Potremmo dire che i vini dei Campi Flegrei oggi sono di gran moda. Sรฌ, perchรฉ sono vini vulcanici e intorno a questo settore cโรจ unโattenzione notevole, da tutto il mondo. Anche il loro essere naturalmente sottili รจ una caratteristica sempre piรน ricercata per essere in linea con la ristorazione che giร da tempo va speditamente in questa direzione. Il consumatore, sia italiano che di altri paesi, tende a preferire vini dal corpo agile, quindi leggiadri e freschi. Tutte peculiaritร strettamente legate alle terre ardenti, i Campi Flegrei, territorio dove nulla รจ stabile, gli ultimi terremoti lo dimostrano, e dove tutto cambia di continuo per lโattivitร vulcanica sviluppata al di sotto di piรน di quaranta crateri. Sono loro ad avere ย forgiato queste terre, rendendole cosรฌ belle e uniche, croce e delizia in moto perpetuo. Un super vulcano con piรน di 80mila anni di attivitร , tra il piรน importante al mondo. I suoli polverosi, sottili come cipria, ricchi di ceneri ed altri materiali eruttivi, caratterizzano fortemente i vini, cosรฌ come la scelta di utilizzare due vitigni, la falanghina per i bianchi, il piedirosso per i rossi. La prima in questo areale si esprime magnificamente acquistando il timbro minerale, ma anche profonditร e capacitร di evolvere lungamente nel tempo. Il piedirosso, che giร per natura esprime un andamento agile, qui esalta ulteriormente tale aspetto, diventando rosso di grande eleganza. I flegrei sono notoriamente gente un poโ “matta”, diciamo cosรฌ, molto probabilmente proprio perchรฉ la precarietร dei luoghi, e lo storico legame con le attivitร marittime e i vulcani, delineano tali inclinazioni della personalitร . E che ben vengano in questo caso, ci viene da dire, perchรฉ un poโ di sana follia tra le vigne รจ graditissima per andare oltre il consueto.
La viticoltura nei Campi Flegrei ha radici antichissime, ha accompagnato fedelmente la storia della sua gente. Ricordiamo che i greci ne erano innamorati, che Cuma รจ stata la loro colonia piรน grande, piรน importante, e che impiantarono la vite lungo tutta la linea costiera tra Posillipo e lโareale flegreo. I romani, a loro volta, investirono in maniera importante, fondando la cittร di Baia, sede di ville fastose, dellโรฉlite, dellโotium e delle terme, mentre Miseno accoglieva la grande flotta di Augusto, che scelse queste terre del mitoย per allontanarsi da Roma, ormai troppo insidiosa per lui. A loro volta investirono in maniera importante sulla viticoltura, unโ ereditร che si protrae attualmente tra i vignaioli. Anche se le dimensioni di vigne e cantine si sono notevolmente ridotte, ma crescente รจ la qualitร dei vini e la loro espressivitร ย territoriale.
Tra le cantine piรน rappresentative cโรจ Agnanum di Raffaele Moccia, qui detto lโultimo โvotecaroโ, ovvero lโultimo esperto nella gestione e manutenzione dei terrazzamenti che richiede tanta esperienza e abilitร . Per il motivo che il suolo รจ sottile come cipria, polveroso, tende quindi a franare, o anche a dissolversi, sotto lโazione della pioggia e del vento. Le sue sono vigne storiche certificate, sul grande cratere di Agnano. Utilizza cloni di famiglia, che costantemente, sia lui che il padre Gennaro, hanno riprodotto secondo il principio della propaggine, ma anche con una tecnica sperimentata da loro che consente di mantenere nel tempo piante dal dna eccezionale. Nei vini tutto questo si sente, si fanno notare per la forte identitร e per quelle sfumature cosรฌ esclusive. Falanghina e piedirosso tra i vecchi tralci, ma anche piccoli vitigni, in misura molto ridotta, ormai introvabili. Di recente abbiamo stappato la sua Falanghina dei Campi Flegrei 2011, incredibilmente viva e accattivante, di piena eleganza sia di profumi che allโassaggio, rompendo il pregiudizio ancora diffuso sul fatto che questa tipologia di bianco possa avere evoluzioni cosรฌ lunghe nel tempo e di tale spessore. Maestro anche del piedirosso, sia nella versione base, che nel cru Vigna delle Volpi, posta in bilico tra il cratere di Agnano e quello degli Astroni, notevole questโultima per profonditร e lunghezza. Raffaele da solo nel corso degli anni ha reimpiantato la vite sulle colline di Agnano, riportandole a quellโaspetto rigoglioso di un tempo.
