Itinerari

L'isola sarda quasi abbandonata tornata in vita (dove assaggiare ostriche e bere vino locale)

Questa isoletta nel Nord Sardegna รจ diventata unโ€™oasi di natura e agricoltura da scoprire dopo anni di abbandono. Siamo stati a visitarla (e ad assaggiarla)

  • 22 Agosto, 2025

ยซรˆ unโ€™opera dโ€™arte di Dio da salvaguardare, come si puรฒ fare con un quadro una scultura o un reperto archeologico. Tutto ciรฒ che proviene o proverrร  dallโ€™isola avrร  un valore inestimabile per chi vorrร  provare carni, ostriche, gin, vini, mirto, olio, miele e altri prodotti totalmente naturaliยป. Ecco l’isola di Culuccia nelle parole di Marco Boglione, imprenditore visionario e illuminato che nel 2017 acquista questa piccola isola del Nord della Sardegna.

Un luogo magico, incontaminato, che in questi otto anni ha ripreso vita grazie alla coltivazione della vite, ai pascoli, alle arnie, ma รจ rimasto, per forte volere di Boglione, completamente inviolato da qualsiasi opera umana che ne potesse intaccare lโ€™essenza. Le uniche costruzioni presenti sono due case, giร  esistenti, perchรฉ questo era uno โ€œstazzoโ€ che in Gallurese rappresenta unโ€™area agricola dove le famiglie potevano vivere in regime di autosufficienza. Il resto รจ solo pura natura.

Marco Boglione e la sua “nuova” isola

Facciamo un piccolo passo indietro. Boglione, classe 1956, รจ un imprenditore che tramite la BasicNet, societร  da lui fondata, detiene alcuni marchi di abbigliamento conosciutissimi in Italia e nel mondo, come Kappa, k-Way, Superga o Sebago. Nella testa dellโ€™imprenditore piemontese perรฒ non ci sono solo i capi sportivi. Nel 2009 compra La Cunchedda, una tenuta agricola nel comune di Santa Teresa di Gallura, proprio di fronte allโ€™isola di Culuccia. Giorno dopo giorno Boglione osserva quella piccola isoletta come davvero fosse una vera e propria opera dโ€™arte per quanto, essendo disabitata dal โ€™96, verteva in uno stato di abbandono.

Dal 1923 al 1996 Culuccia poteva vantare un unico abitante, Angelo Sanna, noto a tutti come ziu Agnuleddu, che allevava il bestiame e conduceva una vita pressochรฉ primordiale. Nel 2017 arriva allโ€™orecchio di Boglione la notizia: Culuccia รจ in vendita, ma il dossier parla chiaro. Vincoli paesaggistici strettissimi, nessuna possibilitร  di costruire, se non restaurare il giร  esistente. Tutto ciรฒ non preoccupa lโ€™imprenditore, anzi. Anche se non ci fossero stati certi parametri da rispettare, lui avrebbe fatto lo stesso, visto che aveva giร  in mente come ridare vita allโ€™Isola facendola diventare una vera e propria โ€œarcaโ€. ยซDecisivoย รจ stato lโ€™impulso di mio fratello โ€“ racconta โ€“ Mi disse: โ€œSe non la compri sei pazzo, in piรน la mamma sarebbe contentaโ€. Come potevo non buttarmi?ยป.

La vita e la natura nell’Isola delle Vacche

ยซCuluccia รจ unโ€™arca dove chi sta a bordo o chi vuole salirci sa di essere al sicuro. Culuccia รจ autosufficiente come lo era ai tempi di Ziu Agnuleddu e io intendo perseguire e tutelare il lavoro โ€“ anche di conservazione del territorio โ€“ e la filosofia che hanno guidato Angelo Sanna per tutta la vita. Sappiamo che giร  nelle antiche mappe del Settecento, Culuccia era indicata come Isola delle Vacche. Anche per questa ragione sullโ€™isola sono stati reintrodotti gli animali che lโ€™hanno caratterizzata fino ai tempi di Ziu Agnuleddu, e anche in precedenza: asini, capre e una speciale razza di vacche autoctone, di cui qualche mese fa รจ iniziato il processo di riconoscimento ufficialeยป.

Il concetto di arca, per Boglione, รจ chiaro: salvaguardare gli ecosistemi che si sono creati attraverso i secoli permettendo una convivenza in cui lโ€™uomo รจ in equilibrio con lโ€™isola, e viceversa. Lโ€™obiettivo รจ quindi continuare a proteggere il patrimonio naturale di Culuccia, mantenendola autosufficiente e rendendola un esempio di come โ€“ attraverso la Natural Equity โ€“ si possa realizzare una vera sostenibilitร , sotto tutti i punti di vista.

Un concentrato di sostenibilitร  in mezzo al mare

Fu cosรฌ che nel 2017 Marco Boglione e Stella, la sua compagna di vita, acquistano lโ€™isola con lโ€™intenzione di creare unโ€™azienda agricola che operasse per le colture e lโ€™allevamento esclusivamente attraverso sistemi non intensivi e naturali, senza utilizzare concimi industriali nรฉ mangimi nรฉ irrigazione artificiali. Lโ€™obiettivo รจ produrre e distribuire enogastronomia gallurese di altissima qualitร  e assecondare la crescente domanda, soprattutto tra i giovani, di turismo sostenibile. La sostenibilitร  ambientale, lโ€™autonomia energetica e la massima indipendenza dai combustibili fossili sono i paletti di questa filosofia di vita e di coltivazione.

Man mano che si procede con i lavori di ripristino (affrontando la pulizia di sentieri e di oltre 15 km di strade sterrate, di campi abbandonati da almeno 40 anni e di chilometri e chilometri di muretti a secco la cui costruzione รจ unโ€™arte elevata a Patrimonio Unesco dellโ€™Umanitร ) vengono alla luce due antichi vigneti, diversi pozzi, lโ€™orto di Ziu Aguleddu ed esemplari di flora tipici della Gallura come lentischio, corbezzolo, mirto, cisto, ginestra, olivastro e ginepro.

Queste ultime due specie sono le piante maggiormente presenti sullโ€™isola che ha una superficie di circa 260 ettari. Oggi, come ai tempi di Ziu Agnuleddu, lโ€™isola รจ tornata ad essere autonoma dal punto di vista energetico e idrico: per lโ€™acqua sono stati ripristinati i pozzi e i bacini di accumulo giร  presenti; per lโ€™energia, sono state create delle centraline che permettono di accumulare lโ€™energia solare e poi redistribuirla.

Lโ€™Osservatorio Naturalistico di Culuccia

Per preservare il patrimonio floro-faunistico dellโ€™isola, nel 2020 nasce lโ€™Osservatorio Naturalistico di Culuccia allo scopo di studiare e proteggere la grande ricchezza di ambienti, ecosistemi e le specie presenti nel territorio, oltre a promuoverne la tutela e la fruizione sostenibile. Si tratta di una struttura di ricerca scientifica permanente, diretta da Sabrina Rossi, una naturalista impegnata a garantire lโ€™attivitร  di ricerca, divulgazione e fruizione.

Le attivitร  di ricerca per lo studio della biodiversitร  terrestre e marina si svolgono sia autonomamente sia in collaborazione con atenei, istituzioni ed enti locali come il Politecnico di Torino, lโ€™Universitร  Roma Tre, lโ€™Universitร  di Sassari, lโ€™Universitร  Federico II di Napoli, il CNR di Firenze, il Centro Pipistrelli Sardegna e il Museo Geo-Mineralogico dellโ€™Arcipelago di La Maddalena.

La rinascita di Vigna Puntata e Vigna Vecchia

Una volta che lโ€™isola รจ stata ripulita e sono state ritracciate le strade, il primo pensiero che รจ venuto in mente a Boglione รจ stato il vino. Come accennato, lโ€™imprenditore aveva giร  Cunchedda โ€“ 45 ettari di terreni โ€“ la tenuta di Peschiera, divisa tra 70 ettari di specchio dโ€™acqua e 40 di terra dove sono state impiantate delle vigne nel 2023 e nel 2024. Ma ancor prima, nel 2018 e nel 2020, sono state messe a dimora due piccole vigne proprio a Culuccia: Vigna Puntata e Vigna Vecchia.

In entrambe la varietร  coltivata รจ unicamente il Vermentino ed entrambe sorgono a pochissimi metri dal mare. Il responsabile del progetto enologico รจ il bravo (e giovanissimo) enologo Andrea Pala che ha subito raccolto la sfida: ยซMarco Boglione mi disse, senza esitazioni: โ€œQui faremo sicuramente un bianco, sicuramente uno spumante, lโ€™altro te lo devi inventareโ€. Lasciando per un attimo la sfida lanciata da Marco, vi posso dire che produrre uva qui รจ incredibile. Tutti mi dicevano che sarebbe stato impossibile avere uve salubri per la troppa vicinanza al mare e alla salsedine, invece sullโ€™isola le uve non soffrono per niente, non hanno irrigazione ma neppure nelle ultime annate siccitose cโ€™รจ stato il benchรฉ minimo problema. In piรน le brezze marine preservano da malattie e cosรฌ io posso lavorare degli acini belli, maturi e sani.

Fermo e bollicine, due anime del Vermentino

Per ora produciamo un Vermentino e un Metodo Classico sempre da uve Vermentino, annata 2028 sboccato nel 2020ยป. Invece, il vino che doveva inventarsi lei? chiediamo ad Andreaโ€ฆ ยซOsservando lโ€™Isola mi sono venute in mente alcune antiche produzioni greche dellโ€™isola di Chios, dove le uve, una volta raccolte, vengono immerse nellโ€™acqua di mare. Noi abbiamo provato a fare la stessa cosa e ora, dopo alcuni anni di prove, possiamo dire di esser soddisfatti. Viene fuori un vino sapido, salato, vera essenza di Culuccia. Ora abbiamo in mente la produzione di un passito, mentre nelle altre due tenute sono state impiantate altre barbatelle di vermentino e varietร  autoctone per la produzione di un rossoยป.

Noi li abbiamo assaggiati tutti: il Donna Steโ€™ รจ un Vermentino di Gallura Superiore frutto dellโ€™annata 2023: ha profumi di frutto giallo e iodio, mentre in bocca รจ avvolgente ma con un apporto di freschezza e sapiditร  da manuale. Passiamo dalla sensazione sapida a una vera e propria percezione salata per il Donna Maโ€™, altro Vermentino di Gallura anchโ€™esso 2023. Non si stenta a credere che il vino sia frutto della particolare lavorazione con โ€œimmersioneโ€ delle uve, ma il risultato รจ centrato. Il vino รจ senza dubbio originale, ma non perde un equilibrio di fondo. Piacevole, cremoso, profumato, infine il Metodo Classico.

Il Bar di Macchia Mala: ostriche, mirto, miele e gin

Mirto, Gin, miele, ostriche e tanti altri progetti in testa. Non cโ€™รจ solo il vino nella testa di Marco e Stella Boglione e dei loro collaboratori. Prima di tutto, grazie a un bravissimo distillatore sardo, vengono prodotti sia un liquore di mirto con le bacche rigorosamente locali e un Gin che nasce dal ginepro di Culuccia. Le api producono poi il miele. Ma la cosa piรน incredibile e che non ti aspetti รจ lโ€™allevamento di ostriche nellโ€™area marina di Peschiera. Per le vacche che vivono brade, invece, Boglione ha giร  chiesto e aperto lโ€™iter burocratico per il riconoscimento della razza autoctona di Culuccia.

Tutto ciรฒ lo si puรฒ godere andando nellโ€™Isola, visitandola e scoprendola. Cโ€™รจ davvero da rimanere a bocca aperta. Godetevi le zone piรน interne, arrivate fino alle diverse spiagge, ma soprattutto fermatevi al Bar di Macchia Mala. Durante lโ€™estate รจ aperto per godersi una delle produzioni โ€œmade in Culucciaโ€ e non solo. Anche lui รจ sostenibile al 100%. La struttura รจ amovibile totalmente, dal punto di vista energetico รจ autosufficiente, ma soprattutto offre unโ€™altra energia… difficile da spiegare. Non aggiungiamo altro. Il resto รจ tutto da provare.

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