Non solo a Pasqua

Le migliori pizze al formaggio marchigiane (da mangiare tutto l'anno)

Abbiamo fotografato la situazione delle pizze al formaggio marchigiane in una degustazione casalinga. Qui sotto le nostre impressioni su un lievitato della tradizione che assicura grandi soddisfazioni

In quasi tutte le Marche, a Foligno e nel ternano รจ โ€œpizza al formaggioโ€. Nel perugino diventa โ€œtorta al formaggioโ€ mentre nellโ€™alto pesarese รจ nota come โ€œcrescia bruscaโ€. Nelle diverse varianti che il nome assume molto spesso cโ€™รจ il riferimento al periodo dellโ€™anno dove torna di gran reperibilitร  in forni, pasticcerie e case private: quella per la pizza/torta/crescia di Pasqua รจ una passione crescente e sempre piรน diffusa. Oramai รจ parte integrante della celebrazione dei riti gastronomici pasquali, in particolare della colazione salata da tenersi in casa o sulla coperta del picnic di Pasquetta. La veritร  รจ che questo pane salato dove allโ€™impasto รจ aggiunto unโ€™abbondante dose di Pecorino e Parmigiano, grattugiati o in piccoli tocchi, di colore giallo per la presenza di uova, รจ davvero irresistibile. La forma piรน classica รจ quella che richiama un piccolo panettone mentre il suo abbinamento piรน adeguato รจ quello con i salumi della tradizione, con le uova sode ma sta benissimo anche servita con i primi baccelli di fava (quando la festa capita piรน vicina a Maggio, come questโ€™anno). E, a dirla tutta, รจ buona anche da sola, accompagnata da un bel calice di vino.

La sfida

Lโ€™idea di mettere a confronto nove versioni diverse nello stesso momento nasce con lo scopo principale di verificare le interpretazioni date da alcuni dei migliori lievitisti delle Marche. La cernita non รจ stata esaustiva nรฉ studiata a tavolino per tempo. Una sfida del tutto amichevole, per lo meno nelle intenzioni del panel dโ€™assaggio, utile anche per verificare quanto le diverse declinazioni territoriali e stilistiche possano incidere nelle diversitร  tra i diversi prodotti. Una delle piรน macroscopiche, ad esempio, รจ quella che nel Piceno il formaggio รจ aggiunto solo grattugiato quindi la tessitura della fetta appare omogenea, priva o quasi delle caratteristiche bolle di formaggio fuso. Altri aspetti come lโ€™uso di grani antichi per le farine, lโ€™incidenza aromatica della pasta madre o della grammatura del pepe nellโ€™impasto sono intimamente legate allo stile di ogni produttore. Non potevamo in questo esimerci dallโ€™includere anche una versione casalinga, realizzata con passione e sapienza. Alla degustazione hanno partecipato Pierpaolo Rastelli, William Pregentelli, Michele Quagliarini ed Edoardo Dottori.

I protagonisti

La descrizione dei prodotti segue lโ€™ordine di servizio e non รจ una classifica. Espliciteremo nelle considerazioni finali quali sono state le piรน apprezzate.

#1 Il Microforno โ€“ Offida (AP)

Un piccolo laboratorio aperto da poco ma in grado di lasciare il segno nel cuore del Piceno. Questo il Microforno di Reno e Lorena posto nella frazione Santa Maria Goretti di Offida. La sua pizza รจ decisamente cotta esternamente, con una leggera crosta croccante. La pasta appare compatta e al naso sono nette le note di burro e formaggio. La consistenza รจ soffice, leggermente spugnosa con una leggera tendenza grassa e formaggiosa. Un inizio rotondo, appagante, voluttuoso.

#2 Bigoโ€™s Lab Bakery โ€“ Montelupone (MC)

Bigoโ€™s รจ una novitร  assoluta nel panorama maceratese ed รจ destinata a un futuro pieno di soddisfazioni. Appare evidente nella fetta che giร  alla vista fa apprezzare la bontร  della fermentazione mentre il naso intercetta per prime le note del pepe nero, ben evidente anche a vista, su note di uova e formaggio in una vago ricordo del momento in cui sui prepara la crema della carbonara. Lโ€™assaggio rivela un gusto saporito, pungente ed aromatico grazie allโ€™evidente nota pepata che, pur non prevaricante o tanto meno disturbante, ne caratterizza il lungo finale.

#3 Palazzo Rainaldi โ€“ Treia (MC)

Emanuele Francioni, pur giovane, vanta esperienze importanti in alcune delle migliori cucine dโ€™Europa e tanta dedizione. Questo ha reso le sue colazioni nellโ€™affascinante involucro di Palazzo Rainaldi, nel centro storico della medievale cittadina di Treia, tra le colazioni migliori delle Marche. Dal punto di vista estetico la sua pizza pasquale รจ la piรน bella di tutte: profilo allungato della maglia, doratura della cottura, perizia di lievitazione. Sconta un poโ€™ al profumo dove il formaggio tende un poโ€™ a nascondersi nelle note di farina ma si riprende al gusto grazie a un raffinato equilibrio esaltato dalla capacitร  a fondere in bocca.

#4 Forno Vissani โ€“ Appignano (MC)

Un forno di paese molto conosciuto e ben frequentato, attivo da oltre mezzo secolo. Bella a livello visivo lโ€™orma lasciata dalla lievitazione che prelude a note di formaggio evidenti in cui fa capolino lโ€™uovo e un tratto piรน agrumato che ricorda il limone. Lโ€™assaggio dร  una sensazione fragrante, leggermente spugnosa che potrebbe ricordare una versione salata del pan di Spagna opportunamente priva di ogni rimando dolce. Il finale รจ equilibrato, molto soffice e ammiccante, in grado di sedurre senza sforzo i palati piรน disparati.

