Gli acquisti del periodo natalizio hanno reso meno amaro il 2020 per le oltre 7 mila enoteche sparse sul territorio italiano. Per questo segmento dellโHoreca, il mese di dicembre ha contribuito a mitigare le sofferenze di un anno che si รจ appena chiuso e che ha registrato risultati piรน bassi che alti, anche a seconda delle zone e della tipologia di attivitร (enoteca classica o con mescita), secondo un recente sondaggio condotto da Vinarius, lโassociazione delle enoteche italiane. Nella ricerca, si evidenzia in linea generale un netto peggioramento dei fatturati rispetto al 2019 per quasi metร degli esercizi (46%) e una chiusura in positivo per il 35% del campione, a fronte di un 19% di imprese che vira in paritร .
Il 2021, con un gennaio quasi in archivio, รจ partito notevolmente azzoppato da un Dpcm (del 14 gennaio 2021, in vigore dal 16) sul divieto dโasporto (fino ai primi di marzo) per le bevande alcoliche e analcoliche dopo le 18, coinvolgendo le imprese che svolgono lโattivitร di โbar e altri esercizi simili senza cucinaโ (codice Ateco 56.3), ma anche il commercio al dettaglio di bevande (codice 47.25), tra cui rientrano le enoteche. che la categoria sta cercando in tutti i modi di contrastare.
In uno scenario incerto โ nel quale tutto il mondo dellโHoreca รจ in attesa di conoscere il contenuto del Decreto Ristori 5 del valore di 32 miliardi di euro (comprese le misure fiscali) โ la lettera indirizzata una settimana fa da Vinarius al premier dimissionario Giuseppe Conte, e soprattutto la successiva risposta non risolutiva arrivata dal Ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli a unโinterrogazione parlamentare presentata dalla Lega alla Camera, non hanno sopito gli animi e la crescente rabbia di una categoria che non ha esitato a parlare di discriminazione rispetto ad altri esercizi commerciali, in primis la Grande distribuzione organizzata.
Infatti, il Dpcm entrato in vigore lo scorso 16 gennaio, introducendo il divieto di asporto di bevande alcoliche e analcoliche dopo le 18, porta con sรฉ mancati incassi stimati nel 30% del fatturato giornaliero, secondo Vinarius, andando a colpire la consolidata abitudine di chi si reca in enoteca nelle ore che precedono la cena.
Il suo presidente Andrea Terraneo si dice amareggiato per tale situazione, pur comprendendo gli obiettivi del contenimento dei rischi di contagio in piena pandemia e la necessitร di evitare assembramenti. โAvremmo compreso meglio un divieto generalizzato per tutte le attivitร che hanno a che fare col beverage. Per noiโ commenta Terraneo โรจ una questione di principio. Ora, il rischio piรน grande รจ subire analoghi divieti in futuro, dal momento che giร una volta siamo incappati in questo tipo di limitazioniโ. E suona in qualche modo paradossale il fatto che molti soci di Vinarius siano anche iscritti ad Aepi, lโAssociazione enotecari professionisti italiani, riconosciuta proprio dal Ministero dello sviluppo economico. Il decreto di Palazzo Chigi, probabilmente costruito con non sufficiente attenzione alla tipologia di attivitร economiche individuate dai codici Ateco (47.25 quello che include le enoteche), andrร modificato con urgenza, distinguendo meglio tra chi fa mescita e chi fa vendita al minuto (cosa che avrebbe evitato lโattuale confusione normativa). Per questo motivo, รจ in arrivo una nuova interrogazione, stavolta al Senato, su iniziativa dellโex ministro dellโAgricoltura e senatore Gian Marco Centinaio, per cercare di risolvere lโimpasse.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Nei periodi di congiuntura economica negativa, e in particolare in questa scatenata dal Covid-19, una delle dinamiche piรน frequenti รจ la crescita del ruolo delle associazioni di categoria. ร accaduto anche a Vinarius che, per tutto il 2020, e in modo particolare a seguito dellโinvio della recente lettera al premier Conte, ha visto moltiplicarsi via mail e via social, le richieste di informazioni, di chiarimenti e domande di iscrizione. โSiamo rimasti molto soddisfatti sia dalla solidarietร ricevuta e dal sostegno di altre categorie di rappresentanza del mondo vitivinicolo a tutela del nostro lavoroโ aggiunge il presidente โsia dellโinteresse suscitato dalla nostra iniziativa. Sappiamo bene che il problema non รจ ancora risolto. Rispetto al divieto di asporto dopo le 18, fino a marzo la nostra indicazione รจ quella di organizzarsi bene per il deliveryโ.
