NeraFera a Otricoli. L’osteria di paese nata da un caseificio di bufale

8 Lug 2019, 13:00 | a cura di
Non è certo terra di allevamento di bufale, l’Alto Lazio di Magliano Sabina. Ma da oltre 15 anni la famiglia Marti guida sul territorio un piccolo caseificio che produce mozzarelle, provole e molto altro. Ora, sconfina in Umbria per aprire un’osteria di paese come quelle di un tempo. Ecco come si mangia da NeraFera.

NeraFera a Otricoli. La nuova osteria di paese

Se lo chiedete a Paola, che con sua figlia Giorgia, da qualche giorno, è alla guida della trattoria NeraFera, l’ospitalità riservata ai clienti della nuovissima tavola nata tra i vicoli di Otricoli è quella di una cucina casalinga, che genuina lo è per davvero. Otricoli è un piccolo borgo di 1800 anime, in provincia di Terni, proprio dove l’Umbria incontra il Lazio. Dall’altra parte del confine regionale, a Magliano Sabina, Paola e suo marito Donato Marti guidano dal 2003 un’azienda a conduzione familiare nata intorno a un piccolo allevamento di bufale. All’inizio erano appena una ventina di capi: “Questa non è una zona di bufale, all’epoca abbiamo pensato di differenziarci dagli altri, iniziando da zero, con l’idea di conferire latte ad altre aziende di trasformazione. Ma da subito ci siamo appassionati al mestiere, così è nato il caseificio Le Perle degli Angeli: produciamo mozzarella, ricotta, primosale e molti altri formaggi di bufala ideati negli anni”.

Le bufale in stalla con il fieno raccolto nei campi

Le Perle degli Angeli. Allevamento e caseificio di bufale

Il mestiere, la famiglia Marti, l’ha appreso direttamente da un bravo casaro della zona. Oggi, che i capi a disposizione sono 55, l’attività procede secondo standard di qualità certificati: le bufale pascolano allo stato semibrado, su 15 ettari di terreno biologici, dove si coltivano anche i foraggi per alimentare gli animali, oltre al grano Senatore Cappelli che ha consentito di avviare una produzione di pasta in collaborazione con un pastificio locale. Della mungitura si occupa Amin, storico collaboratore della famiglia, alla filatura pensa Donato; le donne di casa, invece, presiedono alla mozzatura e alla formatura degli altri prodotti, dalla provola affumicata con la paglia alle caciotte semistagionate, allo stracchino o allo squacquarello, senza caglio animale, prodotto con i fermenti dello yogurt. Si lavora tutto da latte crudo. Si acquista direttamente in aziende, o tramite i gruppi di acquisto, “che all’inizio del nostro percorso ci hanno molto aiutato per ottenere il finanziamento per avviare l’attività”.

Due provole di bufala affumicate nella paglia di NeraFera

Dal caseificio alla cucina

Da un paio di settimane, però, al lavoro in azienda si è affiancato l’impegno di Otricoli, prima esperienza con un’attività di ristorazione per la famiglia Marti, che del resto anche col caseificio, oltre 15 anni fa, ha mosso i primi passi da autodidatta. Dunque anche l’esperienza NeraFera è nata quasi per caso: “Un amico di Otricoli ci ha invitato a vedere il bellissimo edificio seicentesco che oggi ospita il nostro ristorante; era sfitto da diversi anni, ci siamo innamorati del luogo. E allora ci siamo detti: perché non aprire una trattoria rustica in un posto così raffinato?”.

La tavola apparecchiata con tovagliette di carta paglia da NeraFera

Detto fatto, dopo qualche lavoro di ristrutturazione, che ha lasciato intatto il fascino del palazzetto, NeraFera ha aperto i battenti: si mangia nel grande salone con camino, o nel chiostro interno, a cielo aperto. Ma lo spazio a disposizione, quando l’attività sarà a regime, è molto più ampio, e comprende anche le grotte di epoca romana nel seminterrato: “Quando ci sentiremo pronte, potremo raggiungere anche i 100 coperti; ora però partiamo piano, in cucina siamo io e mia figlia Giorgia, che ci dividiamo con il lavoro al caseificio, in sala abbiamo coinvolto anche Caterina, la piccola di casa. E ci aiuta anche mia sorella. Ci stiamo divertendo, ma il lavoro è duro”.

Un piatto di fettuccine con tartufo da NeraFera, su piatto in ceramica decorato con pitture blu

NeraFera a Otricoli. Il menu e i prezzi

Il menu della casa valorizza i prodotti del caseificio, protagonisti sui taglieri di benvenuto, insieme ai salumi di un’azienda di Montefiascone: “Non avendo grande esperienza nelle cucine professionali, abbiamo scelto di lavorare sulla qualità della materia prima; oltre ai nostri prodotti, ci riforniamo da artigiani e contadini del territorio”. Quindi con i taglieri, per l’antipasto, arrivano in tavola anche uova in trippa con la menta, ceci e fagioli in umido; poi si passa alla scelta dei primi, da pasta fresca o prodotta con il grano dell’azienda: paccheri con ragù “a modo mio”, lasagne bianche dell’orto con provola affumicata a paglia, ma anche gnocchi di ricotta di bufala con pomodorini e guanciale. Mentre per i secondi si spazia dagli spiedini di maiale all’arista con verdure, fino alla scamorza alla piastra, servita con tartufo, prosciutto o verdure. E tra i dolci non manca il gelato di bufala fatto in casa. Da bere birra alla spina o vini sfusi. Per un conto medio che oscilla tra i 20 e i 25 euro, a cena (dal mercoledì alla domenica), ma anche a pranzo nel weekend. Tutto come in una verace osteria di paese. Con l’opportunità di provare i prodotti del caseificio e tante specialità del territorio. Un indirizzo da segnare per una gita fuoriporta in campagna (Roma dista un’ora in auto, da Terni sono necessari circa trenta minuti, idem da Viterbo).

 

NeraFera - Otricoli (TR) - piazza della Repubblica - 3295782590 - Pagina Fb

 

a cura di Livia Montagnoli

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