L'ideatore di Alpinn, il rifugio più visionario del mondo, apre un grande ristorante in montagna

A Madonna di Campiglio apre Patascoss – Benvenuti in Montagna, un nuovo format gastronomico che promette di diventare un punto di riferimento per gli appassionati di sport alpini come dei gourmet amanti delle gite ad alta quota. Non è il ristorante più alto d’Italia: per quello occorre andare a Moena dove a 2.514 metri troviamo InAlto di Alfio Ghezzi, oppure a Plan de Corones dove a 2.265 metri c’è AlpInn sotto lo sguardo di Norbert Niederkofler, o a Livigno dove a 1.816 metri c’è il vegano Stua da Legn; Patascoss però è in buona posizione: si assesta a quota 1.550, vicinissimo a una famosa pista (la 3-Tre) un po’ come AlpInn che guarda alle piste ed è un punto di sosta eccezionale per gli sciatori.

Con il locale nel museo Lumen ha in comune anche il marchio di fabbrica: alle spalle di Patascoss c’è Paolo Ferretti, deus ex machina dei progetti d’alta quota formati Niederkofler, e anche se in questo caso Ferretti si muove in solitaria (in collaborazione con il figlio Francesco Ferretti, e il gruppo di imprenditori trentini Alessandro Coser, Ivan Fonsatti e Andrea Buselli), lo spirito è quello che spinge verso la costruzione di un nuovo immaginario montano, dove cultura gastronomica, attenzione all’ambiente, ristorazione d’autore si mescolano in una comprensione intensa di quanto il genius loci ha donato, in termini di natura e di cultura. E la stessa struttura ne è testimonianza viva, Patascoss – Benvenuti in Montagna è l’evoluzione di uno storico rifugio, da oltre 50 anni punto di sosta per escursionisti e sciatori, ma la sua storia va ricercata molto più indietro nel tempo: le prime testimonianze con questo nome, risalgono addirittura al 1600. Da allora, chi ha percorso la montagna in località Patascoss, ha trovato ristoro in questa struttura, simbolo della montagna trentina.

La proposta gastronomica di Patascoss

Non solo ristorante, non solo rifugio: Patascoss è uno snodo gastronomico d’alta quota che declina un’idea di cucina che basata sull’equilibrio. Un concept denominato Balance 4 All che riguarda la cucina, il design, l’ospitalità e l’esperienza complessiva. Evoluzione dell’approccio etico a ogni aspetto della ristorazione cui già in altre occasioni Ferretti ha dato voce. Ecco quindi che oltre alle materie prime locali e di qualità, il progetto vuole valorizzare la tradizione alpina non con uno spirito conservativo e museale, ma con sguardo innovativo, punta inoltre a ridurre l’impatto sull’ambiente e a curare con particolare attenzione le persone che vivono il ristorante, sia come ospiti che come impiegati della struttura. In questa visione, un’offerta gastronomica inclusiva e accessibile a tutti è un punto chiave, e la creazione di quattro postazioni distinte ne concretizza l’idea in modo immediatamente percepibile: se il ristorante Di Sopra (aperto anche a cena) è l’anima gourmet, la Macelleria è una classica griglieria; Slope Food e Look & Eat sono invece le proposte veloci, la prima con uno street food, la seconda con piatti pensati per soste brevi. A curare tutto è lo chef Matteo Puccio, classe 1979, esperienze internazionali in Francia, Russia e Giamaica. Michele Bontempi si occupa invece della cantina, interamente basata su vini naturali, a dare seguito a un’idea di ristorazione in armonia con l’ambiente di cui Ferretti ha già dato voce. Sarà il nuovo AlpInn?