La cura per il vigneto Italia da qui ai prossimi anni? Il contenimento just in time. A dirlo ĆØ il presidente di Unione italiana vini Lamberto Frescobaldi al margine della presentazione dei dati vendemmiali a Divinazione Expo di Siracusa, che hanno decretato dei quantitativi 2024 pari a 41 milioni di ettolitri. Ā«Con i numeri della Gdo e dellāexport in calo e le giacenze ancora alte ĆØ lāora di farci delle domande. A me sinceramente preoccupa soprattutto sapere che le cantine sono ancora piene, perchĆ© ciò significa che i produttori hanno poca capacitĆ di negoziare e devono accontentarsi di prezzi più bassi perchĆ© il prossimo anno ci sarĆ una nuova vendemmia da smaltireĀ». Di fatto, il dato delle giacenze ĆØ ormai diventato un parametro fondamentale – al pari di quello export e dei consumi ā per capire come sta andando il mercato. Che fare allora? Ecco che Frescobaldi parla della necessitĆ di un āvigneto a fisarmonicaā, ovvero più flessibile.
fonte: Osservatorio vino Uiv
Ā«Parlando di potenziale ā ha argomentato il numero uno di Uiv – lāobiettivo del nostro Paese deve essere quello di stare il più regolarmente possibile su una soglia produttiva di 43-45 milioni di ettolitri, quantitativo dimostratosi storicamente di più facile gestioneĀ». In che modo? Ā«Non di certo con una politica di espianti sul modello francese, ma con una serie di misure che possano mantenerci in equilibrio. Tra queste: la riduzione reale delle rese dei vini Dop e lāeliminazione degli esuberi; la sospensione delle deroghe per le rese dei vini comuni, da riportare a 300 quintali per ettaro; il ricorso alla vendemmia verde con incentivi più appetibili; lāutilizzo di meccanismi āpolmoneā, come le riserve vendemmialiĀ».
fonte: Osservatorio vino Uiv
Non cāĆØ spazio, nel piano Uiv, per un piano di estirpazione. Ā«Espianti? Un film giĆ visto ā ribadisce Frescobaldi ā Tra il 2009 e il 2011 abbiamo giĆ speso poco meno di 300 milioni di euro per estirpare 31mila ettari di vigneti, soprattutto collinari e ad alta vocazione. Risultato? Abbiamo depauperato i territori, e due anni dopo aver tolto lāultimo vigneto, abbiamo prodotto la bellezza di 53 milioni di ettolitri. La dimostrazione che espiantare non ĆØ la soluzione. Se lo avessimo fatto oggi, saremmo entrati in una crisi profondissima. Per questo siamo contrariĀ».
fonte: Osservatorio vino Uiv
Unione italiana vini ha anche fatto un poā di conti per capire quanto costerebbe in termini economici e produttivi eliminare 30mila ettari pagando 4mila euro ognuno, ovvero la cifra mutuata dal piano francese.Andando nello specifico delle regioni che potrebbero essere interessate a questa “cura dimagrante”, Uiv indica soprattutto le regioni del Sud e Centro Italia. In primis, Sicilia e Abruzzo (9% di sfoltimento sul vigneto), Puglia (8%), Lazio (7%), Marche (5%).Ā Per togliere dal mercato 2 milioni di ettolitri sulle rese medie dei singoli territori si spenderebbero 120 milioni di euro. Ma questo secondo lāassociazione non servirebbe, perchĆ© con i ritmi di crescita del vigneto (1.600 ettari per anno circa), lāItalia arriverebbe al 2030 con 650mila ettari, capaci di produrre comunque 52 milioni di ettolitri nelle annate abbondanti e scendere sotto i 38 milioni in quelle scarse come la 2023. Praticamente delle montagne russe. Ā«Togliere 30mila ettari non serve automaticamente a calmierare le potenzialitĆ del vigneto ā ĆØ la conclusione di Frescobaldi – ma sicuramente espone al rischio di shock in caso di annate scarse, sempre più frequenti negli ultimi anniĀ».
fonte: Osservatorio vino Uiv
Al posto di impiegare risorse per abbandonare il settore e distruggere i vigneti, Uiv insiste strategicamente sul sostenere chi ā pur tra mille difficoltĆ ā vuole restare nel business. Tra le prioritĆ indica il tema della risposta allo stress climatico, a partire dal vigneto, con la selezione di varietĆ e cloni resistenti; la rivisitazione del sistema delle autorizzazioni a pioggia, che va sostituito con rilasci mirati verso quei territori che hanno reali capacitĆ di sviluppo; il sostegno alla promozione sui mercati.
Intervenendo alla presentazione delle previsioni vendemmiali di Siracusa, anche il ministro dellāAgricoltura Francesco Lollobrigida ha abbracciato la linea della previsione strategica: Ā«Per valorizzare il settore vitivinicolo dobbiamo guardare a ciò che ci apprestiamo a fare non in questa stagione, non nella prossima stagione, ma nel futuro. Oggi i dati scientifici e la capacitĆ previsionale ci supportano nellāindividuare strumenti per non far perdere competitivitĆ a un bene cosƬ preziosoĀ». Dāaltronde, alla vigilia dellāevento, il Ministro in unāintervista al Gambero Rosso aveva parlato di misure alternative allāestirpazione dei vigneti. Adesso bisognerĆ portare la voce italiana in Europa, dove tra un mese si svolgerĆ il secondo incontro del gruppo di alto livello vitivinicolo dove il tema degli espianti sarĆ molto dibattuto.
<<<< Questo articolo ĆØ stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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