Cantine Astroni รจ poco distante, come ci ricorda il nome si trova sulla collina del Parco Naturale degli Astroni, un bosco incantato sviluppatosi all’interno del cratere spento. Gerardo Vernazzano le conduce insieme alla sua famiglia e riveste il ruolo di enologo. Importanti sono i suoi studi enologici nel territorio, ed in particolare quelli condotti sul piedirosso che hanno introdotto miglioramenti significativi sulla gestione di questo vitigno dal carattere non facile e dalla produttivitร ridotta. La famiglia di Gerardo, inoltre, porta avanti da tempo una valida attivitร di enoturismo che contribuisce alla giusta conoscenza della vitivinicoltura flegrea, sia in Italia che allโestero. Tra i suoi vini di spicco ricordiamo la Falanghina dei Campi Flegrei Tenuta Jossa, un fuoriclasse senza ombra di dubbio, lโultimo nato, tra i filari della collina dei Camaldoli. Di grande personalitร , con un piccolo saldo di fiano, fermentazione e affinamento sur lies in anfora. Grintosa e dal timbro minerale deciso, graffiante lโassaggio che lascia intuire tutta lโenergia per cavalcare con sicurezza i tempi lunghi. Sono diverse le etichette e le interpretazioni di falanghina e piedirosso, qui detto perโ โe palummโ per il colore del raspo, rossiccio, che ricorda quello dei colombi (palummโ in napoletano). ร il vitigno a bacca rossa proprio dellโareale vulcanico intorno a Napoli, oggi molto valorizzato e rivalutato grazie allโimpegno di questi valenti produttori. Colle Rotondella รจ la perfetta fotografia di questa tipologia di vino, prodotto totalmente in acciaio, floreale di viola e geranio, sottile e fresco il sorso che si fa riprovare con aviditร .
Peppino Fortunato e sua moglie Sandra Castaldo sembrano quasi due personaggi usciti da una fiaba. Nel 2004 hanno dato vita al sogno tanto desiderato di fondare una cantina, Contrada Salandra a Pozzuoli. Piccola azienda molto virtuosa, circa cinque ettari, dove il sentirsi in armonia con lโambiente รจ il mantra che domina ogni pensiero e azione. Poche volte capita di incontrare sguardi cosรฌ puri. Peppino ha sondato ogni piccola particella del priprio terreno dove troviamo una presenza di sabbia dellโ80%, poi limo e argilla, consapevolezza utilissima per stabilire esattamente cosa coltivare e in quale punto preciso. Lโaltra loro grande passione รจ lโapicoltura alla quale si dedicavano giร prima e con i medesimi principi. Due le etichette, Falanghina e Piedirosso, entrambiย gioiellini che valgono ben altri soldi, quelli che ai due viticoltori perรฒ poco interessano. O per fortuna?
Con Cantina del Mare ci spostiamo a Monte di Procida, in prossimitร del mare. Il colpo dโocchio arrivando รจ emozionante, le vigne poste ad anfiteatro guardano verso sulla costa, hanno proprio di fronte, e vicinissima, lโisola di Procida dietro la quale si mostra perfettamente allineata Ischia. Qui la famiglia Schiano dal 2003 si รจ impegnata a recuperare le vecchie vigne di falanghina e piedirosso, ed a fare accoglienza per trasmettere il valore storico e paesaggistico della propria realtร .
Da cinque generazioni i Di Meo allevano la vite a Bacoli, in prossimitร dellโAntro della Sibilla romana, dalla quale prende appunto il nome lโazienda La Sibilla. I vigneti a terrazzamenti si spingono fino a 600 metri di altitudine, una raritร da queste parti. Visitare le vigne insieme a loro รจ unโesperienza che si fa ricordare lungamente, per piรน motivi. In primis la genuinitร delle persone, solari e generose, che sentono in maniera profonda lโimportanza di perpetuare i saperi acquisiti sul territorio e sulla vite da tempi cosรฌ lontani. Vincenzo Di Meo, ultima generazione, รจ anche enologo e la sua entrata in scena ha dato una grande spinta allโespressivitร dei vini. Sulla parte piรน alta della collina il panorama si apre in piena libertร sul mare e la costa, lasciando senza parole. Le vigne sono attraversate da mura romane e grandi cisterne appartenenti allโimponente acquedotto augusteo che portava acqua dallโIrpinia ai Campi Flegrei. In una delle cisterne i Di Meo hanno ricavato la cantina di affinamento dei vini – avere il privilegio di degustare con loro vecchie annate non ha pari. Anche loro sono lโesempio vivente dellโaltissimo profilo qualitativo che lโenologia flegrea sia in grado di esprimere. Oltre a eccellenti falanghine e piedirosso ย producono il Marsigliano, vino da uve marsigliese, rarissime, piedirosso e olivella, vino dalla grande personalitร . Particolarmente eleganti sia le falanghine che i piedirosso.
Cantine Federiciane a Marano dove i fratelli Luca e Antonio Palumbo continuano la produzione dei loro genitori, puntando a un progressivo aggiornamento e miglioramento dellโattivitร . Durante il Covid si sono dedicati ad un progetto impegnativo e sensibile. Recuperare un vecchio vigneto sulla collina di Cigliano, tra Agnano, che rientra nel comune di Napoli, e Pozzuoli, che fa comune a sรฉ. Quattro ettari nellโantica forma ad anfiteatro, acquisiti dopo un lungo periodo di abbandono. Il tempo sospeso del lockdown ha dato loro lโenergia e la possibilitร di lavorare intensamente al recupero. Il risultato รจ decisamente appagante per la bellezza riemersa, amplificata dalla vista sul mare. Vigna Cigliano Solfatara รจ il nome dei vini prodotti, bianco e rosso. La viticoltura di tutti loro si puรฒ definire eroica per le asperitร di un territorio cosรฌ particolare e difficile. Le vigne piรน vecchie sono tutte a piede franco, un valore aggiunto di notevole importanza, scampate al flagello della fillossera che non riesce ad attecchireย sui suoli vulcanici e sabbiosi. Inoltre, sono importanti custodi del paesaggio e di un territorio dove la speculazione edilizia ha fatto molto danno. La bellezza da queste parti รจ soprattutto opera dei vignaioli.
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