โLa nuova ordinanza anti-contagioโ spiega Coldiretti โripristina la vendita da asporto delle bevande alcoliche senza il limite orario previsto nella precedente ordinanza per gli esercizi pubblici, commerciali e per le attivitร artigianali, compresi quindi cantine e supermercatiโ. Da giovedรฌ 22 ottobre, quindi, รจ nuovamente possibile acquistare una bottiglia di vino in enoteca o al supermercato fino a chiusura dellโesercizio. Questo, come ha evidenziato Unione italiana Vini โconsentirร alle aziende vitivinicole di limitare i danni che questa emergenza sta comportando ormai da mesi sia sul mercato interno che su quelli esteriโ.
โUna decisione, che corregge un provvedimento che rischiava di creare ulteriori pesanti perdite al settore vinicolo. Almeno su questa partita il buon senso ha vintoโ, ha dichiarato Federico Gordini, presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Lombardia e ideatore della Milano Wine Week. โIl dietrofront di Regione Lombardia รจ merito di un lavoro di squadra portato avanti con prontezza della filiera vino, che ha saputo essere coesa e dimostrare responsabilitร e compattezza in questo momentoโ, sottolinea Andrea Terraneo, il presidente di Vinarius, lโassociazione italiana delle enoteche.
Per tutta la settimana, infatti, il settore vino (lombardo e non) si era sollevato contro lโordinanza: decine e decine le missive arrivate allโindirizzo del governatore Attilio Fontana per sottolineare come cosรฌ si demonizzasse lโimmagine del vino, penalizzandolo il settore per lโennesima volta. Nei giorni scorsi avevano, infatti, fatto discutere le immagini dei supermercati dove la corsia vini, allo scattare dellโora X, veniva letteralmente sbarrata.
โCosรฌ si mina il cuore produttivo del settore enologicoโ aveva commentato Assoenologi. โSignifica non comprendere la gravitร della crisi che sta mettendo in difficoltร imprese e lavoratoriโ, gli faceva eco il Consorzio del Chianti โla Regione ci ripensiโ. E, infatti, la Regione ci ha ripensato: via il divieto.
Ma attenzione: fino al 13 novembre, rimangono in vigore la chiusura dei centri commerciali (ad esclusione dei supermercati) e il coprifuoco dalle 23 alle 5 che di fatto colpisce al cuore la Milano da bere. Coprifuoco condiviso anche da Campania, Piemonte e Lazio (in questโultimo caso a partire dalle 24) e che, nelle prossime ore, potrebbe estendersi anche ad altre Regioni. Con una magra consolazione, almeno per la Lombardia: il cliente alle 23 dovrร alzarsi da tavola, ma non dovrร giร trovarsi necessariamente nel suo domicilio. Una sottigliezza che, perรฒ, per il ristoratore โ e quindi per tutta la filiera โ puรฒ fare la differenza.
โLe attivitร degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sia su area pubblica che su area privata (fra cui, a titolo esemplificativo, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie, chioschi, bar mobili) sono consentite dalle ore 5.00 sino alle ore 23.00, con consumo al tavolo, e con un massimo per tavolo di sei persone (in tale numero non sono computati conviventi e congiunti), e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo. Con la chiusura dei pubblici esercizi allโora stabilita deve cessare ogni somministrazione agli avventori presenti ed effettuarsi lo sgombero del locale. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per lโattivitร di confezionamento che di trasporto, nonchรฉ, fino alle ore 23.00, la ristorazione con asporto o con modalitร drive-through, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenzeโ.
a cura di Loredana Sottile
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