Chi ricorda Lorenzo Scarafoni, attaccante in squadre di calcio della Serie A e B? Sicuramente molti boomer e qualcuno della Gen X. Nato ad Ascoli Piceno e cresciuto nel settore giovanile bianconero, è stato uno dei calciatori esordienti più giovani di sempre in un campionato professionale della serie A, debuttando nella partita Roma-Ascoli nel maggio del 1982. Non aveva neanche 16 anni e mezzo. Ultima partita da professionista nel 1998, a 33 anni.
Poi una decina d’anni nel settore come allenatore – è stato anche il vice di Carlo Mazzone (!) a Bologna e Livorno – prima di appendere definitivamente le scarpe al chiodo. Alcuni anni fa dal pallone è passato ai fornelli, dribblando con la stessa agilità e il medesimo entusiasmo di una delle sue migliori partite, e dall’estate 2017 gestisce con la moglie Elena uno stabilimento balneare a Marina di Altidona, Bagni Sant’Andrea, sulla costa marchigiana tra Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto, con spiaggia attrezzata e ristorante di cucina classica marinara.
«Mi è sempre piaciuto cucinare» sorride Lorenzo, bandana in testa e occhiali appesi alla maglietta. Calcio e fornelli sono sempre state le passioni del bomber. Nella sua carriera correndo dietro al pallone – ha collezionato 79 reti e oltre 340 presenze nei due campionati di serie A e B, comprese 11 presenze nella Nazionale Under 21 (e con 84 presenze e 10 gol nella massima serie) – ha girato in lungo e in largo l’Italia indossando le maglie di diverse squadre. Dopo la sua amata Ascoli, eccolo a Bari, Trieste, Pisa, Cesena, Palermo, Ravenna, Ancona. Tutte città sul mare o vicino al mare.
Lorenzo Scarafoni (in basso a sinistra) in una foto di gruppo dell’Ascoli
I piatti che arrivano in tavola ai Bagni Sant’Andrea sono ispirati alle ricette dei luoghi in cui ha giocato. «Mi sono portato dietro le loro specialità: da Palermo la pasta con le sarde e la caponata, da Bari la tiella patate riso e cozze e la pepata di cozze, da Trieste gli scampi e le cozze alla busara…» elenca Lorenzo.
Sempre presenti i classici nazionali della cucina marinara: insalata di mare, alici marinate, spaghetti alle vongole, fettuccine allo scoglio o al sugo di scampi piccanti, spigola o orata di paranza cotta al forno con le patate, calamari alla griglia. Ci sono anche fuoriprogramma su ordinazione, come trionfi di scampi freschissimi. Tutto semplice, buono, rassicurante.
Anche lo stabilimento, accanto alla spiaggia libera, è piacevolissimo. Non è fighettino. Conserva uno stile deliziosamente anni Settanta originale, con le strutture in legno vintage dipinte di bianco punteggiate da elementi che richiamano il mare e la pesca. Oltre agli ombrelloni, ci sono i gazebo con tetto in paglia e tende laterali, che danno un tocco chic ed esotico ma non lezioso. Una vite americana attraversa la copertura della zona bar e ristorazione, con un effetto pergola molto piacevole, mentre collane di lampadine sopra i tavoli danno creano luminarie come in una festa di paese.
Di tanto in tanto ci scappa un ricordo, un aneddoto, qualche fiore all’occhiello della carriera calcistica che Lorenzo Scarafoni racconta con trasporto ma senza rimpianti. Come la promozione in A con l’Ascoli nella stagione 1985-1986. O la vittoria della salvezza indossando la maglia della sua città nello spareggio con il Brescia nell’ultima partita del campionato 1986-1987. «A una manciata di minuti dalla fine feci il secondo gol e vincemmo. La domenica successiva, nell’ultima partita di campionato, pareggiammo in casa con il Napoli di Maradona: nello stadio c’erano 80-90mila presenze – ricorda l’ex punta degli anni ’80 e ’90 –. Il Napoli vinse lo scudetto, l’Ascoli rimase in serie A». Un altro momento di gloria della sua carriera calcistica: la stagione vissuta a Cesena nel biennio 1993-1994, con 15 reti e «la conquista della serie A sfumata per un soffio».
La sua squadra oggi è composta dalla moglie Elena, donna solida, una vera compagna di vita e di lavoro che dirige la sala con carattere ed empatia. Poi c’è Gianna, che lo aiuta in cucina, «il mio braccio destro, la mia sorellona», figlia di un pescatore, madre di pescatori e moglie di un pescatore che ha la barchetta a Pedaso, borgo marinaro accanto Marina d’Altidona, e lì vende il pesce appena catturato. E poi ci sono i ragazzi che fanno la spola tra cucina e sala, guidati da Lorenzo con la concentrazione ma anche la spensieratezza di una partita amichevole.
Bagni Sant’Andrea: Lorenzo Scarafoni con Gianna, il suo braccio destro in cucina
Una spensieratezza che Scarafoni mantiene nonostante gli sgambetti della vita. «Ho avuto due ischemie e ho perso un po’ l’udito» dice con dignitosa e tenera sincerità. Un insulto che non ha scalfito lo spirito di bomber e combattente, che vive la sua seconda vita, affiancato dalla propria squadra di lavoro, affetti e tempo libero insieme ai quattro nipoti, con leggerezza e gioia di vivere. Una vittoria più preziosa di un gol decisivo in Champions League.
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