Enoteche

Le enoteche cambiano strategia. Ma il Dpcm le chiude dopo le 18

Il sondaggio Vinarius sul 2020 rivela un calo dei ricavi per quasi metร  degli esercizi, ma anche un 35% di imprese che chiude in positivo. Forte incremento del delivery, lโ€™online diventa un nuovo asset di investimento futuro. Intanto, รจ pronta una nuova iniziativa in Parlamento contro il DPCM che vieta lโ€™asporto di bevande dopo le 18

  • 30 Gennaio, 2021

Gli acquisti del periodo natalizio hanno reso meno amaro il 2020 per le oltre 7 mila enoteche sparse sul territorio italiano. Per questo segmento dellโ€™Horeca, il mese di dicembre ha contribuito a mitigare le sofferenze di un anno che si รจ appena chiuso e che ha registrato risultati piรน bassi che alti, anche a seconda delle zone e della tipologia di attivitร  (enoteca classica o con mescita), secondo un recente sondaggio condotto da Vinarius, lโ€™associazione delle enoteche italiane. Nella ricerca, si evidenzia in linea generale un netto peggioramento dei fatturati rispetto al 2019 per quasi metร  degli esercizi (46%) e una chiusura in positivo per il 35% del campione, a fronte di un 19% di imprese che vira in paritร .

Un Dpcm dannoso per le enoteche

Il 2021, con un gennaio quasi in archivio, รจ partito notevolmente azzoppato da un Dpcm (del 14 gennaio 2021, in vigore dal 16) sul divieto dโ€™asporto (fino ai primi di marzo) per le bevande alcoliche e analcoliche dopo le 18, coinvolgendo le imprese che svolgono lโ€™attivitร  di โ€œbar e altri esercizi simili senza cucinaโ€ (codice Ateco 56.3), ma anche il commercio al dettaglio di bevande (codice 47.25), tra cui rientrano le enoteche. che la categoria sta cercando in tutti i modi di contrastare.

In uno scenario incerto โ€“ nel quale tutto il mondo dellโ€™Horeca รจ in attesa di conoscere il contenuto del Decreto Ristori 5 del valore di 32 miliardi di euro (comprese le misure fiscali) โ€“ la lettera indirizzata una settimana fa da Vinarius al premier dimissionario Giuseppe Conte, e soprattutto la successiva risposta non risolutiva arrivata dal Ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli a unโ€™interrogazione parlamentare presentata dalla Lega alla Camera, non hanno sopito gli animi e la crescente rabbia di una categoria che non ha esitato a parlare di discriminazione rispetto ad altri esercizi commerciali, in primis la Grande distribuzione organizzata.

Infatti, il Dpcm entrato in vigore lo scorso 16 gennaio, introducendo il divieto di asporto di bevande alcoliche e analcoliche dopo le 18, porta con sรฉ mancati incassi stimati nel 30% del fatturato giornaliero, secondo Vinarius, andando a colpire la consolidata abitudine di chi si reca in enoteca nelle ore che precedono la cena.

Vinarius - foto Andrea Terraneo

Le iniziative in Parlamento e l’origine dell’impasse

Il suo presidente Andrea Terraneo si dice amareggiato per tale situazione, pur comprendendo gli obiettivi del contenimento dei rischi di contagio in piena pandemia e la necessitร  di evitare assembramenti. โ€œAvremmo compreso meglio un divieto generalizzato per tutte le attivitร  che hanno a che fare col beverage. Per noiโ€ commenta Terraneo โ€œรจ una questione di principio. Ora, il rischio piรน grande รจ subire analoghi divieti in futuro, dal momento che giร  una volta siamo incappati in questo tipo di limitazioniโ€. E suona in qualche modo paradossale il fatto che molti soci di Vinarius siano anche iscritti ad Aepi, lโ€™Associazione enotecari professionisti italiani, riconosciuta proprio dal Ministero dello sviluppo economico. Il decreto di Palazzo Chigi, probabilmente costruito con non sufficiente attenzione alla tipologia di attivitร  economiche individuate dai codici Ateco (47.25 quello che include le enoteche), andrร  modificato con urgenza, distinguendo meglio tra chi fa mescita e chi fa vendita al minuto (cosa che avrebbe evitato lโ€™attuale confusione normativa). Per questo motivo, รจ in arrivo una nuova interrogazione, stavolta al Senato, su iniziativa dellโ€™ex ministro dellโ€™Agricoltura e senatore Gian Marco Centinaio, per cercare di risolvere lโ€™impasse.

