Notizie / Rubriche / Miniguide / La guida definitiva per scegliere il miele al supermercato

prodotti

La guida definitiva per scegliere il miele al supermercato

Come difendersi โ€“ il piรน possibile โ€“ da frodi e truffe al momento di comprare nella gdo (e non solo) il prezioso oro dolce delle api. Un manuale di sopravvivenza

  • 25 Marzo, 2024

รˆ di pochi giorni fa la protesta degli apicoltori in piazza a Roma contro la concorrenza sleale del miele extra Ue, proveniente soprattutto dalla Cina, in testa alla classifica delle frodi dellโ€™oro giallo con (il 74% dei casi), seguita da Turchia e dalla Gran Bretagna. La classica adulterazione รจ il taglio, se non la sostituzione, del miele vero con sciroppi di zuccheri ricavati da barbabietola, riso o grano. Concorrenza sleale e frode alimentare che avvengono anche con la complicitร  di alcuni Paesi europei, i quali importano mieli extra Ue, li usano nelle miscele, li confezionano, li โ€œnazionalizzanoโ€ e li distribuiscono sul mercato, anche italiano, in genere nel segmento della gdo.
Secondo i dati 2023 dellโ€™Osservatorio Nazionale Miele, la produzione italiana annua รจ mediamente di 23mila tonnellate a fronte di una richiesta superiore del 100%, costringendo a importarne dallโ€™estero almeno altrettanto. Quindi dobbiamo rassegnarci a trovar sugli scaffali di negozi e supermercati prodotti che vengono da Stari membri Ue e di Paesi terzi. Lโ€™importante รจ la trasparenza, che la provenienza sia indicata chiaramente per fare scelte consapevoli.

Come scegliere il miele al supermercato

Per orientarci nellโ€™acquisto del miele buono e genuino, soprattutto se siamo al supermercato, abbiamo contattato Lucia Piana, grande esperta del settore, biologa, tra i soci fondatori di AMI (Ambasciatore dei Mieli), direttrice di Piana Ricerche e Consulenza, responsabile tecnico e coordinatrice del Concorso Nazionale Tre Gocce d’Oro – Grandi Mieli d’Italia. รˆ venuto fuori un breve manuale di sopravvivenza per fare la scelta giusta, consapevole e allโ€™altezza delle nostre aspettative.

1 – Cristallizzazione

Tranne quelli di acacia, di castagno, di melata e alcuni millefiori, che rimangono naturalmente liquidi, il miele con il tempo cristallizza. Quindi la cristallizzazione รจ un buon indizio, indica fondamentalmente due cose: che non รจ una soluzione di sciroppi di zucchero spacciata per lโ€™oro giallo prodotto dalle api, che il miele non รจ stato sottoposto a pastorizzazione, trattamento termico effettuato a temperatura di 77-78ยฐ C per 5-7 minuti. La pastorizzazione ha lo scopo di prevenire la fermentazione; questa operazione cambia lo stato fisico del miele, che passa da naturalmente solido a liquido stabile e permanente, e ha come conseguenza lโ€™appiattimento del profilo aromatico e la perdita di molti nutrienti del prodotto. Considerando che il miele contiene proprietร  benefiche tra minerali, vitamine, enzimi e antiossidanti, e apprezzato per essere un superfood, fatevi due conti.

2 – Prodotto italiano

รˆ una regola che dovrebbe valere per ogni tipo di alimento. Non vogliamo apparire esterofobi ma รจ indubbio che la normativa italiana in materia di produzione alimentare รจ piรน severa rispetto a quella di altri Paesi, europei e terzi: coltivazioni no ogm, minore quantitร  di sostanze chimiche utilizzate in agricoltura tra fertilizzanti, pesticidi, insetticidi, diserbanti e anticrittogamici. Quindi scegliere un miele, piรน in generale un prodotto, italiano รจ meglio sotto tanti punti di vista: piรน sostenibile, piรน sicuro, piรน buono.

