Italiani intenditori. Al Comitรฉ Champagne di Epernay, i sommelier che ti accolgono nel quartier generale di Rue Henri Martin questa considerazione la ripetono spesso. Perchรฉ il mercato italiano ha qualcosa di particolare e di particolarmente redditizio. In quella terra d’Oltralpe, che per i francesi รจ l’Italia, si รจ spesso, piรน che in altri Paesi, alla ricerca delle cosiddette โcuvรฉe de prestigeโ, ovvero i top di gamma. Una tendenza che discende da un palato allenato, dalla voglia di sperimentare e di bere ad alti livelli, soprattutto nel canale HoReCa. Un andamento generale che trova conferma di anno in anno, che fa certamente la fortuna dei distributori nazionali di queste celebri bollicine e che fa dell’Italia il quinto mercato di destinazione a valore dello Champagne, con un giro d’affari di 158,6 milioni di euro, cresciuto del 4,2% rispetto al 2017.
Le tipologie d’alta gamma, pur contando appena il 6,2% delle quote nei quantitativi venduti, valgono da sole il 21% di questo giro d’affari. Davanti all’Italia, nella classifica a valore, ci sono Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti (primi). Sul nostro territorio, sono state spedite 7,36 milioni di bottiglie nel 2018, in aumento dal 2013, stagione che ha rappresentato il punto piรน basso dell’ultimo decennio, con appena 5,3 milioni di bottiglie. Insomma, un mercato altamente strategico.
Gli italiani amanti del metodo classico piรน noto al mondo avranno occasione di affinare il palato durante la terza edizione di Modena Champagne Experience, kermesse giunta alla terza edizione (13-14 ottobre), dopo un 2018 che ha chiamato a raccolta negli spazi di Modena Fiere oltre 4 mila persone. โQuest’anno saranno 125 le maison partecipanti alla due giorni modenese e le etichette saranno seicentoโ, ci spiega l’organizzatore Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence, che riunisce importatori e distributori italiani: โVorrei aggiungere un dato sul mercato italiano: il prezzo medio dello Champagne da noi รจ secondo solo a quello del Giappone. Questo significa che a noi piace bere bene e che siamo disposti a pagare per le bollicine francesi. Ma proprio con la Francia c’รจ una differenza importante: mentre da noi, dove le bollicine non mancano, il confronto Champagne-Prosecco non viene in mente a nessuno, in Francia, considerato che il prezzo medio dello Champagne a bottiglia รจ piรน basso, e che il Prosecco importato costa piรน che in Italia, quest’ultimo รจ considerato un concorrente, quasi una minacciaโ.
Lo scorso anno, al Modena Champagne Experience, il 75% del pubblico era composto da enotecari, ristoratori, gastronomie, etc. mentre il 25% dei partecipanti alla due giorni era di semplici appassionati. โLa speranza รจ di replicare le 4 mila presenzeโ si augura Righi, parlando di manifestazione ancora giovane ma che โcomincia ad avere un certo livello di maturitร โ. L’abbinamento coi grandi prodotti dell’agroalimentare italiano รจ la formula scelta per allargare gli orizzonti e dare valore alle Dop locali, che saranno al centro di specifiche master class, coi consorzi del Parmigiano Reggiano, dell’Aceto balsamico di Modena e del Lambrusco di Modena).
Quelle dedicate al vino vedranno in cattedra importanti nomi, a partire da Jancis Robinson. Presenti anche i principali assaggiatori della Guida Vini del Gambero Rosso che, in un articolo sul mensile del Gambero Rosso in uscita a gennaio 2020, racconteranno l’esperienza gustativa con queste 600 cuvรฉe. Per il prossimo anno, รจ confermata l’intenzione di organizzare l’edizione numero quattro, ma la Champagne Experience potrebbe guardare altrove rispetto alla sede storica di Modena: โStiamo ragionando sul luogo, ma possiamo dire che non sarร Milano, dove gli eventi sul vino sono giร abbastanza. Se ne discuterร in consiglio di amministrazioneโ, fa sapere il direttore. Si attendono novitร .
