Metti una sera d’estate quando le città si svuotano, dove restano turisti stranieri incuriositi da ogni bellezza che noi spesso non vediamo, forse troppo abituati al bello. Svogliatamente, cerchi un locale che non sia troppo impostato, con un dehors magari su una piazza, con una proposta semplice ma non “turistica”, dove ci siano piatti divertenti, dove sai che in cucina ci sanno fare, dove la carta dei vini denota guizzi curiosi, dove il servizio è agile e pimpante.
Ci troviamo a Lucca, ci viene in mente che le sorelle Chiara e Silvia Menozzi, qualche anno fa, hanno avuto una certa ribalta mediatica (con la vittoria a Quattro Ristoranti) e così le andiamo a trovare nella loro osteria La Dritta, nel cuore della città in piazza San Francesco. Ci accoglie Chiara, sorriso genuino, gentile, ci fa subito sorseggiare un Falistra, lambrusco rosato di Sorbara in purezza del Podere Saliceto che amiamo (una cantina emiliana che merita di essere conosciuta per i suoi vini). Il nostro racconto potrebbe finire qui, ci basterebbe lo strepitoso pane che nel frattempo è arrivato al tavolo con un po’ di burro. A volte le serate prendono questa piega e non ci sarebbe nulla da aggiungere alla felicità del momento. Invece, appena aperto il menù (essenziale con quindici portate distribuite fra antipasti, primi e secondi), il nostro sorriso diventa ancora più smagliante.
Ordiniamo subito “alici fritte, salvia fritta” che in pochi secondi i nostri polpastrelli pescano voracemente e affondano nella salsa tartara lasciando subito il piatto vuoto. Intanto, sempre perché è una serata d’estate che richiede leggerezza, arriva al tavolo un Daino in Bolla della cantina Dainelli, un frizzante di uve sangiovese metodo ancestrale con presenza naturale di lieviti, un vino che racchiude come pochi il senso di freschezza delle note di agrumi e fiori e un colore che porta il sole anche se orami siamo all’imbrunire. Il perfetto compendio per la successiva portata di tartare di mare con gazpacho e cocomero.
A seguire, prima una fregola risottata che trasuda di mare con cicale, lupini, seppie e gamberi, poi un piatto vegetariano con friggitelli ripieni e cipollotti cotti alla brace, nulla di arzigogolato, solo sobrietà e sapori netti. La conclusione è un inno alla gioia, con le frittelle di farina di farro e la crema pasticcera fatte al momento, tanto buone da reclamare subito il bis. Le sorelle Menozzi hanno trascorsi formativi e stage di peso, in particolare Chiara ha frequentato l’Accademia Niko Romito e un certo essenzialismo del tristellato abruzzese lo abbiamo notato nelle preparazioni alla Dritta con i suoi piatti mai ridondanti, per lasciare spazio alla materia prima valorizzata con rispetto e lievità. Il risultato è una cucina moderna, consapevole e con i piedi per terra.
Osteria La Dritta, Piazza San Francesco 33 – Lucca – Tel. 377.3633781
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