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Cinema

Il bistrot torinese dove si mangia la trippa di tonno e si festeggia il film cult Santa Maradona

Il locale che mescola cucina mediterranea e cultura, tonno siciliano e design torinese, tapas e frammenti del Muro di Berlino

  • 09 Maggio, 2025

Oggi 9 maggio a Torino si celebra il Santa Maradona Day, una giornata evento per ricordare il film cult di Marco Ponti. Alla Libreria Luxemburg in Galleria Subalpina presentazione dell’edizione speciale  a tiratura limitata (500 copie) del libro realizzata da Marco Ponti per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo, al cinema Massimo proiezione della versione del film restaurata dal Museo del Cinema e asta di oggetti originali del set, sempre a beneficio della Fondazione di Candiolo. Santa Maradona è stato interamente girato nel 2001 a Torino, e tra i luoghi di culto c’è un locale all’epoca appena aperto: il Pastis di piazza Emanuele Filiberto.

Nel cuore del Quadrilatero

La Piazza è il trait-d’union del cuore della città. Da un lato le viuzze del Quadrilatero, quartiere di tendenza, di locali, di movida, dall’altro Porta Palazzo, il più grande e multietnico mercato all’aperto d’Europa, a pochi minuti da Palazzo Reale. E in piazza Emanuele Filiberto, da 25 anni  – ha aperto nel giugno del 2000 – al n. 9 c’è il Pastis, negli spazi dove prima della riqualificazione del quartiere c’era una maglieria. Nome intrigante, che rimanda al famoso pastis francese, l’aperitivo all’anice del Midi con acqua e ghiaccio, come si beve nel Panier, il quartiere storico di Marsiglia. Ma Pastis in piemontese vuol dire anche pasticcio, mix, miscela, proprio come dentro al Pastis oltre all’anice ci sono liquirizia, spezie, un gusto di Mediterraneo e di viaggi per mare. E come nel quartiere c’è mixité e al Pastis di piazza Emanuele Filiberto si mescolano gusti e tendenze. L’atmosfera è da bistrot alla francese, i tavolini interni, la terrazza sotto gli alberi, gusti mediterranei e torinesi che si mescolano, in un piacevole “ pastis”. Aperto tutto il giorno, è caffè dove si viene a colazione, ristorante a pranzo e a cena, e il posto giusto per l’aperitivo.

Un posto che guarda  all’arte, al design, alla cultura

Il bancone creato dall’artista torinese Sergio Cascavilla, le decorazioni anni ’60 del Caffè Paulista, le tovagliette di carta disegnate da un gruppo di architetti e appese al muro, da cui è nata l’idea di Sugo, la “ rivista da tavola” stampata in formato tovaglietta e diffusa in centinaia di locali torinesi (ora anche e Milano e Genova), la comunicazione virale curata dal vicino Laboratorio Zanzara, l’orto urbano Cascina Quadrilatero, tutt’ora attivo sulla piazza (fa parte del progetto Oasi, iniziativa di riqualificazione urbana che passa attraverso il giardinaggio, l’arte e l’inclusione sociale ed è un orto autogestito dai residenti). Pastis, arredi in stile piola Anni Cinquanta/Sessanta, è anche un luogo d’arte e cultura. Che custodisce il Tavolo Accorsi, dove nel film Santa Maradona Stefano Accorsi viene a fare colazione, ma anche un frammento originale del Muro di Berlino, qui fin dalla fondazione del locale. Promuove eventi e mostre realizzate in collaborazione con l’Associazione Culturale Azimut, votata alla promozione e al tutoraggio dei giovani artisti: il concorso per artisti emergenti IoEspongo  e il Flash Festival, dedicato all’animazione digitale, le opere murarie diffuse, Spaghettissima, uno degli eventi per la Settimana dell’Arte Contemporanea. Mostre anche degli studenti dell’Accademia Albertina, di artisti emergenti, presentate nell’adiacente Conserveria che, da ex confetteria, è diventata spazio espositivo.

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La Cultura nei Bar

Il Pastis, uno dei protagonisti della riqualificazione del centro storico, è gestito sin dall’inizio da due professionisti, Toni Minniti e Andrea Tortorella, lunga esperienza in un locale iconico come la ex discoteca Big Club di corso Brescia, che univa già negli Anni Ottanta intrattenimento e cultura. Un mood di “cultura nei bar” ripreso e ampliato al Pastis, dove la scorsa estate le pareti sono state tappezzate con i disegni fatti live da artisti e anche dal pubblico. L’installazione rimarrà fino a luglio di quest’anno, per i 25 anni del posto . Insomma non solo un locale, ma un progetto culturale

E in fatto di mangiare & bere?

Ma Pastis rimane comunque un locale, anche se un po’ speciale. Che propone per esempio pasta applicata al design, tapas all’italiana e piatti intramontabili come il cous cous di pesce alla trapanese, le polpettine al sugo della nonna, il carpaccio di pesce crudo. Cosa si mangia e si beve dunque al Pastis?

A colazione caffè e cappuccio (caffè Lavazza) con croissanteries varie- e pure una perfetta cassatina piacevole soprattutto in estate – che arrivano dal Panificio della Basilica di Porta Palazzo, in piazza della Repubblica 1, ma anche i cannoli prodotti internamente dal Pastis.

Per pranzo e cena, protagonista il pesce, in un trionfale menu che comprende patè di uova di tonno servito su crostini, ficazza di tonno (salame di tonno del Mediterraneo), filetti di sgombro sott’olio, tonnina (tonno salato marinato in olio di Partinico, brandy, scorze di agrumi, menta), carbonara di tonnara, spaghetti con ficazza, uova pepe e pecorino, spaghetti al cuore di tonno, busiate trapanesi, la buzzonaglia di tonno con fagiolini, capperi, cipolla rossa e  pomodorini, la ventresca di tonno con insalatina verde,  cipolla rossa, pomodorini e mentuccia, anche una trippa di tonno in umido con patate, pinoli, pomodoro e menta. Insieme alla caponatina siciliana, le polpette di polpo, ma anche di vitello al sugo, gli spaghetti ca’ muddica o con polpette al sugo, il carpaccio di spada: un elenco lunghissimo, con finale dolce di cannoli siciliani con ricotta di pecora e gocce di cioccolato, crema catalana, tiramisù.

Tutto quel che riguarda tonno e dintorni arriva dal Conservificio Ittico Tre Torri di Erice, mentre il pesce fresco è della Pescheria Gallina di Porta Palazzo e la carne  dell’Azienda Agricola Gallino di Cisterna d’Asti, presente alla Tettoia dei contadini di Porta Palazzo. Azienda agricola Gallino Cisterna d’AAzienda Agricola Gallino Cisterna d’Asti.

I vini “della casa” sono interessanti, da un Bianco Germano di San Marzano Oliveto, una Barbera doc ai grandi vini delle Langge, a un Donnafugata, un Greco di Tufo…tutti serviti anche al calice. Per l’aperitivo tapas in tema: paninetto con panella, sgombro sott’olio, tonnina, un patè di uova di tonno rosso servito su crostini,alici fritte e altri sfizi marinari ad accompagnare bollicine, Mojito , Caipirinha, i cocktai classici (Negroni, Milano Torino..), spritz, Gin tonic, ma anche vermouth e Martini Royal

Tutte cose buone apprezzate dagli studenti che vanno al Campus Einaudi, dipendenti del vicino Comune,  scrittori, artisti, musicisti. La cultura nel bar nel segno della mixité: di cibi, di gente, di idee.

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