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Slow Wine Fair: i 12 migliori vini assaggiati, secondo il Gambero Rosso

Messaggio chiaro da Slow Wine Fair: "Il nuovo approccio al vino cambierร  il modo di fare agricoltura". Tre giorni di assaggi e dibattiti sulla situazione della viticoltura in Italia e nel mondo

  • 01 Marzo, 2024

Il messaggio รจ chiaro: il nuovo approccio al vino cambierร  anche tutta l’agricoltura. Questo il senso della terza edizione di Slow Wine Fair: milleย espositori presenti, piรน di 300 in piรน rispetto allo scorso anno, per una Wine List (cosรฌ viene chiamata dagli organizzatori) di ben 3.576 etichette da degustare in allegria. E la direzione resta fissata verso un orizzonte piรน buono, piรน pulito e piรน giusto. Lโ€™atmosfera che regnava a Bologna era gioiosa, piena di brio e spensieratezza. Piรน di 12mila gli ingressi registrati, un vero record. Il momento non รจ di certo dei migliori se osserviamo diversi fattori che riguardano il mondo del vino, a partire dallโ€™export, ma forse, anche per questo, una fiera rivolta perlopiรน al pubblico di appassionati e consumatori finali รจ quello che ci vuole in questo momento. Non ci sono solo loro, ovviamente.

Organizzazione, numeri e vino

Lโ€™organizzazione ha pensato a tutto ed ecco quindi anche un folto gruppo di addetti al settore pronti a incontrare – attraverso una piattaforma dedicata – i tanti produttori giunti a Bologna. Tutto รจ filato liscio fin dal primo giorno. Lโ€™affluenza รจ di quelle di cui non ci si lamenta, si assaggia senza troppa ressa e tutto va nella giusta direzione, sia per gli avventori, sia per i produttori.

Due i padiglioni dedicati e non solo banchi dโ€™assaggio (che tra lโ€™altro ospitano le aziende che arrivano da 27 paesi diversi oltre che da tutta Italia): tantissime le masterclass organizzate, di diverse tematiche, molte delle quali sono incentrate su temi da sempre cari a Slow del Buono, Pulito e Giusto. Le parole di Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine fanno capire bene la direzione della fiera e degli incontri organizzati.

ยซLa Slow Wine Fair e? una fiera ambiziosa con un importante obiettivo: cambiare lโ€™approccio allโ€™agricoltura attraverso la produzione del vino. Le quasi mille aziende che hanno esposto i propri vini alla Slow Wine Fair hanno fatto da tempo una scelta precisa, che va nel senso della drastica riduzione della chimica di sintesi. Inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del loro terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversitร , e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunitร  di appartenenza.

Oltre il 50% delle aziende presenti sono certificate biologiche o biodinamiche e indicano con chiarezza come fare agricoltura in modo profittevole e sostenibile, avendo cura della fertilitร  del suolo, tema portante di questa terza edizione. Un suolo sano costituisce, infatti, la base essenziale dell’economia, della societร  e dell’ambiente, in quanto produce alimenti, accresce la nostra resilienza ai cambiamenti climatici e favorisce il nostro benessereยป.

I 12 migliori vini assaggiati a Slow Wine Fair

Vi presentiamo alcuni vini che ci sono rimasti ben impressi, non solo per la loro mera bontร , ma e soprattutto per la loro schiettezza, il loro modo di comunicare una o piรน varietร  in un territorio ben preciso. Vini sinceri quindi, con carattere da vendere e una loro precisa identitร . Sono una dozzina, ma la lista sarebbe molto, molto lunga.

1. Barolo Montanello โ€™19 โ€“ Monchiero
Vino di grande eleganza nonostante la sua giovane etร , ma qui la bella annata fa tanto ed รจ cosรฌ che il Montanello riempie il bicchiere di note terrose, di liquirizia e sottobosco e convince al palato per freschezza acida, un tannino presente ma molto integrato alla materia e una sapiditร  finale che lo rende profondo, finissimo e vibrante.

2. Cerasauolo dโ€™Abruzzo Baldovino โ€™23 – I Fauri
Valentina e Luigi Di Camillo non produrranno Montepulciano dโ€™Abruzzo nellโ€™annata 2023 ed รจ cosรฌ che tutte le uve raccolte sono andate in un Cerasuolo a dir poco delizioso. Corpo e struttura non mancano ma tutto รจ reso perfettamente equilibrato dalle parti dure: cโ€™รจ un pizzico di tannino a dare ritmo, la freschezza non manca, ma soprattutto il finale saporito e appagante che spiazza. รˆ unโ€™anteprima, ma giร  lo vediamo come un vino da bere e da ribere, in estate come nel resto dellโ€™anno.

3. Costa dโ€™Amalfi Bianco Per Eva โ€™22 โ€“ Tenuta San Francesco

Delizioso bianco della Costa dโ€™Amalfi prodotto dalla Tenuta San Francesco che giร  ci ha abituato a grandi vini di stampo mediterraneo, sapidi e appaganti. Per Eva รจ composto da tre varietร , 40% di falanghina e parti uguali di ginestrella e pepella, entrambe autoctone. Profumi di macchia, erbe aromatiche, fiori bianchi e un tocco floreale anticipano una bocca ampia e freschissima, dove lโ€™aciditร  va a braccetto con la parte salata e insieme regalano un sorso profondo e appagante.

4. Derthona Timorasso Pitasso โ€™21 โ€“ Claudio Mariotto
Uno dei riferimenti per il Timorasso, Mariotto presenta i suoi bianchi a partire dallo storico cru Pitasso. Vecchie Vigne e la selezione naturale permettono di portare in cantina solo le uve migliori che nel bicchiere si esprimono tramite sentori di limone candito, ginestra e fiori gialli, erbe mediterranee e un tocco di elicriso. La bocca รจ ampia, il volume non manca, ma รจ la parte sapida che sorprende per il sapore e la profonditร  che riesce a dare.