Per maison, vigneron e cooperative, la piazza Italia va presidiata e curata. La prova sta nel fatto che appena dopo l’annuncio dell’evento 2019 gli organizzatori del Club Excellence sono stati subissati da richieste di partecipazione di moltissimi produttori francesi non ancora distribuiti in Italia. ร la prova di un grande interesse dal lato delle aziende e di un sufficiente spazio per crescere in futuro. โQuesto appuntamento firmato da Club Excellence vuole contribuire alla conoscenza dello Champagne, alimentarne la domanda, anche se รจ chiaro che occorrerebbe realizzare un evento di lunga durata che coinvolga l’intera distribuzione italiana. Un’ideaโ riflette Righi โpotrebbe essere la creazione di un tavolo tra gli importatori a cui le maison francesi possano fare riferimento, per giungere a strutturare un progetto piรน grande. Per ora, tutto questo ancora non c’รจโ.
Quali sono, se ce ne sono, gli aspetti da migliorare? Le criticitร si chiamano informazione ai consumatori e formazione degli addetti. Nel primo caso, il tema va legato alla visione di uno Champagne come vino costoso: โIn Italia, i ristoratori hanno capito che non รจ piรน il vino che si beve a Natale e che รจ possibile proporre ai clienti ottime etichette tra 30 e 50 euroโ. Nel secondo caso, in tema di formazione, la grande molteplicitร delle bollicine francesi, declinata nelle zone di produzione, va conosciuta al meglio dallo stesso trade, per essere comunicata al cliente finale. E alla Fiera di Modena sarร possibile cogliere le grandi differenze delle cinque macro aree di questa Doc da oltre 300 milioni di bottiglie.
Intanto, il focus 2019 sarร dedicato ai nuovi trend del mercato. โSi รจ parlato tanto di biologico e di biodinamicoโ ricorda Righi โcosรฌ come delle versioni pas dosรฉ. Personalmente, ritengo che il nuovo trend sullo Champagne sia costituito dai dosaggi, che sono stati tanto demonizzati di fronte al successo e alla moda dei pas dosรฉ, piรน difficili da approcciare. Credo che la forza di questo vino e dei produttori sia stata proprio la capacitร di gestire al meglio i dosaggi, perchรฉ sono riusciti a far sรฌ che un pubblico piรน largo si sia avvicinato al prodotto. Quindi, penso che si ricomincerร a parlare di dosaggi. In un momento di crescita come questo, occorre venire incontro al consumatore nel modo piรน giustoโ.
Condizionata dal freddo di primavera e dagli eccessi di caldo in estate, con temperature che hanno superato, il 25 luglio, l’impressionante soglia dei 42 gradi, la vendemmia 2019 in Champagne ha dovuto fare i conti con gli effetti del riscaldamento globale. Secondo le prime stime del Comitรฉ, la resa media in questo 2019 dovrebbe attestarsi sopra i 100 quintali per ettaro. Il caldo ha tagliato il 10% del potenziale produttivo. Difficile ripetere i risultati dello straordinario raccolto 2018, considerato uno dei migliori degli ultimi decenni. Tuttavia, gli agronomi sono concordi nel dire che i mosti ottenuti presentano un buon equilibrio tra aciditร e tasso zuccherino e, inoltre, che la concentrazione degli aromi รจ di buon auspicio per le future cuvรฉe.
Tutto il distretto produttivo francese รจ coinvolto dal Duemila in avanti in una politica di sviluppo sostenibile, con la riduzione dell’impatto ambientale e, in particolare, due obiettivi da raggiungere: l’azzeramento dei pesticidi entro il 2025 e la completa certificazione delle aziende vitivinicole entro il 2030.
a cura di Gianluca Atzeni
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