Dal rudere di una canonica del convento in un piccolo borgo romagnolo, vent’anni fa รจ nata l’osteria La Campanara. Ma il prossimo ottobre, quando spegnerร 20 candeline, ci si accorgerร che in questi due decenni da quella piccola cucina sono usciti anche tanti altri progetti: locanda, bottega, e ora cocktail bar e albergo diffuso, tanto che quella presenza รจ riuscita a scongiurare l’ennesimo caso di spopolamento montano. Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi, che nella loro vita precedente erano rispettivamente un geometra e una maestra, avvezzi a costruire case e relazioni giร da prima, hanno fatto della loro osteria il fulcro della frazione Pianetto di Galeata, provincia di Forlรฌ-Cesena.
Oggi conta meno di cento anime che perรฒ, senza questa esperienza, sarebbero irrimediabilmente meno e le case ancora piรน vuote. Ad aumentare le statistiche oggi ci sono, oltre ad alcuni loro dipendenti che lรฌ hanno preso casa, anche centinaia di turisti, specie stranieri. ยซEra un mucchio di pietre, ma lui mi diceva: immaginatelo…ยป racconta Alessandra ricordando quando il marito Roberto la portรฒ a vedere quei resti avvolti da ortiche e rovi. ยซIl parroco mi aveva chiesto di aiutarlo a vendere la canonica – racconta Roberto – e mi portรฒ a vederla. Mi sembrรฒ il posto ideale per realizzare le nostre idee: una piccola osteria, senza insegna sulla strada, pochi piatti, nessuna griglia…ยป.
Nell’ottobre del 2005 l’osteria ha aperto. ยซAvevamo tavoli per 35 persone, ma quando arrivavamo a 10 dicevamo che eravamo al completo – racconta Alessandra -. Non volevamo sbagliare. Ad impostarci la cucina chiamammo Giordana Nanni, che poi รจ stata a lungo la nostra sfoglina. Roberto restaurava la stalla dell’azienda agricola della sua famiglia, per la quale lei aveva cucinato tutta la vita, ogni giorno, per almeno 15 persone. Chi meglio di lei poteva insegnarci? Il ragรน lo facciamo ancora oggi con la sua ricettaยป. Il primo menรน dell’osteria? Alessandra ci pensa poi risponde: ยซProbabilmente lo stesso di adesso, cambiano solo le stagioniยป.
La sua cucina ha seguito fin da subito due direttrici: la riscoperta dei piatti del posto e la qualitร degli ingredienti reperiti piรน vicino possibile. Da lรฌ un lavoro incessante di relazione con i piccoli produttori della Romagna e raccoglitori della Vallata, questi ultimi preziosi per le erbe, i frutti selvatici e funghi. ยซA ottobre vorremmo che la festa dei nostri vent’anni coinvolgesse soprattutto loro – dicono Roberto e Alessandra -, una vera e propria rete con cui condividiamo quotidianamente il nostro lavoroยป. Alcuni piatti intanto sono diventati famosi: il cartoccio di polpettine a scottadito con la salsa rossa, il tortello alla lastra con la giardiniera, le tagliatelle con ragรน o funghi, i passatelli asciutti con gli stridoli, la trippa di bovina romagnola, il capretto al forno, per dessert la crema di nonna Lilla e il recuperato ramerone al cioccolato e menta.
Di pari passo con questa ricerca della qualitร , un’altra costante ha caratterizzato il lavoro della coppia di osti: tenere vivo il piccolo borgo che fino a qualche decennio fa aveva bottega, bar, una lega operaia e, come in un romanzo di Guareschi, sull’altro lato della strada la chiesa che in passato attirava frotte di pellegrini grazie all’immagine di una Madonna miracolosa. Poi tutto รจ andato svanendo. ยซQuando siamo arrivati noi, giร ci abitavano pochissime persone tutte anziane – racconta Alessandra- . Gli operai che lavoravano nel nostro cantiere mi dicevano โdiventerร bello signora, ma poi qua chi ci viene?โยป. Allora hanno cominciato a pensare anche all’accoglienza.
Nel 2012 hanno acquisito quella che era la casa dei contadini che producevano per il convento e hanno creato le prime sei camere. La posta per gli animali รจ diventata la sala colazioni, la letamaia ha lasciato il posto alla piscina con vista, i muri in pietra viva sono le pareti di stanze rustiche quanto calde e accoglienti. I clienti sono aumentati via via, anche grazie alla popolaritร guadagnata dalla instancabile coppia in televisione, prima a โLa prova del cuocoโ, poi con la presenza regolare, che continua tutt’ora, alla trasmissione โGeoโ. Intanto le sei stanze all’ombra del campanile quattrocentesco sono diventate nove, poi quest’anno se ne sono aggiunte altre quattro.
Appena prima dello scoppio della pandemia, i titolari de La Campanara avevano acquistato la sede della vecchia lega operaia, insieme al palazzo che la contiene, di lร dalla strada. Prima รจ partita la bottega-laboratorio e da febbraio scorso al piano superiore ha aperto โCasa Fantiโ: quattro eleganti stanze che a breve avranno anche una cucina comune e probabilmente un’altra piccola piscina. Ma non รจ finita qui, la bottega nel frattempo รจ diventata multitasking: al mattino serve le colazioni per ospiti della locanda e quelli di passaggio, ma nelle sere del week end (e con la bella stagione tutta la settimana), dall’autunno scorso si trasforma in cocktail bar. E il barman dietro al bancone รจ solo l’ultimo piccolo miracolo di Alessandra e Roberto.
Si tratta infatti di Paolo Dianini, ex bar manager dell’hotel De Russie di via del Babuino a Roma. Anche lui รจ di Galeata, era andato via da ragazzo per lavorare nella ristorazione a Londra, qui aveva incontrato Anthony Genovese con cui ha poi lavorato al Pagliaccio di Roma per poi passare al De Russie dove รจ rimasto 24 anni. ยซHo sentito parlare de La Campanara a Milano all’Expo, ho scoperto che era del paese dove ero nato – racconta Dianini -, abbiamo cominciato a frequentarci e quando qualche anno fa ho deciso che era ora di riprendere una vita piรน autentica, lontano dallo stress e dalle riunioni ho chiesto a Roberto e Alessandra. Dalla capitale a Pianetto di Galeata non cambia molto: si lavora sempre per l’ospitalitร e per accontentare i clienti. Intanto io ho ricominciato a fare quello che mi piaceva e ho piรน tempo cosรฌ scelgo distillati locali, faccio infusioni con frutta fresca e bacche selvatiche, a volte raccolgo io stesso le mie botaniche. Un altro mondo! Sono tornato con i piedi per terra, e mi diverto anche di piรนยป. Nella drink list: Americano e Gin tonic alle more selvatiche, Gin tonic al pomodoro o al cetriolo, Daiquiri agli agrumi, Spritz del borgo con vermuth bianco, liquore di sambuco, sciroppo base di lamponi e zenzero, aceto di mele, prosecco.
Foto di Mauro Monti
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