Nasce la 50 Best dei vini. Ecco le migliori etichette secondo 30 grandi sommelier (molte sono italiane)

21 Feb 2024, 16:10 | a cura di
Arriva la prima World's Best Sommeliers' Selection, una lista stilata da 30 sommelier provenienti da tutto il mondo. Nella selezione, rientrano ben 16 etichette del nostro Paese

Svelata la prima World's Best Sommeliers' Selection, una lista stilata da alcuni dei migliori sommelier della World’s 50 Best Restaurants che dopo un lungo processo di degustazione ha selezionato alcune delle migliori etichette a livello mondiale. Ben 16 su circa 130 referenze sono italiane che, insieme gli Stati Uniti, si pone al secondo posto della classifica dei Paesi con più etichette selezionate, subito dopo la Francia con 17 etichette.

Il nuovo progetto

La degustazione, presieduta da una giuria internazionale di esperti sommelier, è iniziata il 16 gennaio e trenta sommelier provenienti da tutto il mondo hanno raggiunto il Regno Unito per partecipare alla prima edizione della nuova idea di William Reed, il nome dietro ai The World's 50 Best Restaurants e World's Best Vineyards. In rappresentanza di quattro continenti e 16 Paesi, i sommelier invitati a far parte della giuria fanno parte della lista dei World's 50 Best Restaurants.

Il tasting panel internazionale è stato guidato da Josep Roca, sommelier del ristorante tre stelle Michelin "El Celler de Can Roca" e ha degustato i vini presentati da produttori di tutto il mondo per effettuare una selezione finale. Altro vanto per l'Italia è vedere tra le file della giuria diversi sommelier italiani. Hanno partecipato al panel professionisti che lavorano sul suolo nazionale come Jacopo Dosio (Piazza Duomo di Alba), Ivano Coppari (Ristorante Uliassi), Matteo Bernardi (Le Calandre di Rubano) e Gianni Sinesi (Reale di Castel di Sangro), e sommelier italiani che lavorano all’estero come Lorenzo Lentini (Ikoyi di Londra) e Agnese Morandi (Table by Bruno Verjus di Parigi).

Etichette italiane

Tra le referenze italiane il Piemonte è in testa con tre Baroli e un Barbaresco: Barolo Cannubi 1982 e 2018 di Marchesi di Barolo, il Barolo Bricco Rocche 2019 e Il Barbaresco Asili 2020 di Ceretto. A seguire, cinque regioni figurano nella lista con due referenze ciascuna. La Toscana con una Igt a base di uve internazionali e sangiovese, La Caccia Toscana Rosso 2020 di La Caccia di San Giovanni e il Chianti Classico Gran Selezione Poggio Rosso 2019 di San Felice.

L’Emilia-Romagna sfoggia vini affinati sott’acqua dell’azienda Tenuta del Paguro: il Metodo Classico Mare Urchin 2012 e il Romagna Albana Squilla Mantis 2015, mentre l’azienda siciliana Donnafugata vede il suo Passito di Pantelleria Ben Ryé 2013 e il Sicilia Rosso Mille e una Notte 2019.

Spostandoci in Veneto troviamo il vino spumante Grave di Stecca 2017 a base di uve Glera che provengono dall’omonimo vigneto dell’azienda Nino Franco, insieme al Lison Classico 2019 di Villa Bogdano. Anche per il Trentino, uno spumante e un vino fermo: il Trentodoc Perlè 2018 di Ferrari e il Granato ’19 di Foradori. Infine, Umbria e Friuli entrano nella selezione con una sola etichetta: il Montefalco Sagrantino Carapace Lunga Attesa 2015 di Tenute Lunelli e il Pinot Grigio Salvadi 2020 di Scarbolo.

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