Ultime settimane dell’anno, ultime classifiche, nazionali e internazionali: lasciate alle spalle 50 Best, Best Chef Awards e le mille e una edizioni della Michelin, che snocciola guide una dietro l’altra (tra le ultime l’italiana, quella della Penisola Iberica e della Thailandia, che premia come miglior giovane chef l’italiano Davide Garavaglia del Cรดte di Mauro Colagreco, si attende quella della California, il 5 dicembre), ci muoviamo a larghi passi verso il 2023
Ad allargare le fila delle classifiche mondiali, la graduatoria ideata da Jorg Zipprick che premia 1000 ristoranti mettendo insieme le valutazioni di guide, giornali, riviste, di settore, cartacee e online. Insomma una classifica delle classifiche, governata da un algoritmo benvisto anche dallโente del turismo francese che nel 2015, avallรฒ il progetto, con il sostegno del Ministero degli Esteri, per valorizzare la ristorazione di qualitร nel mondo. Insomma, un endorsment niente male che โ alla luce delle prime liste, visibilmente sbilanciate verso la Francia โ qualcuno ha voluto leggere come una mossa per ristabilire il ruolo di primo piano dei cugini francesi in uno scacchiere internazionale che oggi ha scoperto altri centri nevralgici per l’alta cucina: Nord Europa, Spagna, Perรน. Con il talento di Mauro Colagreco a tenere alta la bandiera della Francia, dopo la consacrazione del suo Mirazur a miglior ristorante al mondo nel 2021, insomma il nome piรน in vista del panorama francese contemporaneo รจ quello di un argentino di origini italiane con sede operativa a Mentone, Costa Azzurra, una manciata di chilometri dopo il confine con la Francia. E cosรฌ, eccola qui La Liste, che ricalibra pesi e dona grande visibilitร alla cucina francese, dentro e fuori i confini. Ma apre anche una perplessitร dato che la valutazione meramente numerica mette sempre piรน ristoranti parimerito facendo allargare a dismisura il podio, diluendo, cosรฌ, la forza delle posizioni conquistate in classifica.
Un piatto di di Bjรถrn Frantzรฉn
Affollato il gradino piรน alto del podio con un trio di testa che vede insieme, con un punteggio di 99.50: Frantzรฉn di Stoccolma (salito in rampa di lancio dopo i risultati della 50 Best), il parigino Guy Savoy giร diverse volte in cima alla classifica e il newyorkese, ma con cucina francese, Le Bernardin. Ancor piรน affollato il secondo posto, quello che conta ben 6 ristoranti a 99.00: il Cheval Blanc by Peter Knogl โ Grand Hรดtel Les Trois Rois di Basilea, i francesi L’Assiette Champenoise di Tinqueux in Francia, La Vague d’Or – Le Cheval Blanc di Saint-Tropez, Martรญn Berasategui di Lasarte-Oria,ย Spagna, il Restaurant de l’Hรดtel de Ville di Crissier (Svizzera) e il giapponese Sushi Saito di Minato-ku.
Foto: Guglielmo Alati
Occorre scendere al terzo livello โ con un voto 98.50 – per trovare i primi due italiani: Da Vittorio a Brusaporto, dei fratelli Cerea, e Le Calandre, dei fratelli Alajmo. A 97.50 ci sono il Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, l’Osteria Francesca di Massimo Bottura a Modena e il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro, a 97.00 ci sono Dal Pescatore della famiglia Santini, La Pergola di Roma, Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo (fresco Tre Stelle) a Orta San Giulio. A 96.50 La Trota dei fratelli Serva Rivodutri, il St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano, a 96 Da Caino a Montemerano, La Madia di Pino Cuttaia a Licata, La Peca a Lonigo, seguiti, a 95.50 da Casa Perbellini a Verona, Casa Vissani a Baschi, Enoteca Pinchiorri a Firenze, il ristorante di Enrico Bartolini al Mudec di Milano, il Krรฉsios di Telese Terme di Giuseppe Iannotti (appena approdato anche a Napoli alle Gallerie d’Italia), La Madonnina del Pescatore di Senigallia, Miramonti L’Altro di Concesio, Piazza Duomo di Alba. A 95 ci sono Ciccio Sultano con Il Duomo di Ragusa, Uliassi a Senigallia, dopo di loro ci sono a 94.50, Quattro Passi a Nerano e Seta di Antonio Guida al Mandarin Oriental, Milano. A 93.50 ci sono i D’O di Oldani a Cornaredo e Danรฌ Maison di Nino Di Costanzo a Ischia. La Tana Gourmet di Asiago va a 93 come Lorenzo a Forte dei Marmi e il San Domenico di Imola; Bracali a Ghirlanda ha una valutazione di 92.50, come il Glam di Venezia (di nuovo di Enrico Bartolini), Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano, Lido 84 di Gardone Riviera, La Torre del Saracino a Vico Equense. Lunga ancora la schiera degli italiani inseriti nella classifica.
Foto: Alberto Zanetti
Nella lunga lista dei premi speciali – divisi in selezione francese e internazionale – due approdano in Italia. Un รจ quello per l’Innovazione che va a Niko Romito, merito del suo stile personalissimo di cucina ma anche della sua visione imprenditoriale, che include progetti didattici come l’Accademia o il prossimo centro di ricerca, una lista di ristoranti diversi, che declinano la sua impronta stilistica in locali di tipo e livello diverso, sempre profondamente identitari. Premiato come Gemme nascoste, riconoscimento che va a quei ristoranti per i quali “vale la pena fare un passo in piรน” L’Argine a Vencรฒ di
Antonia Klugmann,ย a Dolegna del Collio. Fuori dai sentieri battuti, in quell’angolo d’Italia a un passo dal confine con la Slovenia, l’argine รจ una perla che vale la pena conoscere per l’eleganza di una cucina guidata dalle stagioni e dal territorio, e da un talento innato.
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