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Moda e gastronomia

Prada firma il ristorante dei sogni a Shanghai. La regia è di Wong Kar Wai

Provaci ancora Miuccia! Il nuovo ristorante di Prada di Shangai celebra ancora una volta il cinema d'autore

  • 21 Maggio, 2025

Mi Shang di Shanghai – nome completo Mi Shang Prada Rong Zhai – è il primo spazio gastronomico indipendente della maison milanese in Asia, non legato dunque dalla Fondazione, che qui è coinvolta solo per l’organizzazione delle mostre. Caffetteria e ristorante, con un’atmosfera unica creata dal genio di Wong Kar Wai. Il regista di Hong Kong a cui si devono capolavori come In the mood for love ed Happy Togheter, un maestro nella costruzione di atmosfere sospese, rarefatte, intense. Le stesse che caratterizzano gli spazi di Mi Shang, al secondo piano di un palazzo del 1918, il  Rong Zhai che il gruppo Prada ha splendidamente restaurato e riaperto come polo culturale e spazio espositivo nel 2017.

Il design di Mi Shang firmato da Wong Kar Wai

Per Mi Shang, che si può tradurre con “essere ossessionati da”, il regista si è ispirato al concetto di Tête-bêche, preso dal mondo della filatelia, che indica una coppia di francobolli stampati con orientamenti opposti, che racchiude in sé l’idea di riflessione e corrispondenza. In questo caso riferita all’incontro tra due grandi culture, l’italiana e la cinese, creando una connessione tra Milano e Shanghai elaborata in un dialogo visivo sofisticato, in cui nessuna realtà sovrasta l’altra ma si valorizzano a vicenda. Un gioco di specchi, rimandi, contrasti segna i differenti riferimenti visivi proiettando l’eleganza caratteristica del marchio di moda all’interno dell’edificio. A contribuire a creare l’atmosfera giusta, pezzi della collezione d’arte di Prada e mobili antichi cinesi mescolati nella visione poetica del regista-designer, che ha tessuto un dialogo sofisticato che intreccia arte, storia, cultura e gastronomia.

Il caffè ricorda i social hub diffusi nella Shanghai dei primi decenni del Novecento, con l’elegante bancone, le luci in vetro di Murano e i dettagli anni ’20, The Study è uno spazio più intimo con carta da parati giallina e oggetti antichi da collezione, mentre The Library ospita una collezione di libri d’arte e artigianato italiano e cinese. L’area ristorante è quella in cui si respirano di più le atmosfere che hanno reso celebre il regista nel mondo, con sedute rosa e verde, specchi e lampade in vetro di Murano, a corollario anche una xilografia creata da Wong Kar Wai ispirata alla serie tv Blossoms Shanghai dello stesso regista. Non manca uno spazio all’aperto, The Terrace, che rimanda all’Arcadia Hall, importante luogo di intrattenimento a cavallo tra ‘800 e ‘900, con tavoli e sedie di bambù italiani degli anni Trenta, circondati dal verde e da un colonnato.

Cosa si mangia da Mi Shang Prada Rong Zhai

Se per la caffetteria – curata da Diego Crosara (già campione del mondo di pasticceria, direttore creativo della pasticceria di Marchesi 1824, anch’essa del Gruppo Prada) – ci si muove tra i classici italiani come cassata, delizia al limone e tiramisù (anche in vendita) da abbinare a caffè o tè, il menu del ristorante è un mix di suggestioni che aprono un dialogo tra oriente e occidente, con classici italiani arricchiti da elementi cinesi, frutto della creatività di Lorenzo Lunghi (chef della Torre Prada a Milano, ristorante della Fondazione Prada). In menu cose come ravioli ricotta e spinaci con burro e tartufo o agnolotti del plin, vitello tonnato o pak choi con salsa cacio e pepe, risotto con parmigiano e aceto balsamico.

Miuccia, il cinema e i cibo

Non è la prima collab tra Prada e il regista di Hong Kong: lo scorso anno è stata infatti lanciata una capsule collection ispirata a 4 look indossati dall’attrice cinese Ma Yili nella famosissima serie televisiva Blossoms Shanghai firmata proprio da Wong Kar Wai (che ha firmato anche la xilografia presente nel ristorante), frutto della collaborazione tra i due. Se mai servisse confermare l’affinità tra le sofisticate e oniriche atmosfere create dal regista e l’impronta di Miuccia. Eclettica, intellettuale, radicale: Miuccia Prada è una rivoluzionaria del nostro tempo che ha saputo imporre uno stile unico, ribaltando i codici del lusso per affermare un’eleganza fatta di semplicità, cultura, attivismo, mecenatismo. Tra le 100 persone più influenti al mondo per il Times, in questo 2025, ha già fatto la sua incursione nel mondo della ristorazione proprio nel suo head quarter meneghino: la Torre Prada di Milano, ex distilleria riqualificata da studio OMA di Rem Koolhaas una decina di anni fa, dove a  60 metri d’altezza c’è la base operativa di Lunghi. Al piano terra, invece, il Bar Luce, suggestiva trasposizione delle atmosfere di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, che firma il design del locale. Anche in questo caso una sinergia tra gastronomia, cinema e design in pieno stile Miuccia. Una signora capace di promuove l’arte in ogni sua espressione, a suon di mostre che lasciano il segno, sapendo fondere i poli opposti del saper vivere in un tutto fatto di armonia e idee.

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