3 – Locale

โ€œNon ricercare lโ€™esotico a tutti i costiโ€ รจ la raccomandazione di Lucia Piana. Preferire la produzione locale e la filiera corta (anche questo un concetto buono per tutto il commestibile), la vicinanza con il luogo di origine del miele. Per sostenere il territorio e lโ€™ambiente: meno viaggi, meno anidride carbonica.

4 – Biologico

Considerare come uno dei criteri di scelta la produzione biologica, che per legge vieta le sostanze chimiche nelle coltivazioni e nella lavorazione a favore della genuinitร  dei prodotti, ma anche della biodiversitร  e della sostenibilitร  ambientale. Una scelta etica ma anche dettata dai controlli che ci sono a monte dei cibi certificati bio.

5 – Occhio allโ€™etichetta

In Italia รจ obbligatorio per legge indicare il Paese di origine geografica del miele, il nome del produttore, il luogo di produzione e di confezionamento, come vuole il decreto legislativo n. 179/2004, la normativa โ€œmadreโ€ italiana riguardo alla produzione e alla commercializzazione dellโ€™oro giallo, in attuazione della direttiva 2001/110/CE del Parlamento europeo in materia. La direttiva vincola gli Stati membri della UE a raggiungere determinati obiettivi in un certo lasso di tempo, ma non ad emanare in automatico un regolamento, lasciando ai 27 Paesi della CE la libertร  riguardo alla scelta di forme e mezzi da utilizzare. Infatti, in tanti Stati membri Ue sono รจ consentito indicare nelle etichette semplicemente โ€œmiele Ueโ€ o โ€œmiele extra Ueโ€.
In sintesi, piรน ci sono informazioni in etichetta (quelli previsti dalla legge, lโ€™origine botanica, la composizione, la data di produzione, eventuali certificazioni ecc.) meglio รจ: indica che siamo di fronte a un miele di qualitร .

6 – Conoscere il miele

Conoscere il miele รจ fondamentale per scegliere il miele in base al proprio gusto e fare lโ€™acquisto giusto. Il miele non รจ tutto uguale: ci sono quelli delicati, i mieloni dal profilo aromatico intenso, quelli amari. Per una persona poco esperta del prodotto o che non ama i sapori forti, potrebbe andare bene un miele gentile: di acacia, di girasole, di leguminose (sulla, trifoglio, erba medica, lupinellaโ€ฆ), di rododendro, anche i floreali e piรน caratterizzati mieli di agrumi e di rosmarino. Mentre sono prodotti impegnativi, da esperto del prodotto e da amatore, i monoflora animali (di tarassaco, di cardo, di eucalipto, di colza), quelli amari di corbezzolo e di castagno, gli uniflorali molto persistenti, come quelli di trifoglio e di ailanto. Riguardo al millefiori, le variabili sono infinite. La maggiore o minore intensitร  dipende dalle essenze dalle quali le api hanno bottinato il nettare (o dalle secrezioni di insetti che si nutrono della linfa di alcune piante): ci sono quelli โ€œneutriโ€ (per esempio i mieli che contengono leguminose) e quelli dallโ€™impatto deciso (con dentro la โ€œcarezzaโ€ del castagno, del tarassaco o della colza). I millefiori non sono mieli di serie B, sono prodotti molto interessanti, anche quelli delicati hanno una loro complessitร : sono lo specchio del territorio e della stagione.

7 – Diffidare del prezzo troppo basso

Un miele di una piccola azienda apistica, soprattutto se biologica, puรฒ arrivare facilmente a prezzi che si aggirano tra i 20 e i 35 euro al chilo, con punte di 50, 60 euro e oltre per i mieli rari come quello di corbezzolo. Ma 8-10 euro per un barattolo di miele da un chilo sono decisamene pochi, troppo per pensare che il prodotto sia genuino e di qualitร : รจ il prezzo che costa al produttore per farlo, e forse neanche ci sta.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

ยฉ Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma

Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati