Saliturismo

L'oasi con saline e fenicotteri da visitare alle porte di Cagliari

Saline Conti Vecchi sono state create negli anni Venti del Novecento da un ingegnere toscano innamorato della Sardegna, imprenditore illuminato e visionario che ha preceduto Olivetti e Cucinelli

  • 21 Agosto, 2025

Una salina in attività da oltre 90 anni. Il Parco Naturale Molentargius-Saline, una grande area naturalistica umida protetta di circa 1600 ettari tra Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius, Quartucciu e il lungomare del Poetto. Un sito di archeologia industriale legato all’oro bianco marino, con gli ambienti storici restaurati e riportati al loro aspetto originale degli anni ’20-30. Tutto questo in un unico luogo dalle tante anime che abbraccia il capoluogo sardo: le Saline Conti Vecchi. Da una parte produce sale marino per uso alimentare e industriale, per un totale di 450mila tonnellate l’anno. Dall’altra è un patrimonio culturale e paesaggistico, nonché turistico, dal 2017 valorizzato dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, il posto giusto per chi ama fare l’esperienza nel sale e con il sale: conoscerlo, toccarlo, gustarlo.

Saline Conti Vecchi - foto Alessandro Galimberti, FAI

Foto Alessandro Galimberti, FAI

L’ingegnere della “comunità del sale”

La storia delle saline di Cagliari è strettamente intrecciata a quella di un uomo evoluto e visionario, l’ingegnere Luigi Conti Vecchi, toscano, ex direttore delle Ferrovie Reali Sarde, che una volta in pensione, a 70 anni, nel 2018 decide di tornare nell’amata Sardegna e di avventurarsi in un progetto ambizioso e innovativo: trasformare la zona dello stagno di Santa Gilla, a una decina di chilometri dalla città, fino agli anni ’20 infestata dalla malaria, in una grande salina, all’avanguardia ed eco-sostenibile (con i suoi quasi 2.800 ettari è tuttora la seconda più grande in Italia e la terza in Europa), e in una “comunità del sale”, un villaggio moderno e autosufficiente per dipendenti e operai.

Ufficio della direzione - foto Roberto Montis, FAI

Ufficio della direzione – foto Roberto Montis, FAI

Un imprenditore rivoluzionario che ha creato una fabbrica produttiva, progressista e dal volto umano, anticipando di decenni Adriano Olivetti e Brunello Cucinelli. «Luigi Conti Vecchi avrebbe potuto godersi la pensione, andare a caccia o raccontare favole ai nipoti – racconta Marco Magnifico, presidente del FAI in una puntata di Geo – invece costruisce una realtà imprenditoriale e una comunità, un villaggio accanto agli edifici industriali in località Macchiareddu con le case destinate a impiegati, salinai e operai della salina, ciascuna corredata di bagno interno, energia elettrica e acqua corrente, orto e pollaio.

C’erano i parchi giochi e le giostre per i bambini, gli asili e le scuole. Alle scuole medie, situate a Cagliari città, i ragazzi andavano con il pulmino aziendale». C’erano lo spaccio alimentare, la mensa con i pasti gratuiti, l’infermeria, la chiesa, attività di dopolavoro e socializzazione.

Laboratorio chimico -foto Local Digital Projects, FAI

Laboratorio chimico – foto Local Digital Projects, FAI

La storia delle Saline Conti Vecchi

L’ingegner Luigi Conti Vecchi muore nel 1927, prima della realizzazione e del decollo della sua creatura, avvenuto nel 1931. Appena in tempo per assistere alla bonifica della zona ma non alla prima raccolta sperimentale del sale. Dopo di lui gestiranno le saline il figlio Guido, dal 1929 fino alla sua morte, nel 1949, e gli eredi, i nipoti Luigi e Silvio Galimberti. Poi vari passaggi: negli anni ’70 alla SIR Rumianca, nel 1984 all’Eni.

Saline Conti Vecchi

Nel 2022 le saline entrano nel gruppo Italkali, azienda leader nella produzione e commercializzazione di sale nazionale di salgemma, conosciuta per il marchio Sale di Sicilia, il “sale iodato più venduto in Italia”: il “sale con il rombo” nel logo. La linea delle Saline Conti Vecchi, invece, comprende l’oro bianco estratto dal mare in un’ampia gamma di granulometrie e destinazioni, sia per l’uso alimentare e zootecnico, compreso il fior di sale, che si “coltiva” in determinate condizioni di vento ed esposizione del sole affiorando nella superficie delle vasche salanti, sia per l’industria e il disgelo.

Fenicotteri alle Saline Conti Vecchi

L’attività culturale e turistica gestita dal Fai

Se la “coltivazione” del sale è gestita dalle Saline Conti Vecchi, da otto anni la “coltivazione” della cultura è affidata al FAI attraverso attività “esperienziali” nel sito di archeologia industriale e nell’area naturalistica. «Fino al 2017 solo i salinieri potevano entrare nella zona con le antiche strutture industriali – spiega Francesca Caldara, responsabile della gestione operativa del sito museale FAI Saline Conti Vecchi – noi abbiamo voluto restituire al territorio e alla comunità locale un pezzo della loro storia poco conosciuta e quella dell’ingegnere Luigi Conti Vecchi.

Da martedì a domenica, tutto l’anno tranne a gennaio, si possono visitare la Palazzina della Direzione, al primo piano gli uffici principali, al pianterreno l’officina dove venivano riparate le macchine per la “coltivazione” del sale, l’ex falegnameria e il laboratorio chimico. Ambienti e arredi sono in stile anni Venti del ’900, risalenti a quando è nata la salina. Ed è in progetto il restauro delle case nel villaggio degli operai».

Tour in trenino nelle Saline Conti Vecchi

Negli spazi operativi al piano terra vengono organizzati allestimenti d’epoca e videoproiezioni immersive dedicati alla storia e al funzionamento delle saline. Sono previsti percorsi guidati, compreso un giro in trenino, attraverso vasche naturali salanti, candide montagne di sale e fauna selvatica in un contesto naturale popolato da più di 50 specie di uccelli acquatici, dagli aironi ai fenicotteri rosa. «Una salina storica tuttora produttiva, in perfetta armonia con la natura, che ogni anno accoglie 25mila visitatori». Festa del Sale a novembre per celebrare la fine della raccolta dell’oro bianco marino locale.

Saline Conti Vecchi – Assemini (CA) – loc. Macchiareddu – 0707965011 – 070247032 – contivecchi.com

La foto di copertina è di Alberto Masala, FAI

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