Bella idea: trasformare i grandi classici della cucina piemontese in versione estiva. La tipica cucina piemontese รจ per definizione una cucina calda e invernale. Basta pensare alla bagna cauda, il piatto di culto, al bollito misto con il bagnetto verde e le salsine, al gran minestrone con i fagioli: non proprio piatti ideali con temperature oltre i 30 gradi. Unico piatto per definizione freddo โe molto amato in estate โ รจ il carpione: cotoletta impanata, verdure e uova (e altre cose buone, 9 nove pezzi differenti in una marinatura di aceto di vino bianco con cipolle carote e salvia: cotolette di vitello, di pollo e di maiale, uovo, trota, alici, capitone, zucchine e belga, ne abbiamo parlato qui).
Lโidea รจ venuta al San Giors, alla sua โcapitana coraggiosaโ Simona Vlaic, che lo guida con entusiasmo e rispetto per le tradizioni, e allo chef Giulio Carlo Ferrero, rigoroso osservante della cucina del territorio con un menรน su misura capace di uscire dalle ricette della cucina calda, strutturata e conviviale per esplorare un lato piรน fresco e contemporaneo, senza rinunciare alla propria identitร .
Il San Giors รจ il posto giusto per una sperimentazione come questa. Locale Storico dโItalia, รจ il secondo ristorante piรน antico di Torino dopo Del Cambio, attivo dal 1815 nella zona di Porta Palazzo e del mercato del Balon, praticamente la quintessenza della torinesitร . La selezione di piatti freddi ispirati alla grande tradizione gastronomica regionale รจ sorprendente e convincente, giusti per il clima e il ritmo estivi, pur rimanendo autentici, legati alla memoria, ai prodotti locali, ai sapori codificati.
Cosรฌ nel nuovo menรน la bagna cauda, piatto-simbolo di una convivialitร invernale (ma al San Giors confermano che soprattutto i turisti la chiedono spesso anche dโestate) si trasforma in โbagna freidaโ, delicata, appena tiepida, con poco aglio, acciughe e il tocco di gusto dei topinambur, ed servita insieme a croccanti verdure crude di stagione. Una versione estiva perfetta e convincente , che da piatto unico prende posto fra gli antipasti tipici senza perdere nulla dello spirito originario. Un minestrone dโagosto come primo piatto?
Certo, ma in versione fredda e rinfrescante, con fagioli di Saluggia, pancetta croccante e crostini, rustico e robusto ma insieme leggero. Per secondo il tradizionale e fumante bollito mistoย diventa un aspic in gelatina, con tutti i pezzi regolamentari – muscolo, lingua, cappello del prete, cotechino e gallina – e accompagnato da unโemulsione di bagnetto verde fresca e consistente.
Poi si attinge a quei classici che nascono nella cucina contadina povera per essere piatti freddi: il tonno di coniglio grigio di Carmagnola, presidio Slow Food, servito con misticanza e mimosa dโuovo. E per una scoperta regionale finale,ย cruditรฉ di verdure di stagione abbinate a tre diversi oli extravergine dโoliva piemontesi (compreso quello ormai famoso prodotto dallโarchitetto paesaggista Paolo Pejrone a Revello, nel Saluzzese), che esaltano il sapore degli ortaggi.
E per finire un altro grande classico estivo: il persi pien, tradizionale dolce estivo a base di pesche ripiene cacao e rum, o una frolla alle mele con gelato alla crema.
I prezzi? Piatti da 15 a 20โฌ, dessert 7โฌ. Tradizione e innovazione, mantenendo gusto e identitร : la cucina piemontese in versione estiva รจ una bella scoperta.
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