Ed รจ proprio il delivery una delle strategie messe in campo dalle enoteche in maniera massiccia un poโ in tutta Italia. La survey di Vinarius, che per la prima volta, oltre ai consueti soci, ha inserito anche i non soci allargando il campione rappresentativo della categoria (80 i locali in tutta Italia), ha restituito risultati differenti tra enoteche con mescita ed enoteche classiche. Nel primo caso (enoteche con mescita: pari al 34% dei partecipanti al sondaggio), il 36% ha registrato nel 2020 un calo delle vendite per le conseguenze del Covid di oltre il 40%; allo stesso tempo, oltre il 58% ha incrementato il delivery e il 35% ha attivato il servizio di asporto per i clienti. Nel secondo caso (enoteche classiche e senza mescita, pari al 66% del campione), il 2020 ha portato nel 67% dei casi a un aumento di fatturato del 10%, con punte di +30% per il 15% delle risposte; anche queste imprese per il 51% hanno incrementato il delivery a fronte di un 33% del campione che ha effettuato servizio di vendita al minuto per la clientela. โSi tratta di trend che abbiamo visto giร dal primo lockdown di marzo, poi proseguiti per tutto lโannoโ, spiega Terraneo che aggiunge: โCโรจ anche un 15% che ha potenziato la presenza sui social network o ha sviluppato un sito e-commerce per la vendita direttaโ.
Le enoteche italiane fatturano mediamente tra i 400 mila e i 600 mila euro annui, con punte di un milione di euro per chi allโattivitร tradizionale unisce anche il servizio di distribuzione e quello di ristorazione. Il 2020, di fatto, ferma un lungo periodo di crescita che, tra 2017 e 2019, ha visto aumentare il giro dโaffari, con un 2018 particolarmente buono (+10%) rispetto a un 2019 comunque positivo (+5%). Il sondaggio di Vinarius, segnala una crescita dei ricavi per il 35% delle enoteche, una stabilitร per il 19% e un calo per il 46%.
Nel solo periodo natalizio, la situazione รจ migliore: il 49% del campione segnala un incremento sul 2019, il 19% una stabilitร mentre per il 32% un peggioramento. โNonostante il lockdownโ spiega Terraneo โil Natale ha salvato un poโ di situazioni complicateโ. E se si guarda alle fasce di prezzo, gli acquisti delle passate festivitร registrano maggiori incrementi di vendite tra 15 e 30 euro (40% del campione) seguiti dal segmento 5-15 euro (33%). La classifica dei prodotti col maggiore interesse dei consumatori a Natale vede in testa lo Champagne (33%), seguito dagli spumanti metodo classico (24%), dai vini rossi e i distillati (20%).