#5 Marco Cascia โ€“ Maiolati Spontini (AN)

Figlio dโ€™arte, Marco Cascia porta avanti il panificio appartenente alla sua famiglia da 61 anni. Benchรฉ il suo sia un background piรน da pasticciere e cioccolatiere che da fornaio, egli segue con efficacia il progetto complessivo di dolci e lievitati sparsi su piรน punti vendita. La sua creazione si presenta con un segmento ricco di formaggio fuso e grandi buchi di lievitazione. Il naso attacca con leggere note di biscotto al malto, per poi girare su persistenti note di formaggio; il palato รจ leggermente asciutto in ingresso ma lโ€™ampia presenza di formaggio fuso ne rende il boccone molto saporito e accattivante.

#6 Silvano Pierini โ€“ Chiaravalle (AN)

Silvano รจ un appassionato di tutto quello che attiene alla tradizione marchigiana: stornellatore, ballerino di balli popolari, cuoco per amici e insegnante di Economia. La sua pizza pasquale รจ punteggiata da molteplici tocchetti di formaggio fuso ma questo non prevale nelle sensazioni olfattive, ben legate a lievito e farina. Il boccone รจ compatto allโ€™appoggio al palato per poi far prevalere la cremositร  del tanto formaggio inglobato nella pasta, dando una sottile impressione di piacevolezza.

#7 Coste del Sole โ€“ Staffolo (AN)

Coste del Sole รจ un progetto a filiera chiusa: si coltiva la propria farina da grani antichi, la si impasta e la si fa lievitare con uso esclusivo di pasta madre e cottura in forno a legna. La cottura infatti รจ accentuata, evidente dalla brunitura della crosta. Lโ€™odore รจ pungente nellโ€™evidente timbro acidulo della pasta madre con ampie sensazioni di cereali e formaggio piccante. Lโ€™idea va alla presenza di un pecorino dallโ€™accento piuttosto deciso. Lโ€™assaggio non punta alla seduzione immediata: รจ saporito, piccante, leggermente compatto ma ha una grande personalitร . La lunga tenuta aromatica del finale e lโ€™alta vocazione gastronomica fanno in modo di non lasciare indifferenti, polarizzando il gusto: la si potrebbe amare oppure odiare. Senza mezze misure. Noi propendiamo per la prima ipotesi

#8 Pandefrร  โ€“ Senigallia (AN)

Pandefrร  รจ il progetto di Francesca Casci Ceccacci nato nel 2018 e in grado di affermarsi ben presto come una delle migliori insegne di panettiere nelle Marche. La sua pizza ha una lievitazione perfetta, senza bolle di formaggio a vista. Lโ€™ idea di equilibrio che produce alla vista si trasferisce ben presto al naso dove la sensazione di formaggio รจ elegante e persistente, perfettamente fusa con la nota speziata del pepe. Lโ€™assaggio rivela una bocca dotata di fine bilanciamento di tutti i sapori che arrivano nitidi eppur straordinariamente amalgamanti tra loro. Un boccone che non rinuncia al sapore, alla lunghezza e a una fusione perfetta della pasta.

#9 Lโ€™Assalto ai Forni โ€“ Ascoli Piceno (AP)

Il nostro contest รจ andato in scena alla vigilia di Pasqua, ben prima che Lorenza Roiati fosse protagonista, suo malgrado, della vicenda ormai nota del 25 aprile e dello striscione antifascista che le รจ costato, per due volte, l’identificazione da parte delle forze dell’ordine. Qualche malelingua ben poco informata ha voluto pensare a una mossa pubblicitaria. Costoro forse non sanno che Lorenza non ne avrebbe avuto affatto bisogno. L’Assalto ai Forni infatti รจ dal 2019 uno dei grandi indirizzi per il pane (e non solo) in regione. La sapienza e la perizia รจ evidente nella cottura attenta e dalle microbolle di formaggio su di una pasta tutto sommato coesa alla vista. Il naso รจ deflagrante: uova, burro, quasi un attacco dolce ben presto riportato in asse dalle percezioni sapide del formaggio con unโ€™idea di erbe officinali; il boccone saporito, soffice, pieno di sfumature aromatiche di grande fascino e una lunghezza rimarchevole. Un assaggio autorevole e dโ€™autore, fatto di grande padronanza della materia lievitata.

Considerazioni finali

Pandefrร  e Lโ€™Assalto ai Forni raccolgono le maggiori attenzioni dei partecipanti che attribuiscono una leggera preferenza per il forno di Senigallia, dotato di maggior completezza e universalitร : difficile possa non piacere a qualcuno. Lโ€™Assalto restituisce lโ€™idea di un prodotto di grande qualitร , caratterizzato, dallo stile deciso. A contendersi il terzo gradino sul podio vi sono lโ€™eleganza di Palazzo Rainaldi e lโ€™autentica matrice contadina di Coste del Sole: due prodotti molto diversi, figli di visioni opposte della materia con la prima in grado di esibire una tecnica di lievitazione di alta scuola mentre la seconda ha lโ€™orgoglio di una profonda matrice contadina, piena di sapore e con qualche spigolo gustativo che sa dโ€™autenticitร .

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