Associazioni, punto di riferimento

Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Nei periodi di congiuntura economica negativa, e in particolare in questa scatenata dal Covid-19, una delle dinamiche piรน frequenti รจ la crescita del ruolo delle associazioni di categoria. รˆ accaduto anche a Vinarius che, per tutto il 2020, e in modo particolare a seguito dellโ€™invio della recente lettera al premier Conte, ha visto moltiplicarsi via mail e via social, le richieste di informazioni, di chiarimenti e domande di iscrizione. โ€œSiamo rimasti molto soddisfatti sia dalla solidarietร  ricevuta e dal sostegno di altre categorie di rappresentanza del mondo vitivinicolo a tutela del nostro lavoroโ€ aggiunge il presidente โ€œsia dellโ€™interesse suscitato dalla nostra iniziativa. Sappiamo bene che il problema non รจ ancora risolto. Rispetto al divieto di asporto dopo le 18, fino a marzo la nostra indicazione รจ quella di organizzarsi bene per il deliveryโ€.

La survey di Vinarius

Ed รจ proprio il delivery una delle strategie messe in campo dalle enoteche in maniera massiccia un poโ€™ in tutta Italia. La survey di Vinarius, che per la prima volta, oltre ai consueti soci, ha inserito anche i non soci allargando il campione rappresentativo della categoria (80 i locali in tutta Italia), ha restituito risultati differenti tra enoteche con mescita ed enoteche classiche. Nel primo caso (enoteche con mescita: pari al 34% dei partecipanti al sondaggio), il 36% ha registrato nel 2020 un calo delle vendite per le conseguenze del Covid di oltre il 40%; allo stesso tempo, oltre il 58% ha incrementato il delivery e il 35% ha attivato il servizio di asporto per i clienti. Nel secondo caso (enoteche classiche e senza mescita, pari al 66% del campione), il 2020 ha portato nel 67% dei casi a un aumento di fatturato del 10%, con punte di +30% per il 15% delle risposte; anche queste imprese per il 51% hanno incrementato il delivery a fronte di un 33% del campione che ha effettuato servizio di vendita al minuto per la clientela. โ€œSi tratta di trend che abbiamo visto giร  dal primo lockdown di marzo, poi proseguiti per tutto lโ€™annoโ€, spiega Terraneo che aggiunge: โ€œCโ€™รจ anche un 15% che ha potenziato la presenza sui social network o ha sviluppato un sito e-commerce per la vendita direttaโ€.

Il mercato 2020 e quello natalizio

Le enoteche italiane fatturano mediamente tra i 400 mila e i 600 mila euro annui, con punte di un milione di euro per chi allโ€™attivitร  tradizionale unisce anche il servizio di distribuzione e quello di ristorazione. Il 2020, di fatto, ferma un lungo periodo di crescita che, tra 2017 e 2019, ha visto aumentare il giro dโ€™affari, con un 2018 particolarmente buono (+10%) rispetto a un 2019 comunque positivo (+5%). Il sondaggio di Vinarius, segnala una crescita dei ricavi per il 35% delle enoteche, una stabilitร  per il 19% e un calo per il 46%.

Nel solo periodo natalizio, la situazione รจ migliore: il 49% del campione segnala un incremento sul 2019, il 19% una stabilitร  mentre per il 32% un peggioramento. โ€œNonostante il lockdownโ€ spiega Terraneo โ€œil Natale ha salvato un poโ€™ di situazioni complicateโ€. E se si guarda alle fasce di prezzo, gli acquisti delle passate festivitร  registrano maggiori incrementi di vendite tra 15 e 30 euro (40% del campione) seguiti dal segmento 5-15 euro (33%). La classifica dei prodotti col maggiore interesse dei consumatori a Natale vede in testa lo Champagne (33%), seguito dagli spumanti metodo classico (24%), dai vini rossi e i distillati (20%).