Il 2021 non si รจ aperto, quindi, nel migliore dei modi. Il divieto di asporto dopo le 18 rappresenta un pesante fardello in un periodo, come il primo bimestre, storicamente caratterizzato da un calo di clientela. โConfidiamo nella campagna vaccinale in vista di una ripresa e ci auguriamo piรน chiarezza nelle regole. Siamo disponibili a continuare a lavorare con la mascherina, limitando la clientela nei locali e ai tavoli, rispettando il distanziamento. Abbiamo dimostrato di saperci adeguareโ afferma con forza Terraneo โperchรฉ siamo buoni imprenditoriโ. Non va dimenticato che le enoteche hanno investito tempo e denaro per adeguarsi alle normative anti-Covid: โNon dobbiamo considerare solo il costo materiale per il rispetto delle nuove disposizioni sanitarie cheโ aggiunge il presidente di Vinarius โtra registri per il tracciamento, pistole termiche per la temperatura, adeguamento delle postazioni per chi fa mescita, schermi nel punto cassa, disinfettanti e gel per le mani, pos portatili, ha fatto spendere a ogni esercizio tra i 700 e i 2 mila euro. Ma cโรจ anche un costo burocratico in ore e tempo perso per procedure che sono giuste ma altrettanto pressantiโ. A questo, si aggiunga il quasi azzeramento dei ricavi per coloro che svolgono anche il servizio di distribuzione dei vini verso la categoria dei ristoranti.
Il 2021 รจ anche lโanno in cui Vinarius spegne le candeline dei 40 anni di attivitร . โVorremmo festeggiarla in qualche modoโ, dice Terraneo, ricordando come dopo lโestate lโidea รจ quella di riprendere le attivitร di formazione sul territorio, svolte finora sul web. E saranno due, in particolare, i trend da tenere dโocchio: โUn turismo prevalentemente nazionale, dal momento che gli stranieri arriveranno il prossimo inverno. E una tendenza a privilegiare i piccoli borghi rispetto alle grandi cittร . Dovremo essere bravi a intercettarliโ.
โAbbiamo chiuso un anno in cornerโ, dice sinteticamente Gabriele Maggiolini, che assieme a suo fratello Giovanni gestisce a Bareggio (comune della provincia di Milano) unโenoteca molto frequentata e abituata a svolgere il servizio delivery, che fa anche servizio per i ristoranti. โAbbiamo avuto lโimpressione di cambiare lavoro tre o quattro volteโ racconta โnel senso che se nel primo lockdown abbiamo fatto solo consegne a domicilio, nel secondo il delivery รจ quasi sparitoโ. Le difficoltร maggiori ci sono state nei periodi anche recenti di zona rossa: โI clienti erano solo quelli di Bareggio ma la maggior parte dei nostri viene da fuoriโ.
Sui bilanci di fine anno ha pesato lโassenza delle consegne alla ristorazione: โPer fortuna a Natale abbiamo lavorato molto bene per due settimaneโ. Per quanto riguarda lโe-commerce, la famiglia Maggiolini ha potenziato il canale: โAbbiamo creato dei listini ad hoc, inserendo i prodotti alimentari. Sicuramente, ci interessa andare avanti investendo anche nel web e ulteriormente nel deliveryโ. Il consumatore, rilevano i titolari, ha ridotto la spesa media: โLa cassa integrazione per molti ha tagliato il potere dโacquisto. E a inizio 2021 notiamo piรน sensibilitร tra i clienti. Tuttavia, chi ha capacitร di spesa non rinuncia a un buon vinoโ, dice ancora Maggiolini, augurandosi una ripartenza giร dai prossimi mesi. โBisogna fare presto: piรน si va avanti e piรน aumenta il rischio per le aziendeโ.
Fabrizio Fucile guida lโenoteca Vino Vino a Terni, che svolge anche il servizio di mescita. โAbbiamo sofferto a marzo e aprile ma ci siamo ripresi in estate, anche grazie a misure che hanno favorito lโoccupazione del suolo pubblico fino a ottobreโ, spiega il titolare sottolineando come il Natale si stato ossigeno per i conti aziendali. Poi, le ultime limitazioni allโasporto dalle 18 hanno bloccato tutto: โSiamo una delle piรน antiche attivitร cittadine (dal 1953; ndr), facciamo enoteca ma anche drogheria e bomboniere. E con la drogheria abbiamo limitato i danniโ, prosegue Fucile, definendo una stupidaggine il paventato rischio assembramento davanti allโenoteca: โSiamo vittime di un decreto imparziale, che per gli stessi prodotti consente lโapertura della Gdo dopo le 18โ.
