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Gli 11 migliori oli della Campania premiati dal Gambero Rosso

La Campania si conferma tra le regioni italiane che negli ultimi anni si sono sapute mettere piรน in gioco sul fronte della qualitร , Il merito รจ di produttori intraprendenti e appassionati, ma anche di esempi di โ€œsistemaโ€ che coinvolgono vari protagonisti della filiera

  • 10 Aprile, 2025

La consapevolezza delle potenzialitร  e della qualitร  del prodotto finale sta trainando la crescita anche commerciale dei principali attori olivicoli campani. Una regione dove i protagonisti sono tanti: dai produttori e frantoiani che trainano interi territori, all’invidiabile ricchezza varietale che regala profumi e sapori diversissimi. Un approccio che da qualche anno รจ riscontrabile da parte dei produttori, sempre piรน attenti alla qualitร  dei loro prodotti, alla cura durante la fase estrattiva e, in generale, alla valorizzazione delle tante varietร  autoctone che questa regione puรฒ offrire. Un percorso di rinnovamento reso possibile anche grazie allโ€™attivitร  di alcune aziende che hanno fatto, e stanno facendo, da apripista verso produzioni di qualitร  e affaccio sul mercato interno e internazionale e che hanno reso possibili gli ottimi risultati anche nell’ultima edizione della guida Oli d’Italia del Gambero Rosso.

L’ultima campagna olearia

Come รจ accaduto nel resto del sud della Penisola, anche in Campania si รจ verificato un calo quantitativo dovuto anche alle ondate di calore estive e alla siccitร  che hanno impattato nelle aree produttive di tutto il Sud Italia. A livellare leggermente lo squilibrio ci hanno pensato le rese mediamente piรน alte del solito. Quello che non รจ mancato รจ stato l’olio buono, i profumi, frutto soprattutto di un lavoro intelligente di molti produttori, sia in campo che in frantoio.

Le principali varietร  di olive

In un Paese come l’Italia, che possiede circa un terzo del patrimonio varietale mondiale di olive, anche la Campania gode delle sue peculiaritร  varietali che la rendono unica. Tra le decine di cultivar autoctone che la caratterizzano ci sono alcune che sono piรน diffuse e vanno a identificare in modo puntuale il territorio di provenienza.

Nel Cilento, per esempio, sono diffuse la Salella, la Carpellese e la Pisciottana che donano all’olio un profumo che spazia dalla mandorla a sentori vegetali e amaricanti, mentre la Rotondella (che deve il nome alla sua forma tondeggiante) rimanda a profumi di pomodoro.

Nel beneventano, invece, si trovano cultivar come la Racioppella, l’Ortolana e l’Ortice, quest’ultima molto diffusa, che regala sentori di foglia di pomodoro ed erba tagliata. La regina della provincia di Avellino, e in particolare della Valle dell’Ufita, รจ la Ravece che, quando รจ lavorata bene, affascina per la sua trama aromatica caratterizzata dal pomodoro verde, l’erba tagliata e sentori freschi e balsamici. Ovviamente queste sono solo le varietร  autoctone piรน diffuse, ma “l’oliveto Campania” si completa con molte altre cultivar regionali spesso affiancate da impianti di varietร  piรน tipiche di altre regioni che nell’areale campano si sono adattate molto bene trovando terreni e microclima idonei.

L’olio campano nella storia

Quando parliamo di Campania olearia ci riferiamo a una delle zone del Sud Italia oggi piรน attente a una produzione che ben intreccia qualitร  e quantitร  con molte etichette di oli monovarietali e nuove realtร  molto attente a posizionarsi ai vertici dei concorsi e delle competizioni nazionali e internazionali. Si tratta perรฒ di un’areale dalla storia millenaria. Le prime tracce storiche della presenza dellโ€™olivo si hanno giร  nel IV secolo a.C. grazie ai Focesi. Lโ€™importanza dellโ€™olio di oliva in questa zona รจ stato poi confermato dal ritrovamento da parte di Alberto Angela, qualche anno fa, di una bottiglia di olio intatta proveniente dagli scavi di Pompei e risalente al 79 d.C. Oggi la realtร  regionale รจ abbastanza diversificata, con oliveti tradizionali caratterizzati da alberi anche secolari, se si pensa al Cilento costiero, e nuovi impianti che presentano olivi di qualche decennio come nella zona dellโ€™Alto e Medio Sele.

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