Scompare, a 46 anni, lo chef più noto d’Australia. L’Italo-scozzese Jock Zonfrillo, star della tv per la sua partecipazione come giudice a Masterchef Australia e per il programma Nomad Chef e noto a livello internazionale per la capacitĆ di far valere, nel mondo dell’alta ristorazione, la causa della popolazione indigena, grazie all’esplorazione degli sconfinati territori australiani e all’indagine degli ingredienti nativi recuperati attraverso forager e comunitĆ locali. Aprendo nuove prospettive economiche a quelle popolazioni.
Aveva chiuso il suo Orana ā ristorante, laboratorio, centro di sperimentazione e di ricerca – di Adelaide nel 2020 a causa delle restrizioni imposte dal Covid che hanno rappresentato il colpo di grazia per il locale (invero giĆ molto fragile economicamente), ma non per la sua ricerca, volta a dare il giusto riconoscimento a una civiltĆ āche ha lavorato e ha prosperato sulla propria terra per più di 60mila anniā e che la presenza predatoria occidentale rischiava di far scomparire. āGli indigeni australiani sono i veri cuochi e gli ‘inventori di cibo’ di queste terre.Ā La loro esclusione dalla nostra storia, e in particolare dalla nostra cultura gastronomica, ĆØ inaccettabileā ci diceva qualche anno faĀ āe anche se non possiamo parlare per conto dei nativi, possiamo però accompagnarci a loro e contribuire favorevolmente alla loro situazioneā. Amato e spesso controverso, Zonfrillo ĆØ stato il nome più noto dell’odierna gastronomia australiana, anche in virtù dei numerosi premi.
Premiato non solo per il valore della sua cucina ma anche per il costante lavoro per il riconoscimento della cultura (gastronomica e non solo) delle popolazioni aborigene ā sulla falsariga di quanto fatto per quelle dell’Amazzonia da Alex Atala – che gli era valso il Basque Culinary World Price, nel 2018, annunciato nel corso dell’ottavo meeting del board del Basque Culinary Center da Joan Roca, con queste parole: āIn quasi 20 anni Zonfrillo ha visitato centinaia di comunitĆ in ogni parte dell’Australia per conoscere le materie prime locali, censendone con la sua Fondazione Orana più di 1.200 indagandone il valore culturale e gastronomico, inserendole nel menu del ristorante Orana (Adelaide). Ma non solo: attraverso programmi tv come Nomad Chef e un Database degli Alimenti Autoctoni (che sarĆ disponibile online gratuitamente) vuole diffondere la conoscenza di questi prodotti, creare nuove opportunitĆ commerciali per le comunitĆ indigene produttrici. Quelle comunitĆ da cui lo stesso Zonfrillo dice di aver imparato che ‘occorre restituire più di ciò che si ĆØ ricevuto’ e che, per 60mila anni, ha vissuto su una terra da cui ora sembra essere esclusa. Lo chef gli vuole restituire il suo ruolo, anche nella cultura gastronomica: ‘Gli indigeni australiani sono i veri cuochi e inventori di cibo di queste terre’. Ai cuochi il dovere di restituire qualcosa: Dobbiamo essere impegnati oltre la semplice gastronomia nella societĆ e nel nostro tempoā
La sua missione di favorire la crescita e il riconoscimento della cultura della comunità indigena, diceva in quella occasione, sarebbe stato il suo impegno per la vita. Che non avrebbe mai dovuto essere così breve. Domenica 30 aprile, Zonfrillo è scomparso lasciando moglie e quattro figli.
a cura di Antonella De Santis
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