Nella baraccopoli più grande di Manila si frigge la spazzatura. La storia del Pagpag

29 Mar 2024, 18:14 | a cura di
Il fast food delle baraccopoli di Manila si chiama “Pagpag”: resti di pollo raccolto dalla spazzatura dei ricchi, lavato e poi ricucinato

Ogni anno più di un miliardo di tonnellate di cibo viene gettato nella spazzatura. Uno spreco folle, un dato sconcertante. Ma a Manila, capitale delle Filippine, c'è un luogo in cui questa spazzatura diventa una ricetta ancora più sconcertante: il "Pagpag", il nutrimento principale di migliaia di persone indigenti. Impensabile e orrorifico, ma è il piatto preferito da tutti i residenti di Tondo.

Il "Pagpag" la ricetta della disperazione

Nella baraccopoli di Tondo, la più grande di Manila, la sopravvivenza ha un prezzo altissimo. Il pagpag è un piatto di pollo riciclato che rappresenta l'estrema disperazione di una popolazione affamata. La ricetta prevede pochi semplici passaggi: appena arrivano i camion della spazzatura dopo la chiusura dei fast food, inizia il lavoro dei "raccoglitori", persone deputate al rovistamento, lo smistamento della spazzatura, e la raccolta di resti commestibili. A mani nude, fra topi, blatte, mosche e zanzare. Obiettivo di questo particolare foraging sono i pezzi mangiucchiati di pollo scartati dai benestanti della capitale nelle catene di fast food come Jollibee, KFC e McDonald's. Il bottino viene poi venduto a cento pesos (1,60 euro circa) al secchiello ai ristoratori. E qui inizia la magia: i resti vengono sciacquati con acqua calda per tre volte per rimuovere peli, carta, liquame, plastica e qualsiasi altra impurità. I pezzi lavati vengono poi conditi con salsa di soia, MSG e una spruzzata di Sprite per esaltare i sapori. A questo punto i resti vengono fritti in padella e serviti caldi con riso in bianco.

Il Progetto Happiness

A raccontare questa terribile realtà è un docu-reportage che porta lo spettatore in uno straziante viaggio all'interno della baraccopoli, per individuare, anche nel luogo più infelice del mondo, spiragli di felicità. Il Progetto Happiness è la creatura del trentenne storyteller e youtuber messinese, Giuseppe Bertuccio D'Angelo. «Un grande viaggio per capire come cambia il concetto di felicità nelle diverse culture, nelle diverse tradizioni e religioni. Per scoprirlo ho deciso di viaggiare in tutti i continenti e intervistare personaggi straordinari imparando dalle loro parole cosa vuol dire essere felici».

La ricerca della felicità nella baraccopoli di Tondo comincia con l'arrivo dei camion della spazzatura nello slum, ascoltando le storie di chi, per sopravvivere, è disposto a mangiare la spazzatura scartata dai ricchi. Le riprese del reportage di D’Angelo ci portano nel ventre di Tondo, un luogo pericoloso, sporco, buio. Molti residenti qui sono dipendenti dallo shaboo, droga molto diffusa in Asia e specialmente nelle Filippine, un mix di metamfetamina e caffeina. Uno dei pochi momenti di felicità per i residenti della baraccopoli è mangiare il pag pag.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, più di 820 milioni di persone nel mondo soffrono di fame cronica. Nelle Filippine, ad esempio, le statistiche sono terribili: il 30% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione. Una denuncia sociale potente che ci invita a riflettere sulle disparità del nostro mondo.

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