5. Franciacorta Extra Brut Rosรฉ โ€“ Barone Pizzini
Un Franciacorta che arriva da una delle cantine piรน attente alla sostenibilitร  e alla salvaguardia ambientale. Ci piace davvero questo Rosรฉ in versione Extra Brut, ottenuto da Pinot Nero per il 70% e la restante parte di Chardonnay. Carbonica precisa a dare armonia al sorso, bella freschezza acida e un finale incredibile per finezza ed eleganza. Il naso fa il resto con i toni di fragolina di bosco tipici dellโ€™uva rossa a fondersi bene con le sensazioni di fiori bianchi e pasticceria.

6. Grignolino dโ€™Asti Arlandino โ€™22 โ€“ Tenuta Santa Caterina
รˆ da tempo che apprezziamo i vini di Santa Caterina e in particolare i Grignolino di cui vi consigliamo alcune versioni con qualche anno sulle spalle. In questo caso perรฒ provate la versione giovane e pimpante chiamata Arlandino: frutti di bosco e spezie al naso, un tocco vinoso al palato e via sulla scia di una bella sapiditร  che si alterna alla freschezza acida. Davvero delizioso. Complimenti anche per il lavoro portato avanti dallโ€™azienda riguardo la valorizzazione della fertilitร  dei suoli e la salvaguardia della biodiversitร .

7. Lambrusco di Sorbara Lambrusco del Fondatore โ€™22 โ€“ Tenimenti Cleto Chiarli
Punto di riferimento assoluto se parliamo di Lambrusco, lโ€™azienda della famiglia Chiarli racchiude dentro il marchio Tenimenti Cleto Chiarli il fiore allโ€™occhiello della sua produzione, unicamente frutto di vigneti di proprietร . Il Lambrusco del Fondatore รจ un Sorbara di grande piacevolezza, che si distingue per la sua aciditร  che regala al sorso freschezza ed eleganza ed รจ perfettamente integrata a una materia succosa, scorrevole e profonda.

8. Ogliastra Rosso Case Sparse โ€™22 โ€“ Pusole
Lorenzo e Roberto Pusole lavorano con passione e rispetto del territorio alcuni ettari di vigna in piena Ogliastra. Siamo molto vicini al mare e lโ€™uva dโ€™elezione รจ il Cannonau che rappresenta la quasi totalitร  dellโ€™assemblaggio del Case Sparse, vino dove viene utilizzato anche un 10% di Monica, vinificata col grappolo intero. Il risultato รจ un vino di grande freschezza che regala chiari cenni aromatici mediterranei, un sorso scorrevole e succoso e un finale sapido, leggermente pepato e dalle note di frutti rossi.

9. Spoleto Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda โ€™21 โ€“ Antonelli San Marco
Cantina che non ha di certo bisogno di presentazioni, conosciuta per aver reso grande il territorio di Montefalco attraverso vini di stampo artigiani, molto ben fatti e identitari. A parte i rossi da uve sagrantino e sangiovese, tanto รจ lโ€™investimento nel trebbiano spoletino, da cui deriva questo delizioso bianco frutto di un singolo vigneto. Macerazione sulle bucce dosatissima e vinificazione in anfora per un vino che non si scorsa facilmente: buccioso, dai sentori di frutto giallo e dal palato lievemente tannico, ma mai contratto piuttosto saporito e profondo.

10. Toscana Tinto di Spagna โ€™21 โ€“ Antonio Camillo
Conosciamo e apprezziamo i rossi di Antonio Camillo frutto di uve ciliegiolo, ma siamo rimasti letteralmente stregati da alcuni vini ottenuti con carignano e grenache. Come quello che vi presentiamo, chiamato con un sinonimo dellโ€™uva grenache/alicante/cannonau, che sorprende per dei profumi di piccoli frutti rossi, fragola e rosa, ma soprattutto per un palato goloso e fragrante, dove la bocca รจ ampia e scorrevole e succosa. Da provare anche il Granรจ (carignano) e il Mediterraneo (ciliegiolo, carignano e grenache)

11. Valtellina Superiore Il Pettirosso โ€™20 โ€“ Ar.Pe.Pe
Ae.Pe.Pe non ha di certo bisogno di presentazioni, i suoi vini sono un rifermento certo in Valtellina e in tutta Italia. Abbiamo assaggiato il Pettirosso โ€™20, frutto delle due grandi zone dellโ€™areale, il Grumello e la Sassella. Vigne di 50 anni, chiavennasca in purezza, per un risultato strabiliante, in cui lโ€™eleganza regna padrona ed รจ scandita da note di sottobosco al naso e da una bocca sottile, fine, quasi ossuta, ma mai scontrosa.

12. Vigneti delle Dolomiti Nosiola โ€™18 โ€“ Salvetta
Piccola, piccolissima produzione per la Nosiola firmata Salvetta che arriva dal cuore della produzione di questa varietร , la bellissima Valle dei Laghi. La 2018 ci ha fatto letteralmente impazzire, ma abbiamo avuto occasione di fare una piccola verticale dalla 2017 alla 2021 e i risultati sono convincenti su tutti i fronti. La fuoriclasse ci รจ parsa la 2018, a 6 anni dalla vendemmia la freschezza olfattiva e gustativa รจ stupefacente e il vino รจ un tripudio di complessitร , unita a unโ€™eleganza senza eguali. Assolutamente da provare.

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