Riviste

Pantagruel. Una rivista letteraria tutta dedicata a filosofia e magia del cibo

La rivista letteraria Pantagruel dedica un numero alla filosofia del cibo e del vino. E chiama a raccolta circa 90 personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell'enogastronomia per dare il loro contributo e contribuire a svelare l'invisibile del cibo.

  • 10 Gennaio, 2021

Nasce come rivista di letteratura, e omaggia – nel titolo – il gigante dotato di enorme forza e sconfinato appetito nato dalla fantasia di Rabelais nel XVI secolo. Pantagruel รจ diventato sinonimo di voracitร , reale o figurata, di grandi abbuffate e desideri sconfinati. Si tratti di ci cibo, vino, libri, cultura e conoscenza. Cosรฌ la nuova rivista letteraria de La nave di Teseo pensa alla tavola come luogo di condivisione, piacere e scambio, ma pone su quel desco pietanze che invitano all’esperienza solitaria, quelle che nutrono il pensiero ed esercitano la sfida tra i saperi e il ragionamento. In questo ossimoro si gioca il primo numero di Pantagruel, dedicato al cibo (che arriva dopo un numero zero tutto dedicato al pane). Nell’indagine proposta da Elisabetta Sgarbi, Massimo Donร  e Raffaella Toffolo (che cura l’apparato fotografico), si seguono le tracce di una filosofia del cibo e del vino, analizzando le intersezioni tra discipline, saperi, mondi, accogliendo suggestioni e riflessioni di autori che vivono uno di quei mondi, o piรน di uno.

Pantagruel. Il libro e i capitoli

950 pagine, quasi 90 saggi firmati da personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’enogastronomia per โ€œmettere alla prova l’effettiva valenza metaforica dell’universo alimentareโ€ e per cogliere โ€œluci e ombre del suo spazio incantatoโ€. Un pasto che si preannuncia ricco, nutriente, vario e pieno di sapori e significati, possibile solo grazie alla ricchissima varietร  di competenze ed esperienze messe in campo per svelare l’invisibile.

Sei capitoli (piรน un Extra) che organizzano gli interventi di questa varia umanitร , suddividendoli in: Concetti; Cibo-Cibi; Simposio; Vino-Vini; Fame, Sete e Digiuno; Metabolismi. In ognuno di questi, una pluralitร  di voci e riflessioni accende una luce su una forma, un sapore, un’idea.

Pantagruel. Saggi, proclami, poesie e riflessioni

Si va dal protagonista silente della cucina, il brodo, che Andrea Berton celebra nel suo ristorante sin dal suo esordio, trasformandolo da elemento funzionale a comprimario (quando non guest star) in un ribaltamento di ruoli e di prospettive di grande profonditร , al fuoco freddo (cit. Michael Pollan) della fermentazione, misteriosa e insondabile tecnica di cucina capace di infondere vita e vitalitร  in ogni elemento, terreno di gioco della natura, sede di armonie imprevedibili tra batteri e foriera di sapori nuovi e irresistibili al palato (nel saggio sul Kimchi di Martina Bertero). Si passa per il miele e le arnie, secondo lo sguardo di uno dei migliori apicoltori italiani โ€“ Andrea Paternoster โ€“ e un docente di filosofia โ€“ Giacomo Petrarca โ€“ che traccia inattesi collegamenti tra la sua figura e quella del custode delle api. C’รจ Nicola Perullo che ragiona di pensiero e di visione tattile, di un modo di percepire che รจ esperienza e posizione โ€“ dunque prospettiva – di fronte al mondo, e di come questo sia applicabile al cibo e al vino. C’รจ Tiziano Scarpa che racconta l’anti-cibo, ovvero la crusca, che โ€œnon nutre, non alimenta, non cede all’organismo calorieโ€: transita e inganna l’affamato, ma รจ un inganno a fin di bene (almeno nella nostra societร ), รจ un arcaismo metaforico, il pane del pane, pura sostanza tattile, pura massa. Ci sono Angela Frenda (sul formaggio) e Gabriele Principato (sulla granita siciliana), Camilla Baresani (sulle fazioni del cibo) e โ€“ tra gli autori del capitolo sul vino – Giampaolo Gravina, Arianna Occhipinti e David Riondino (quest’ultimo con un’ode alla sacra bevanda).

I racconti

Ci sono poi i racconti, come quelli di Felice Cimatti, che parla di spedizioni intergalattiche e di una specie aliena che appare molto poco distante dagli occhi di chi legge, rispetto a quelli della voce narrante, mentre Letizia Muratori parla di come, attraverso l’ossessione delle immagini, anche l’ossessione del cibo cambi di forma e di prospettiva. C’รจ Antonio Rezza, e subito dopo anche Flavia Mastrella, e Pacifico in conversazione con Mirco Mariani.

Si parla di fragole e di caffรจ, della peperonata e di pane (attraverso le voci di Luigi Viola e Oscar Farinetti), di Nero d’Avola, di parassiti, di palato e di pancia, di fame – โ€œla fame parlaโ€ si legge nel testo di Franco Riva – di arte e di digiuno e poi ancora di fame. Perchรฉ raccontare l’assenza รจ un megafono potentissimo.

Pescando qua e lร , tra le pagine emergono costanti richiami a un patrimonio culturale che sconfina dai recinti dell’enogastronomico e si affaccia in quelli di altre discipline: si parla Kant (come potrebbe essere altrimenti) e di Platone, della Bibbia, di Ernst Bloch, di medicina e della biochimica. Tutto per indagare quel legame profondissimo tra un dentro (organico, sรฌ, ma anche spirituale) e un fuori reale, concreto, tangibile, naturale, ma anche sociale, culturale, affettivo, intimo, collettivo. Perchรฉ il cibo non รจ solo ciรฒ che mangiamo.

Pantagruel โ€“ AA.VV. – La Nave di Teseo โ€“ 950 pp. – 27โ‚ฌ

a cura di Antonella De Santis

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