Vino

Aumenti vino: rincari sui listini, quali conseguenze per i consumatori?

Su i listini del 10%: chi pagherร  di piรน? Le resistenze della Gdo e il rischio di riversarsi sullo sfuso. The Wine Net: โ€œServe etica e trasparenzaโ€

  • 10 Febbraio, 2022

 

La versione completa di questo articolo รจ stata pubblicata sul Settimanaleย Tre Bicchieri del 10 febbraio 2022

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Aumento del listino fino al 10% che possono tradursi in incrementi del 20-30% per il cliente finale. รˆ quanto รจ emerso dallโ€™analisi dellโ€™osservatorio The Wine Net (rete, nata nel 2017 , tra 7 grandi cooperative italiane: Cantina Valpolicella Negrar – Veneto, Cantina Pertinace – Piemonte, Cantina Frentana – Abruzzo, Cantina Vignaioli Scansano – Toscana, CVA Canicattรฌ – Sicilia, La Guardiense – Campania, Cantina Colli del Soligo – Veneto) sulla situazione attuale dei prezzi e le previsioni per il 2022. Tra energia, trasporti, vetro, cartoni, tappi, lโ€™anno รจ infatti iniziato allโ€™insegna di pesanti rincari che potrebbero mettere in seria difficoltร  il settore.

Secondo quanto รจ emerso dallโ€™indagine, infatti, dalla primavera i prezzi dei vini in Gdo e Horeca sono destinati ad aumentare, a causa di un rincaro medio dei listini delle aziende, calcolato tra lโ€™8% e il 12%. La reazione del mercato appare diversificata.

Horeca e Gdo. Le reazioni agli aumenti dei vini

Mentre nel canale Horeca gli operatori hanno accettato queste variazioni, la Gdo oppone maggiori resistenze, come ha raccontato Andrea Curtolo (Cantina Colli del Soligo): โ€œNoi siamo usciti con i nuovi listini a novembre. La ristorazione ha compreso la situazione e ha a sua volta aggiornato i prezzi. Per quanto riguarda la Gdo, invece, รจ probabile, che con alcuni clienti saremo costretti a chiudere i rapporti. Si sposteranno verso altre denominazioni o cantine? Vedremo nei prossimi mesiโ€. Intanto, nel caso in cui la Grande distribuzione organizzata voglia mantenere inalterati i margini, questo si tradurrร  in un aumento del prezzo finale per il pubblico che puรฒ variare dal 10 al 30%, secondo i calcoli di Wine Net. Un atteggiamento premiante?

โ€œOggi piรน che mai serve trasparenza allโ€™interno di tutta la filieraโ€ รจ il commento di Sergio Bucci (Cantina Vignaioli Scansano) โ€œaltrimenti si rischia di far credere che in passato ci siano state delle speculazioni eccessive. La veritร  รจ che oggi non siamo in grado di assorbire i costi da soli e ci auguriamo che i consumatori possano capire e accettare la situazioneโ€. Insomma, la soluzione corretta dovrebbe essere la trasparenza verso il cliente finale, allโ€™insegna di una โ€œeconomia eticaโ€ che ripartisca i disagi su tutti gli attori, non solo su una categoria. โ€œDa soli non ci salvaโ€ รจ il motto di Felice Di Biase (Cantina Frentana) โ€œSolo nella condivisione tutti siamo disposti a fare sacrificiโ€.

Vino, aumenti delle denominazioni base

La situazione apre, perรฒ, a una nuova problematica: il posizionamento di alcune denominazioni che, con questa situazione, rischiano di non essere piรน appetibili per il consumatore. รˆ il caso, ad esempio, del Montepulciano dโ€™Abruzzo o del Valpolicella base, posizionate da sotto i 3 euro ai 7. โ€œIl rischioโ€ spiega il presidente di Wine Net Daniele Accordini (cantina Valpolicella Negrar) โ€œรจ perdere mercato perchรฉ il consumatore non sarร  disposto a un aumento di 1 euro nel prezzo finale. E se Amarone e Ripasso restano nelle loro fasce di prezzo premium, il Valpolicella, con il ritocco forzato dei listini, รจ destinato ad uscire dalla sua fascia e, quindi, anche dalla Gdoโ€. La soluzione? โ€œChiediamo aiuto al Governo per ridurre almeno i costi di energia e gasโ€ chiosa Accordini. โ€œServe intervento dello stato, anche sugli accordi di filieraโ€ rilancia Giovanni Greco (CVA Canicattรฌ) โ€œSe ognuno cerca di salvare il proprio orticello, non ne usciamo. E temo che saranno i piรน deboli a pagarne le conseguenzeโ€.

Lo sfuso sarร  avvantaggiato?

Cโ€™รจ, infine, un’altra faccia della medaglia da considerare: visto lโ€™aumento dei costi delle materie secche, cโ€™รจ il pericolo di spostare le vendite sullo sfuso al posto dellโ€™imbottigliato? La risposta della Rete รจ unanime: โ€œchiaramente converrebbe a stretto giro, ma non pagherebbe alla lungaโ€. โ€œNon soloโ€ argomenta Cesare Barbero (Cantina Pertinace) โ€œRiversare dalla bottiglia allo sfuso farebbe a poco a poco a scendere il prezzo dello sfuso. A chi conviene?โ€.

Aumenti vino. Previsioni per l’export

Non solo Italia. รˆ chiaro che lโ€™aumento delle materie secche, la crisi post Covid e i rincari di energia e gas riguardano un poโ€™ tutto il globo. Cosรฌ come riguarda tutto il globo lโ€™incremento dei listini. โ€œI nostri aumentiโ€ risponde Domizio Pigna (La Guardiense) โ€œoltre ai canali distributivi italiani, riguardano anche lโ€™estero: non facciamo grandi differenzeโ€. Puรฒ questo intaccare il record dellโ€™export italiano? Non necessariamente. Secondo Wine Net, infatti, la situazione si prospetta meno critica nei mercati internazionali rispetto allโ€™Italia grazie al comportamento degli importatori che, in gran parte, hanno accettato di ripartire in modo equo un rincaro previsto del 15 โ€“ 18%, con un 8% sostenuto dalla cantina con il mancato guadagno, un 5% di aumento dei listini e un 5% di assorbimento da parte dellโ€™importatore. Ma se ne riparlerร  quando i listini saranno effettivamente applicati e avranno sortito i primi effetti. Al momento sono solo ipotesi.

a cura di Loredana Sottile

 

La versione completa di questo articolo รจ stata pubblicata sul Settimanaleย Tre Bicchieri del 10 febbraio 2022

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