Formaggio cheddar sciolto, salse al pistacchio verde fluo, la carbocrema. Sarร andato tutto di traverso ad alcuni food blogger quando dopo il pandoro-gate di Chiara Ferragni e dopo il caso della recensione della ristoratrice di SantโAngelo Lodigiano il governo ha deciso di attivarsi per normare il far west delle recensioni a locali, hotel e simili. O anche dopo che il 17 novembre lโAntitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Meta-Instagram e dellโinfluencer Asia Valente. Secondo lโAutoritร Garante della Concorrenza e del Mercato la 27enne โ che annovera anche unโesperienza al Grande Fratello e una ramanzina del conduttore Alfonso Signorini, che nel 2020 lโha ripresa per aver detto ยซSei un downยป a un altro concorrente, pensando di offenderlo โ ยซpubblicherebbe sul canale social foto e video di ristoranti, di spa, di hotel e di altre strutture turistiche, con le quali si ritiene possa intrattenere rapporti commerciali, senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenutiยป.
Contenuti, cioรจ, senza ben in evidenza gli hashtag previsti dalla legge: #invited o #invidedby se si viene invitati a partecipare a unโesperienza, come una cena o un soggiorno, #gifted se si riceve un prodotto in regalo, #supplied o #suppliedby se si viene omaggiati di un servizio, un pasto o un viaggio in cambio di visibilitร , mentre #ad o #adv devono essere usati per comunicare agli utenti, in totale trasparenza, che si รจ stati pagati per pubblicare video, foto o stories su determinati prodotti, luoghi o servizi. Di piรน.
L’influencer Asia Valente
Lโinfluencer, che si รจ difesa sostenendo che il suo guadagno non deriva dal social, vanterebbe secondo lโAgcm, ยซuna notevole popolaritร basata su un numero consistente di follower, circa 2 milioni, la maggior parte dei quali sembrerebbe non autenticaยป.
Le indagini su Asia Valente sono perรฒ solo la punta dellโiceberg di un fenomeno che รจ decisamente piรน vasto. Il tema, ovviamente, sono le tasse. Quelle non pagate, gli incassi mai dichiarati da food blogger, content creator e influencer che mangiano (gratis) e vengono pure retribuiti per postare video, foto e stories per vendere al meglio il locale e farlo brillare tra migliaia di contenuti sul web. Una forma di pubblicitร occulta, pagata dai titolari dei locali che in tempi di crisi, e attirati dal seguito virtuale di queste persone, sperano di riuscirsi ad accaparrare qualche cliente in piรน.
Per i blogger che lavorano in modo disonesto, perรฒ, si tratta di unโautentica macchina dei soldi. Che funziona piรน o meno cosรฌ: chi cโรจ dietro a pagine e profili contatta i ristoranti proponendo prezzi e servizi. Chi ha dai 10mila followers in su chiede 70 euro per un reel, un video. Ai quali va ovviamente aggiunto il costo di una cena completa per due-tre persone.
Ma i prezzi salgono a seconda del numero del seguito che si ha: chi ne ha di piรน, si fa pagare anche meglio e puรฒ concedersi di sedersi al tavolo dei locali per mangiare e basta, senza fare il lavoro sporco. Quello, una sorta di porta-a-porta, ristorante per ristorante, รจ affidato a dei giovani che cercano di mettere da parte qualche soldo. I requisiti? Nessuno. Nemmeno saperne qualcosa di enogastronomia. Tanto รจ il denaro a comandare: poco importano sapore, qualitร della materia prima, lโeventuale processo di selezione degli ingredienti. Basta trovare un locale che paghi. Se in nero, รจ tanto di guadagnato.
ยซLunedรฌ a Trastevere, martedรฌ a Fiumicino, mercoledรฌ a Testaccio, giovedรฌ a piazza Bologna, venerdรฌ a Civitavecchia โ si legge in una chat, visionata dal Gambero Rosso,ย tra un blogger e un ragazzo che stava cercando un impiego โ Ti metti di santa pazienza e ti giri ogni attivitร in quella zona dicendogli che cosa fai e se sono interessatiยป. E se lo sono ยซti prendi un contatto e lo passi alla ragazza in ufficio che poi ci chiude un accordoยป. Solo se va in porto ยซa te viene retribuita una percentualeยป. Altrimenti ci si deve accontentare di un piccolo fisso e di un rimborso spese, visto che ยซil guadagno vero sta nel prendere contatti con locali interessatiยป, dai ristoranti alle pizzerie, passando per posti dove fare aperitivo, botteghe o addirittura centri commerciali, come successo con uno, molto noto, allโEur.
A firma avvenuta parte lo scrocco: si va a cena, che ovviamente รจ offerta, si gira il video e poi lo si lancia online dopo aver ricevuto i contanti in mano. Anche 1.400 euro per una collaborazione piรน duratura, di un mese, che preveda foto e video. Nel filmato i locali vengono incensati e pompati, le portate presentate ad arte con lโobiettivo di catturare lโattenzione, e il portafogli, di qualche utente. Ma senza gli hashtag previsti dalla legge, e quindi senza evidenziare il contenuto promozionale delle immagini, la clip diventa una pubblicitร occulta.
