Nonostante ci sia un filone Venezia-Mestre assai agguerrito, una volta tanto ci sono una data e un luogo certi: a testimoniare la nascita del tramezzino, c’รจ infatti una targa ufficiale nel caffรจ storico Mulassano, sotto i portici di piazza Castello nel cuore di Torino.
Appuntatevi un indirizzo: piazza Castello, 15. ร qui che nel 1926 sono nati i tramezzini, i panini rettangolari, ispirati ai sandwich anglosassoni, che ebbero addirittura l’onore di essere battezzati da Gabriele D’Annunzio. A ricordare la data, una targa apposta nel piccolo e splendido caffรฉ Mulassano, dove ancora oggi sono una delizia da assaggiare assolutamente, proposti in una miriade di gusti, dal piemontesissimo con la bagnacauda a quello con l’aragosta. Da un secolo Torino puรฒ vantare una cultura sulla materia che ha pochi pari in Italia (solo il Veneto regge la sfida). Basta girare un po’ in cittร , infatti, per trovare versioni di ogni tipo. Ma quale รจ il segreto di questi tramezzini?
Il segreto sta nel pane. E sempre il pane ha avuto un ruolo centrale nella nascita dei tramezzini. Pare infatti che i primi proprietari di Mulassano, Angela Demichelis e Onorino Nebiolo, dopo essere tornati dagli States si siano portati con loro la macchina per fare i toast, una grande novitร per l’epoca, tanto da essere gli unici in cittร ad utilizzarla. Poi, perรฒ, lโidea geniale: usare lo stesso pane morbidissimo per il toast senza farlo tostare e farcirlo di cose buone. Nasce cosรฌ il tramezzino, chiamato per la prima volta โtramezzinoโ da Gabriele DโAnnunzio qualche anno dopo. Pare che il nome gli sia venuto in mente pensando alle tramezze della casa di campagna, certo era perfetto per indicare qualcosa da mangiare โin mezzoโ prima di pranzo, o perchรฉ aveva in mezzo ripieni sfiziosi. Sia come sia, fu un successo.
Qui bisogna aprire unโaltra parentesi tutta torinese. Perchรฉ oltre alla farcitura, molto del successo del tramezzino si deve al pane morbidissimo con cui รจ preparato, il pancarrรจ (cui la signora Nebiolo toglieva diligentemente anche la piรน piccola traccia di crosta). E anche il pancarrรจ รจ unโinvenzione torinese, legata alla storia dellโultimo boia, Piero Pantoni, della prima metร dellโ800. Personaggio cosรฌ poco amato che persino i panettieri in segno di disprezzo gli porgevano il pane al contrario. Lui protestรฒ e venne emessa unโordinanza che vietava quella pratica. E allora i panettieri prepararono un pane dalla forma squadrata, come un mattone, che poteva continuare ad essere servito capovolto senza che il boia potesse provarlo.
Tornando al pane, l’importante รจ prediligere il tipo piรน morbido e umido che non tema il freddo. In commercio ce ne sono molti, pensiamo ai veneti Roberto e Pan Piuma (ma anche Mulino Bianco ha fatto la sua versione: Cuor di Pane), perรฒ se volete prodigarvi a casa qui trovate la ricetta gentilmente svelata da Dolce Salato, a Pianoro in provincia di Bologna.
Ingredienti (per una quindicina di tramezzini)
Impastare le 2 farine con il lievito, lo zucchero e lโacqua. Dopo circa 10 minuti aggiungere il burro e il sale e far riposare per 15 minuti. Dividere lโimpasto e lasciar lievitare i panetti negli stampi finchรฉ non arrivano a pochi millimetri dal coperchio. Cuocere in forno ventilato per circa 30/40 minuti a 190ยฐC.
Le ricette classiche del tramezzino sono facilmente replicabili a casa, dal cotto e funghi al tonno e uova sode, dalla porchetta e peperoni grigliati al prosciutto cotto e zucchine, sempre grigliate. Il consiglio รจ di preferire le verdure fresche e grigliarle a casa, e di condirle a parte prima di inserirle nel vostro tramezzino. Fate cosรฌ anche con le uova sode, precedentemente tagliate a rondelle. Altro consiglio รจ di non abbondare con la maionese (spalmatene un filo su entrambe le fette di pane) e di conservare i vostri tramezzini sotto a dei canovacci bagnati e ben strizzati. Solo cosรฌ si mantiene l’umiditร giusta.
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