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Dove mangiare in Piemonte durante La Vuelta

La famosa gara ciclistica per la prima volta parte dall’Italia. Ecco dove mangiare durante le quattro tappe

  • 22 Agosto, 2025

Tapas Sabaude e sangria con il Brachetto, il Vermouth e il Ratafià. La cucina tradizionale piemontese spagnoleggia per celebrare una delle corse a tappe più prestigiose e impegnative del ciclismo mondiale. La Vuelta a España 2025, per la prima volta parte dall’Italia, dal Piemonte. Il percorso coinvolgerà 136 Comuni attraverso le province di Torino, Biella, Vercelli, Novara e Cuneo con 4 tappe tutte piemontesi. La prima tappa, 189 km, prende il via sabato 23 agosto dalla Reggia di Venaria Reale partenza ufficiale, il km 0, fissato a Torino, al Motovelodromo, davanti al monumento intitolato a Fausto Coppi, omaggio alla tradizione sportiva e ciclistica della città. Da Torino si attraversa la zona di Ivrea, Biella, il Vercellese, le rive del lago Maggiore fino a Novara. Il 24 agosto, seconda tappa, 160 km, da Alba al Cuneese, arrivo a Limone Piemonte. Terza tappa, il 25 agosto, da San Maurizio Canavese a Ceres, 135 km. La quarta e ultima tappa, di 207 km, il 26 agosto da Susa passando per Exilles, Cesana e Claviere, per poi entrare in Francia.

Dove mangiare durante La Vuelta

Un’occasione anche per celebrare l’incontro fra la tradizione enogastronomica piemontese e quella spagnola. La Regione Piemonte, in collaborazione con La Vuelta a España 2025 e l’Associazione Cuochi della Mole ha creato un menù ideale, mix di sapori e storie, dall’aperitivo alle tapas, dalla famosa paella ai dolci. Un menu creato per ispirare i diversi ristoranti. L’aperitivo è il Sangretto, reinterpretazione alla piemontese della sangria, con vino Brachetto dell’Alto Monferrato, Vermouth torinese e Ratafià di Biella, più pesche di Borgo d’Ale, succo d’arancia, mele, limoni e foglie di menta fresca.

Quindi le Tapas Sabaude rivisitate con i prodotti tipici del territorio: tapas con Robiola di Cocconato, e olio extravergine d’oliva di Almese, in Val di Susa, tapas con acciughe al bagnet vert in salsa escabeche, tapas con tortilla di patate al tartufo, tapas con crema di formaggio, miele e granella di Nocciola Piemonte IGP. Immancabili i grissini torinesi aromatizzati con farine speciali e con i colori delle due bandiere di Italia e Spagna. Protagonista assoluta del menù è la Padella Piemontese, versione locale della paella che conserva lo spirito del piatto spagnolo ma parla piemontese: riso carnaroli e cosce di rana di Vercelli, coniglio grigio e peperoni gialli e rossi di Carmagnola con la tradizionale bagna cauda, piselli di Casalborgone, robiola di Cocconato, olio di Almese, fagiolini piemontesi. Per finire churros di meliga – la farina di mais – serviti con gelato allo zabaione al Passito di Caluso e gianduiotti.

Piatti in stile Vuelta… ma alla piemontese

A Torino dal 23 al 26 agosto i due ristoranti Ibéricos di via Goito 9, locale di ispirazione ispanica guidato da Luigi Iula con lo chef Luca Briamonte, e lo storico San Giors di Simona Vlaic, chef Giulio Carlo Ferrero, nel cuore di Porta Palazzo, in via Borgo Dora, propongono una speciale paella rivisitata: riso Carnaroli, coniglio grigio di Carmagnola, salsiccia di Bra, peperoni rossi e gialli di Carmagnola, fagiolini, gamberi di fiume, accompagnata da una salsa aiolì e una bagna cauda leggera e dalla sangria alla piemontese al Brachetto.

Proprio accanto al San Giors, alla storica Torrefazione Roma il sanguis (versione torinese del sandwich) con acciughe al bagnetto verde e salsa escabeche accompagnato da sangria a base Ruchè. Hanno aderito al menù piemontese-spagnolo anche Cantine Risso, classica piola sul Po (corso Casale 79), sotto la fresca topia di verde, che propone le tapas sabaude con il Sangretto e tapas italo-spagnole rivisitate anche da Bacalhau in corso Regina Margherita 22 rivisitate dallo chef Fabio Montagna come i calamari fritti con patate di Giaveno, le tortillas di patate piemontesi, il bocadillos di Torino.

Acciughe e jamon

Il ristorante Guarini nell’omonima via a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova propone un menù in tema dello chef Luca Varone: acciughe del Cantábrico Sanfilippo con burro all’aglio e bagnetto verde, plin in brodo di jamon iberico, risotto mantecato con robiola, lardo di Patanegra e ibisco, e il secreto di Patanegra servito con burro affumicato e confettura di pesche, oltre a un tagliere di jamon e lomo accompagnato dal vermouth. Cucina spagnola di tapas e ricette tipiche al ristorante Serranos di via San Massimo 11 e alla pizzeria Flegrea di corso Massimo d’Azeglio 114, classico indirizzo torinese, speciale pizza “Italia-Spagna” con mozzarella di bufala campana DOP, prosciutto iberico, basilico fresco e olio extravergine.

Tappa rigorosamente in tema al Velò, il bistrot del Motovelodromo di corso Casale, che trasmetterà la tappa del 23 agosto in diretta, seguita da una cena “in rosso” sulla pista storica (Paella & Sangria a 25 €). Gran finale con concerto live a ingresso gratuito di Cane Vecchio Sa-Und band “ciclo-musicale” ideata da Luca Gregorio e Riccardo Magrini, insieme a Moreno Moser commentatori per Eurosport Italia degli eventi del grande ciclismo.

Un menu di tapas

A Novara, arrivo della prima tappa il 23, il nuovo ristorante Bollicine in corso Cavour 12 aderisce al menù proposto dalla Regione Piemonte, fra paella e Sangretto. Limone Piemonte, seconda tappa, arrivo il 24, propone un fitto calendario di eventi, compresa la mostra fotografica Celestin Camilla detto “Lapin”, la storia di riscatto di un ragazzo cuneese di Niella Tanaro emigrato in Francia, garzone di panetteria diventato campione ciclista e vincitore di due tappe della Vuelta, e menu di tapas per tutto il giorno nella centrale via Roma e allo Chalet 1400 dove arrivano i corridori.

La terza tappa parte da San Maurizio Canavese con una vera chicca: il ristorante stellato La Credenza propone in una gran tavolata all’aperto sulla piazza, e con qualche tocco iberico in più, il piatto con cui gli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia nel 2006 hanno ottenuto la stella (oggi in cucina ci sono Ivan Onorato e Chiara Patracchini, grande pastrychef): il Risotto Mantecato ai Peperoni, con clorofilla di prezzemolo e acciughe del Cantabrico.

Ultima tappa a Susa, nell’omonima valle verso la Francia. All’ Osteria Ristorante La Marchesa di via Montenero 4, che è anche pizzeria, la Pizza della Vuelta, giocata sui colori della bandiera spagnola, rosso e giallo, con fiori di zucca, pomodori pachino rossi e gialli, stracciatella. Una Vuelta ispano-piemontese che unisce anche a tavola nel segno del gusto.

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