Recensione

A Modica c'è un bistrot che racconta la Sicilia senza stereotipi

Cappero Bistrot intreccia materia prima locale, tecnica classica e leggerezza contemporanea, evitando sia la cartolina turistica sia la furberia gastronomica

  • 05 Settembre, 2025

Modica è una città che si racconta bene: lo fa con la pietra, con il cioccolato, con la luce che disegna i vicoli del centro. Ma ci sono luoghi che scelgono di raccontarla in modo diverso, senza didascalie turistiche né tradizionalismi da cartolina. Il Cappero Bistrot è uno di questi. Collocato in quel corso Umberto I che collega Modica Bassa con Modica Alta, il locale è raccolto, moderno, con un piccolo dehors curato. Servizio giovane e preciso, ma senza eccessi e una proposta che guarda alla Sicilia con occhi attenti e voce personale.

Occhi e voce di Antonio Pennacchio, giovane chef e titolare dal pensiero nitido, che si muove con coerenza tra materia prima locale, tecniche di costruzione classiche e una leggerezza progettuale che non sfocia mai nella furbizia. Il menu offre una interessante alternanza di piatti di terra e di mare, con variazioni legate alla stagionalità della materia prima e una carta dei vini che privilegia il territorio ma non chiude le porte al resto del mondo.

Mare Nostrum

Cosa si mangia al Cappero Bistrot di Modica

Tra gli antipasti, Mare nostrum racconta un’idea di Mediterraneo che non si accontenta della cartolina: è un percorso disegnato tra pesci locali in diverse forme e temperature: tonno rosso, spatola, spada, merluzzo, sarda. Tutto presentato con ordine, senza sovraccarichi, e con qualche tocco vegetale a fare da ponte tra le varie preparazioni. Un antipasto che restituisce coerenza e varietà, con una lettura rispettosa ma non prevedibile del tema “Mediterraneo”.

Fatta salva la possibilità di farsi ingolosire da astici e granchi che campeggiano nell’acquario del bistrot, tra i primi il piatto bandiera del locale è il Riassunto di Sicilia: linguina con salsa di bottarga, mandorle, arancia e tartare di ricciola affumicata, completata da sottili fili di peperoncino.

Riassunto di Sicilia

Un primo costruito con mano ferma in cui la spinta sapida della bottarga è ben gestita, l’equilibrio tra la dolcezza della frutta secca, la grassezza del pesce e la freschezza dell’agrume funziona. Un piatto che racconta l’isola con pochi elementi, ma scelti con cura.

Tra i dolci “Come fosse un cannolo…” è un omaggio destrutturato a uno dei simboli della tradizione sicula, che gioca su consistenze e temperature senza perdere l’identità. Un dolce rassicurante nella riconoscibilità, ma ben eseguito nella forma.

Come fosse un cannolo…

Il menu si muove su una linea chiara, senza eccessi e senza fronzoli, e mostra una maturità progettuale interessante, specie nel contesto di una Modica che continua a crescere gastronomicamente. Cappero Bistrot è una sosta che vale, una tappa sincera per chi cerca una cucina personale ma accessibile, capace di tenere insieme territorio e tecnica senza mai alzare la voce ma senza tremori e incertezze.

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