovoltaico sia una risorsa ยซmangiasuoloยป, come l’aveva definita dal presidente Ettore Prandini in una lettera scritta un’estate fa alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’obiettivo del sindacato agricolo, con quella presa di posizione, era fermare una ยซserie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativiยป, alla luce della mancata individuazione delle aree idonee (i criteri sono contenuti in un decreto che da circa due anni non รจ stato ancora approvato e su cui le stesse Regioni chiamate a esprimere un parere non hanno trovato ancora la quadra) e del mancato coinvolgimento delle associazioni degli agricoltori (che per la Coldiretti devono essere ยซprotagonisti e non spettatoriยป).

Ed ecco che, a diversi mesi di distanza da quella protesta,ย  all’articolo 6 della bozza del Dl Agricoltura (che contiene disposizioni finalizzate a limitare l’uso del suolo agricolo) si รจ aggiunta una frase importante, che integra l’articolo 20 del decreto legislativo (n. 199) dell’8 novembre del 2021: ยซLe zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee allโ€™istallazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terraยป. In altre parole, il Governo potrebbe dire no all’uso dei terreni agricoli per l’installazione dei pannelli. Meglio, quindi, i tetti delle strutture. Di stalle e di cascine, del resto, ce ne sono 20mila in tutta Italia. E il bando sul Parco Agrisolare mette a disposizione delle imprese, fino al 2026, risorse per 1,5 miliardi di euro, a valere sui fondi Pnrr.

Provvedimento a tempo e contraddittorio

Lo stop all’uso dei terreni per il fotovoltaico arriva, da un lato, in piena campagna elettorale in vista delle Europee e, dall’altro, appare un provvedimento che suona contraddittorio, soprattutto se si tiene conto del fatto che sulla transizione energetica e sulla sostenibilitร  ambientale il Governo Meloni sta investendo notevoli risorse e annunciando, come si evince anche dalle dichiarazioni al recente G7 di Torino con la firma della Carta di Venaria, di voler moltiplicare gli obiettivi d’uso delle energie rinnovabili, per attuare lโ€™impegno assunto alla Cop 28 di triplicare la capacitร  di produzione al 2030. Per realizzarlo, come ha sottolineato lo stesso ministro dell’Ambiente (Mase), Gilberto Pichetto Fratin, i Paesi del G7 ยซsi sono impegnati a contribuire a sestuplicare la capacitร  degli accumuli di energia al 2030, portandola fino a 1.5 terawatt, a livello globaleยป. Tuttavia le differenze sono emerse non solo in merito agli obiettivi ambientali del governo, bensรฌ anche tra gli stessi ministeri (Ambiente e Agricoltura), considerando che lo stesso Mase, a gennaio, ha varato un decreto da 30 milioni di euro l’anno (per 20 anni) per incentivare proprio l’agrivoltaico. Mentre il divieto voluto dal Masaf e contenuto nel Dl rischia di far saltare tutto.

Il confronto-scontro Masaf-Mase

E il delicato confronto sul tema ha, infatti, riscaldato gli animi, con l’Ambiente che ha fatto trapelare un certo disagio, precisando di non aver condiviso col Masaf la proposta di divieto contenuta nel decreto e voluta dal ministro Lollobrigida. ยซI rispettivi uffici ministeriali – ha poi affermato nella serata di venerdรฌ 3 maggio il ministro Pichetto Fratin – stanno interloquendo per trovare la migliore formulazione a tutela, da un lato degli agricoltori e dei loro terreni agricoli, e dall’altro dei target di decarbonizzazione da raggiungere e gli investimenti delle impreseยป. Intanto, รจ arrivato l’altolร  delle associazioni che si occupano di agrivoltaico. Elettricitร  Futura (che riunisce le imprese elettriche) e Utilitalia (federazione delle utilities) hanno chiesto in una lettera congiunta ai ministri Lollobrigida e Pichetto di ยซriconsiderareยป il divieto all’agrivoltaico. Si rischia infatti una ยซbattuta d’arresto per gli investimenti necessari a conseguire gli obiettivi di transizione energetica fissati dal Governo stessoยป.

Dal granchio blu alla peste suina

La bozza di decreto che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri lunedรฌ 6 maggio contiene, tuttavia, altre misure in favore di quelle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno ridotto di almeno il 20% il fatturato nel 2023, alle quali รจ concessa la sospensioneย per 12 mesi dei mutui e degli altri finanziamenti rateali. Il Masaf ha, inoltre, incrementato di 20 milioni di euro sul 2024 il Fondo per il comparto cerealicolo e di 12 milioni di euro i fondi a sostegno delle imprese danneggiate dalla proliferazione del granchio blu con l’istituzione del Commissario straordinario, fino al 2026. Dieci milioni di euro sono stanziati per incrementare il Fondo per la sovranitร  alimentare nel 2025 e 2026. Venti milioni di euro andranno a contrastare la diffusione della peste suina africana, con un contemporaneo rafforzamento dei contingenti delle forze armate attualmente impegnati.

Mentre, dopo la pesante moria del kiwi (provocata dal clima e dalle fitopatie), il Masaf concederร  piรน risorse, rispetto ai 2 milioni di euro previsti, e la possibilitร  per le Regioni di dichiarare lo stato di eccezionalitร  per le imprese danneggiate, entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto, attingendo dal Fondo di solidarietร  nazionale. Il Decreto inasprisce anche le sanzioni in materia di pratiche sleali (3 mln di euro l’anno fino al 2026 per l’Ismea che potenzierร  i servizi informatici) e vengono introdotte norme per far partire finalmente il registro telematico dei cereali, attraverso il Sian, il Sistema informativo agricolo nazionale. Quest’ultimo andrร  a confluire nell’Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura) con il personale che sarร  trasferito integralmente nella struttura vigilata dal Masaf.

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