La strategia di Vino Vino sarร proseguire nelle attivitร di consegna, anche con un recente intervento di miglioramento del sito internet: โLโonline sarร uno degli investimenti del futuroโ. Considerando i consumi, la fascia di spesa si รจ abbassata: โChi spendeva 30 euro ti chiede ora una bottiglia da 20 euro, ma non abbiamo abbassato i prezziโ. Il delivery รจ effettuato in cittร in autonomia e quasi sempre gratis, mentre Italia ed estero attraverso dei corrieri. Nel complesso, il 2020 si รจ chiuso con un -10% di ricavi. โTutto sommato una perdita contenutaโ conclude Fucile โma lโattuale Dpcm va corretto al piรน presto per non subire altri danniโ.
Oltre 1.200 etichette presenti allโEnoteca La Vineria di Aosta, che garantisce ai clienti 30 vini in mescita al bicchiere ogni giorno, accompagnandoli con le specialitร dellโesperto Filippo Gregorini. Lโenoteca, in Vinarius da circa un anno, รจ attiva da 15 anni. La Regione รจ in fascia arancione e le attivitร si sono fermate: โSiamo aperti soltanto come negozio di alimentariโ dice il titolare sottolineando come il 2020, dopo il -30% registrato tra gennaio e settembre, si sia ripreso grazie al Natale. Un bilancio salvato grazie ai ristori ottenuti dal Governo โe anche da contributi regionali sullโacquisto di materie prime del territorio. Considerato tuttoโ riconosce Gregorini โnon possiamo dire che รจ andata cosรฌ maleโ.
Di negativo cโรจ sicuramente il mese di gennaio 2021: โร partito molto male per tutte le limitazioni imposte. Il mio locale vive di clienti in presenza, facciamo il servizio ai tavoli e puntiamo a garantire la massima qualitร sia nel prodotto, con una ricerca di materia prime dโeccellenza da tutta Italia, sia nel servizioโ sottolinea โche deve essere fatto con competenza e coi tempi giusti. Ci piace il rapporto direttoโ. Il servizio di consegna a domicilio? โAosta รจ una cittร particolareโ risponde Gregorini โdove il delivery funziona solo per alcuni prodotti, come la pizzaโ. AllโEnoteca La Vineria non resta che attendere il passaggio a zona gialla: โVogliamo tornare a servire gli aperitivi almeno fino alle 18โ.
La Sicilia รจ attualmente in zona rossa per il Covid. Ma lโEnoteca Cilda di Catania, guidata da Massimo Scalia, non si รจ persa dโanimo. Non lo ha fatto nemmeno in tutto il 2020, a partire dalle chiusure di primavera: โEssendo sul territorio da quasi 50 anniโ racconta Scalia โabbiamo una clientela di affezionati, che ci conosce bene, sa che facciamo servizio a domicilio e che facciamo il trasporto gratuitamenteโ. Unโenoteca tradizionale, quasi totalmente fuori dai social network e che punta sul passaparola: โAnche se ultimamente abbiamo aperto un profilo su Facebook dopo che mio figlioโ dice sorridendo Scalia โmi ha fatto una tiratina di orecchi. E devo ammettere che la pubblicazione di qualche foto ci ha aiutato e non poco durante il primo lockdownโ.
Il 2020, dopo una Pasqua disastrosa, come lโha definita il titolare, ha recuperato in tema di bottiglie vendute, grazie a un Natale ben oltre le aspettative. โNegli ultimi dieci anni, abbiamo notato un incremento del pubblico femminile che ha spinto gli acquisti verso i vini rosati, le bollicine e le etichette di facile beva. Noiโ conclude Scalia โpuntiamo sullโalta qualitร , non lavoriamo sui primi prezzi, nรฉ abbiamo abbassato i listini a seguito della crisi economica. Vogliamo mantenerci su livelli alti e stiamo lavorando per aumentare la qualitร del servizio. Quando viene da noiโ conclude Scalia โil cliente deve uscire soddisfatto e col sorrisoโ.
a cura di Gianluca Atzeni
Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri uscito il 28 gennaio
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