Continua l’espansione del Don Alfonso. Dopo Toronto, la Nuova Zelanda e Macao, la famiglia Iaccarino, con ben salda oggi al comando la nuova generazione โ Ernesto (in cucina) e Mario (in sala) – si appresta a mettere di nuovo piede in Nord America, con una nuova consulenza. Negli Stati Uniti, stavolta, al The Ritz-Carlton di Saint Louis. In Missouri gli Iaccarino arriveranno a giugno 2020.
Una nuova tessera si va ad aggiungere alle altre, completando una mappa geogastronomica che attraversa stili e continenti e moltiplica le proposte adattandosi a diversi spazi e cittร . Cosรฌ se in Canada gli Iaccarino firmano un fine dining (apertura dell’anno 2019 nella Top Italian Restaurant 2019 del Gambero Roso), in Nuova Zelanda l’offerta รจ trasversale โa Helena Bay c’รจ spazio per gourmet ed easy dining, passando anche per le colazioniโ spiega Ernesto Iaccarino. Cosa aspettarsi dagli Stati Uniti? โPer Saint Louis il format รจ Casa Don Alfonso, lo stesso di Macaoโ. Una proposta casual, attuale, ma sempre profondamente mediterranea. Fedele nella filosofia, ma rinnovata nell’espressione, sempre piรน affine al gusto di oggi. Una โcucina mediterranea contemporaneaโ dove il ruolo di protagonista รจ lasciato ai prodotti, attentamente selezionati e valorizzati.
Quello di Saint Louis sarร il secondo Casa Don Alfonso: ci saranno differenze rispetto all’altro? โSรฌ, qualcosa cambia in base al luogo. Per esempio a Macao abbiamo 3 zuppe in carta per andare incontro al modo di mangiare locale, mentre in America la proposta sarร piรน simile alla nostra:cercheremo di educare gli americani a mangiare italiano vero. In menu una ventina di piatti, con la classica scansione antipasti, primi, secondi, dolci: la stessa impostazione che faremmo a Sant’Agataโ. Almeno 5 di ognuno, in carta, per una spesa media di circa 80 euro, e nessun degustazione; non mancheranno alcuni piatti storici del Don Alfonso, come il vesuvio di rigatoni e una serie di piatti che Ernesto non esita a definire โpiรน confort food che gourmetโ.
La materia prima รจ la chiave di volta di una cucina โ quella di famiglia โ che ha da sempre puntato dritto sul prodotto, sin da quando (circa 30 anni fa) papร Alfonso e mamma Livia decisero che quel meraviglioso resort in Penisola Sorrentina mancasse di un tassello fondamentale: l’orto. E diedero cosรฌ vita a Le Peracciole, l’azienda agricola di Punta Campanella che foraggia di splendidi ortaggi e altri prodotti il vicino ristorante. Come sempre anticipatori di molte tendenze poi esplose, gli Iaccarino hanno deciso di guardare lontano, superare i confini, sempre a partire da quel nucleo strettissimo che si chiama Mediterraneo. โร quella la nostra vera rivoluzioneโ dice Ernesto.
La materia prima รจ dunque il primo pensiero: โTra poco cominceremo a fare ricerca e vedere cosa c’รจ di buono: credo sia compito di uno chef valorizzare il prodotto locale. Quindi lร dove possibile faremo riferimento alle eccellenze del territorio, sempre interpretate in un concetto mediterraneoโ; come hanno giร fatto in Canada, per esempio, dove hanno inserito in carta king crab, funghi black oyster, bisonte, โmentre altri prodotti li importeremoโ. Preoccupato per i dazi imposti dagli Stati Uniti contro l’Europa? โNo, per ora pare che tra i prodotti colpiti non ci siano quelli base della dieta mediterranea: olio extravergine di oliva, pasta, conserve di pomodoro, mozzarellaโ.
Gli Iaccarino giungono a Saint Louis a chiamata diretta: โil proprietario dell’immobile, un grande gruppo assicurativo, ha praticamente imposto la nostra presenza al Ritzโ e si apprestano ad approdare in Missouri in formazione completa, designer incluso: โMarco De Luca, il nostro architetto, avrร la supervisione del progetto e collaborerร con lo studio di architettura americano che segue il tuttoโ cosรฌ da portare l’anima mediterranea anche negli ambienti: โVogliamo replicare l’idea di una casa contemporanea napoletanaโ. Discorso simile per la mise en place (circa 60 i coperti), con tanto di visite a Vietri, direttamente nelle fabbriche di ceramiche per arredare la tavola. Di tutto questo si occuperร Mario, impegnato anche a seguire la cantina, โche sarร gestita probabilmente da personale del Ritzโ ma che con l’arrivo degli Iaccarino potenzierร la presenza italiana, fino a toccare quota 150 etichette nostrane. Tutta da fare invece la brigata, con qualche presenza in arrivo direttamente da Sant’Agata sui Due Golfi, come รจ facile immaginare. Ma giugno รจ ancora lontano.
a cura di Antonella De Santis
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