Cosรฌ, insomma, funzionano gli spot del cibo nellโera dei social. Qualcuno che si รจ ribellato cโรจ anche. Alcuni personaggi, come Franchino Er Criminale, allโanagrafe Alessandro Bologna, ha lanciato il format delle โMarchette criminaliโ: recensioni live dei posti tanto sponsorizzati da pagine e influencer. Quasi tutti pesantemente bocciati. Tra i ristoranti finiti nel mirino dei food blogger cโรจ Santo, a Trastevere. Il proprietario Daniele Fadda li definisce ยซmercenariยป, perchรฉ ยซsono persone che prima vanno in un locale e dicono che รจ tutto buono, il giorno dopo vanno in quello accanto e dicono lo stessoยป. E a volte, senza vergogna, ยซpropongono cene gratis anche per tutta la famiglia in cambio di post e stories sui socialยป. Una sorta di scambio merce, piรน che di un servizio professionale.
Arcangelo Dandini (sinistra) e Massimo D’Addezio al banco di Chorus Cafรฉ a Roma
Anche nelle caselle email dei locali di Arcangelo Dandini โ LโArcangelo, Supplizio, il Chorus dove รจ chef โ hanno fatto capolino proposte di influencer. ยซMa io ho detto noยป. La lista di chi si sottrae a questo sistema, fortunatamente รจ lunga. Ma รจ lunga, purtroppo, anche quella dei locali che con una banconota sperano di sbarcare il lunario.
Dopo unโinchiestaย pubblicata da Repubblica nel novembre del 2022 la Guardia di Finanza ha iniziato a indagare. E decine di post su Instagram โ dove rimaneggiare un testo รจ consentito โ sono stati modificati, con lโaggiunta delle diciture previste dalla legge. Una corsa ai ripari sperando cosรฌ di tenere lontana lโAntitrust. Che appare pronta a fare il suo: dopo lโavvio del procedimento istruttorio nei confronti di Asia Valente, ma anche di Meta-Instagram che avrebbe omesso di adottare misure idonee a impedire sulla piattaforma la pubblicazione di messaggi potenzialmente ingannevoli, non รจ escluso che possa farne partire di nuovi. LโAgcom, infatti, avvia accertamenti sia dโufficio, che sulla base di segnalazioni degli utenti. E quelle di coloro che sospettano che i contenuti di un post o di un video siano pubblicitร occulta โ basti vedere sotto le stesse clip โ sono in aumento.
A rendere la faccenda piรน spinosa cโรจ un altro dettaglio: un post con hashtag #gifted, cioรจ dove si annuncia che quel prodotto o quellโesperienza sono stati regalati, potrebbe essere comunque un #adv mascherato. Insomma: bisogna fidarsi. Ma davanti a un tono troppo promozionale cโรจ chi, giustamente, qualche dubbio ce lโha.
Chef Lele Usai a Fiumicino
E a ragion veduta, visto che cresce anche il numero degli chef e dei cuochi che sulle loro pagine social raccontano le proposte di blogger e influencer che chiedono un pasto a sbafo. A gennaio 2023 Daniele Usai, ai fornelli dei ristoranti Il Tino (una stella Michelin) e del 4112 โ QuarantunoDodici, entrambi a Fiumicino, a due passi da Roma, ha riportato sul suo profilo Facebook uno scambio di email con una food blogger (oscurando i dati sensibili). Una proposta finita male che si รจ trasformata in un boomerang. Lโimprenditrice digitale, che oggi vanta 12,6mila followers, si รจ presentata come ยซblogger professionistaยป e come fondatrice di una ยซcommunity al femminile per blogger di viaggioยป, attualmente seguita da poco piรน di 8mila persone. A farne parte sono anche donne che hanno appena 200 o 350 โseguaciโ, con profili e pagine dallโaspetto amatoriale, se non addirittura poco curato. Comunque ben lontano dal professionismo.
ยซCon un gruppo composto da 5-7 blogger โ si legge nella mail โ faremo una visita guidata al sito archeologico di Ostia Antica e al museo delle Navi romane di Fiumicino. Vi scrivo per proporvi una collaborazione, visto che siete in zonaยป. In cambio ยซdella vostra ospitalitร ยป, e quindi di un pasto gratuito, ยซoffriamo promozione attraverso i profili social delle singole partecipanti e della community, oltre a citarvi tra le attivitร del tour sul magazine e sui nostri blog, da cui i prossimi turisti a Ostia prenderanno spunto per i loro itinerariยป. Il gruppetto, alla fine, il pranzo gratis รจ riuscito comunque a farlo in altri locali, che hanno accettato di servire e riverire una tavolata in cambio di un poโ di visibilitร sui social.
Tra pagine e food influencer piรน seguiti ci sono syria_rodrigues, jana_italyfoodprn, aperitiviroma, piaceridiroma, matteodicola, thefoodreviewers_. Non tutti, tra loro, dichiarano la natura promozionale dei post. Alcuni hanno iniziato a farlo da poco, modificando anche le didascalie sotto a vecchie foto. Altri ancora dicono di pagare tutto, di farlo solo per passione, ma poi non mostrano lo scontrino. Da qui il dubbio, lecito, degli utenti che si tratti di pubblicitร occulta e le segnalazioni ad Antitrust e Guardia di Finanza. Che prima o poi potrebbero anche decidere di ampliare le indagini e aprire nuove istruttorie.
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