I costi e le prospettive del 2021

Il 2021 non si รจ aperto, quindi, nel migliore dei modi. Il divieto di asporto dopo le 18 rappresenta un pesante fardello in un periodo, come il primo bimestre, storicamente caratterizzato da un calo di clientela. โ€œConfidiamo nella campagna vaccinale in vista di una ripresa e ci auguriamo piรน chiarezza nelle regole. Siamo disponibili a continuare a lavorare con la mascherina, limitando la clientela nei locali e ai tavoli, rispettando il distanziamento. Abbiamo dimostrato di saperci adeguareโ€ afferma con forza Terraneo โ€œperchรฉ siamo buoni imprenditoriโ€. Non va dimenticato che le enoteche hanno investito tempo e denaro per adeguarsi alle normative anti-Covid: โ€œNon dobbiamo considerare solo il costo materiale per il rispetto delle nuove disposizioni sanitarie cheโ€ aggiunge il presidente di Vinarius โ€œtra registri per il tracciamento, pistole termiche per la temperatura, adeguamento delle postazioni per chi fa mescita, schermi nel punto cassa, disinfettanti e gel per le mani, pos portatili, ha fatto spendere a ogni esercizio tra i 700 e i 2 mila euro. Ma cโ€™รจ anche un costo burocratico in ore e tempo perso per procedure che sono giuste ma altrettanto pressantiโ€. A questo, si aggiunga il quasi azzeramento dei ricavi per coloro che svolgono anche il servizio di distribuzione dei vini verso la categoria dei ristoranti.

I 40 anni dellโ€™associazione

Il 2021 รจ anche lโ€™anno in cui Vinarius spegne le candeline dei 40 anni di attivitร . โ€œVorremmo festeggiarla in qualche modoโ€, dice Terraneo, ricordando come dopo lโ€™estate lโ€™idea รจ quella di riprendere le attivitร  di formazione sul territorio, svolte finora sul web. E saranno due, in particolare, i trend da tenere dโ€™occhio: โ€œUn turismo prevalentemente nazionale, dal momento che gli stranieri arriveranno il prossimo inverno. E una tendenza a privilegiare i piccoli borghi rispetto alle grandi cittร . Dovremo essere bravi a intercettarliโ€.

Il punto di vista delle enoteche

Enoteca Maggiolini di Bareggio (Lombardia)

โ€œAbbiamo chiuso un anno in cornerโ€, dice sinteticamente Gabriele Maggiolini, che assieme a suo fratello Giovanni gestisce a Bareggio (comune della provincia di Milano) unโ€™enoteca molto frequentata e abituata a svolgere il servizio delivery, che fa anche servizio per i ristoranti. โ€œAbbiamo avuto lโ€™impressione di cambiare lavoro tre o quattro volteโ€ racconta โ€œnel senso che se nel primo lockdown abbiamo fatto solo consegne a domicilio, nel secondo il delivery รจ quasi sparitoโ€. Le difficoltร  maggiori ci sono state nei periodi anche recenti di zona rossa: โ€œI clienti erano solo quelli di Bareggio ma la maggior parte dei nostri viene da fuoriโ€.

Sui bilanci di fine anno ha pesato lโ€™assenza delle consegne alla ristorazione: โ€œPer fortuna a Natale abbiamo lavorato molto bene per due settimaneโ€. Per quanto riguarda lโ€™e-commerce, la famiglia Maggiolini ha potenziato il canale: โ€œAbbiamo creato dei listini ad hoc, inserendo i prodotti alimentari. Sicuramente, ci interessa andare avanti investendo anche nel web e ulteriormente nel deliveryโ€. Il consumatore, rilevano i titolari, ha ridotto la spesa media: โ€œLa cassa integrazione per molti ha tagliato il potere dโ€™acquisto. E a inizio 2021 notiamo piรน sensibilitร  tra i clienti. Tuttavia, chi ha capacitร  di spesa non rinuncia a un buon vinoโ€, dice ancora Maggiolini, augurandosi una ripartenza giร  dai prossimi mesi. โ€œBisogna fare presto: piรน si va avanti e piรน aumenta il rischio per le aziendeโ€.

Enoteca Vino Vino – Terni (Umbria)

Fabrizio Fucile guida lโ€™enoteca Vino Vino a Terni, che svolge anche il servizio di mescita. โ€œAbbiamo sofferto a marzo e aprile ma ci siamo ripresi in estate, anche grazie a misure che hanno favorito lโ€™occupazione del suolo pubblico fino a ottobreโ€, spiega il titolare sottolineando come il Natale si stato ossigeno per i conti aziendali. Poi, le ultime limitazioni allโ€™asporto dalle 18 hanno bloccato tutto: โ€œSiamo una delle piรน antiche attivitร  cittadine (dal 1953; ndr), facciamo enoteca ma anche drogheria e bomboniere. E con la drogheria abbiamo limitato i danniโ€, prosegue Fucile, definendo una stupidaggine il paventato rischio assembramento davanti allโ€™enoteca: โ€œSiamo vittime di un decreto imparziale, che per gli stessi prodotti consente lโ€™apertura della Gdo dopo le 18โ€.

