Ristoranti

Ristoranti che aprono contro le regole. No di Fipe a proteste populiste

Di pari passo con lโ€™esasperazione crescente, si diffondono a mezzo social gli appelli alla disobbedienza civile di associazioni poco serie, che invitano bar e ristoranti ad aprire in barba alle regole, promettendo assistenza legale gratuita. Fipe ci spiega perchรฉ si oppone.

  • 11 Gennaio, 2021

Non cedere alla disobbedienza civile

Mentre si attende il verdetto sulle nuove, annunciate restrizioni che interesseranno lโ€™Italia almeno per un mese (ma il Dpcm che entrerร  in vigore il 16 gennaio potrebbe protrarre i suoi effetti per 45 giorni, stando a rumors non confermati) come del resto sta accadendo in tutta Europa purtroppo, il settore della ristorazione si ritrova, ancora una volta, in balia degli eventi. Ma il malumore, diffuso e generalizzato, rischia di trasformarsi in uno sterile appello a trasgredire le regole, anzichรฉ cercare di far valere la propria voce attraverso azioni condivise e legali. Lโ€™allarme arriva dalla Fipe, che nelle ultime ore ha ravvisato la diffusione a mezzo social di un invito alla disobbedienza civile molto pericoloso. In poche parole, cโ€™รจ chi sta incitando ristoratori e baristi ad aprire comunque nel weekend (quando, stando alle anticipazioni, tutta Italia dovrebbe trovarsi in zona arancione), in barba alle restrizioni, promettendo azione legale gratuita a chi riceverร  sanzioni per aver contravvenuto alle regole. Fipe, pur capendo la disperazione e lโ€™esasperazione cui il governo sta portando al categoria, condanna questo atteggiamento: โ€œQueste manifestazioni – certamente risultato di politiche improvvisate e programmazioni inesistenti, unite alla disperazione di una categoria senza piรน ossigeno – lasciano il tempo che trovano e, in piรน, vanno contro normative a cui nessun legale puรฒ opporsiโ€ spiega Matteo Musacci, presidente regionale Fipe Emilia Romagna (e Vicepresidente nazionale): โ€œSi tratta di gesti radicali e inconsulti, che non possiamo appoggiare. Ecco perchรฉ Fipe ribadisce a gran voce di non aprire, perchรฉ poi le sanzioni vanno pagate, e contravvenire alle regole comporterebbe anche lโ€™imposizione di chiusuraโ€. Ci si riferisce all’ampio movimento che si sta coagulando attorno all’idea di boicottare il Dpcm e di aprire i ristoranti a dispetto di ogni regola dal 15 gennaio in poi.

La locandina del movimento spontaneo che sta spingendo per la riapertura dei ristoranti dal prossimo 15 Gennaio

Fipe chiede spiegazioni al governo

Dunque la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi si oppone con fermezza alla protesta di pancia, pur ribadendo il suo dissenso per quanto sta succedendo: โ€œCredo che il governo farebbe bene a controllare il territorio, invece diย massacrare un settore che invece รจ giร  di suo massacrato. รˆ il caso di dire ‘Basta’, la misura รจ colma. Nessuno ci coinvolge e laย mattina ci vediamo le notizie sui giornali“, ribadisce Roberto Calugi,ย direttore generale di Fipe, stigmatizzando l’ipotesi al vaglio del governo circa lo stopย all’asporto dopo le 18 per i pubblici esercizi. โ€œIl problema รจ l’asporto dei bar e deiย ristoranti dopo le 18? Mi viene da ridere… La questione รจ che se ciย sono dei bar e dei ristoranti, come anche dei supermercati, cheย sbagliano e non applicano le regole, allora solo quelli devono essere chiusi. Chi sbaglia paga ma non si puรฒ giocare sulla pelle delle persone, conย annunci di questo genere che gettano centinaia di migliaia di personeย nello sconfortoโ€.

I ristori non bastano mai

Nel frattempo, la Federazione chiede anche di intervenire sui ristori: โ€œSi intervenga subitoย con uno scostamento di bilancio e si mettano in sicurezza quante piรนย imprese possibili. L’anno scorso sui ristori รจ stata messa una cifraย di 2 miliardi 490 milioni di euro per 300mila imprese. Bisognaย perlomeno raddoppiare questa cifra“, continua Calugi. Che insiste anche sulla questione affitti โ€“ โ€œBisogna intervenire sugli affitti, รจ necessario. Sarebbe un’operazione sostanzialmente aย costo zero per lo Stato, si tratterebbe di dare degli incentiviย fiscali ai proprietari delle mura che accettano di ridurre gli affitti di almeno il 30%โ€ โ€“ come pure sul necessario prolungamento della cassa integrazione. โ€œSiamo di fronte a una pandemiaย tragicaโ€ conclude โ€œe i pubblici esercizi stanno svolgendo un lavoro diย grandissima responsabilitร “. Proprio per questo รจ necessario non cedere a proteste di pancia, che finirebbero per danneggiare in primo luogo gli insubordinati.

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