La strategia di Vino Vino sarร  proseguire nelle attivitร  di consegna, anche con un recente intervento di miglioramento del sito internet: โ€œLโ€™online sarร  uno degli investimenti del futuroโ€. Considerando i consumi, la fascia di spesa si รจ abbassata: โ€œChi spendeva 30 euro ti chiede ora una bottiglia da 20 euro, ma non abbiamo abbassato i prezziโ€. Il delivery รจ effettuato in cittร  in autonomia e quasi sempre gratis, mentre Italia ed estero attraverso dei corrieri. Nel complesso, il 2020 si รจ chiuso con un -10% di ricavi. โ€œTutto sommato una perdita contenutaโ€ conclude Fucile โ€œma lโ€™attuale Dpcm va corretto al piรน presto per non subire altri danniโ€.

Enoteca La Vineria โ€“ Aosta (Valle dโ€™Aosta)

Oltre 1.200 etichette presenti allโ€™Enoteca La Vineria di Aosta, che garantisce ai clienti 30 vini in mescita al bicchiere ogni giorno, accompagnandoli con le specialitร  dellโ€™esperto Filippo Gregorini. Lโ€™enoteca, in Vinarius da circa un anno, รจ attiva da 15 anni. La Regione รจ in fascia arancione e le attivitร  si sono fermate: โ€œSiamo aperti soltanto come negozio di alimentariโ€ dice il titolare sottolineando come il 2020, dopo il -30% registrato tra gennaio e settembre, si sia ripreso grazie al Natale. Un bilancio salvato grazie ai ristori ottenuti dal Governo โ€œe anche da contributi regionali sullโ€™acquisto di materie prime del territorio. Considerato tuttoโ€ riconosce Gregorini โ€œnon possiamo dire che รจ andata cosรฌ maleโ€.

Di negativo cโ€™รจ sicuramente il mese di gennaio 2021: โ€œรˆ partito molto male per tutte le limitazioni imposte. Il mio locale vive di clienti in presenza, facciamo il servizio ai tavoli e puntiamo a garantire la massima qualitร  sia nel prodotto, con una ricerca di materia prime dโ€™eccellenza da tutta Italia, sia nel servizioโ€ sottolinea โ€œche deve essere fatto con competenza e coi tempi giusti. Ci piace il rapporto direttoโ€. Il servizio di consegna a domicilio? โ€œAosta รจ una cittร  particolareโ€ risponde Gregorini โ€œdove il delivery funziona solo per alcuni prodotti, come la pizzaโ€. Allโ€™Enoteca La Vineria non resta che attendere il passaggio a zona gialla: โ€œVogliamo tornare a servire gli aperitivi almeno fino alle 18โ€.

Enoteca Cilda โ€“ Catania (Sicilia)

La Sicilia รจ attualmente in zona rossa per il Covid. Ma lโ€™Enoteca Cilda di Catania, guidata da Massimo Scalia, non si รจ persa dโ€™animo. Non lo ha fatto nemmeno in tutto il 2020, a partire dalle chiusure di primavera: โ€œEssendo sul territorio da quasi 50 anniโ€ racconta Scalia โ€œabbiamo una clientela di affezionati, che ci conosce bene, sa che facciamo servizio a domicilio e che facciamo il trasporto gratuitamenteโ€. Unโ€™enoteca tradizionale, quasi totalmente fuori dai social network e che punta sul passaparola: โ€œAnche se ultimamente abbiamo aperto un profilo su Facebook dopo che mio figlioโ€ dice sorridendo Scalia โ€œmi ha fatto una tiratina di orecchi. E devo ammettere che la pubblicazione di qualche foto ci ha aiutato e non poco durante il primo lockdownโ€.

Il 2020, dopo una Pasqua disastrosa, come lโ€™ha definita il titolare, ha recuperato in tema di bottiglie vendute, grazie a un Natale ben oltre le aspettative. โ€œNegli ultimi dieci anni, abbiamo notato un incremento del pubblico femminile che ha spinto gli acquisti verso i vini rosati, le bollicine e le etichette di facile beva. Noiโ€ conclude Scalia โ€œpuntiamo sullโ€™alta qualitร , non lavoriamo sui primi prezzi, nรฉ abbiamo abbassato i listini a seguito della crisi economica. Vogliamo mantenerci su livelli alti e stiamo lavorando per aumentare la qualitร  del servizio. Quando viene da noiโ€ conclude Scalia โ€œil cliente deve uscire soddisfatto e col sorrisoโ€.

a cura di Gianluca Atzeni

Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri uscito il 28 gennaio

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