«Volevo tornare a contatto con la gente e ho realizzato questo sogno». Così Jolanda Lanero racconta – in un’intervista rilasciata a La Stampa – la scelta coraggiosa di lasciare il mondo della grafica per aprire nella Riviera ligure un ristorante. Era il 2016 quando Lanero, rilevava l’antica Latteria Manin nel centro di Noli (SV), convertendola in L’Alice Innamorata, un luogo che oggi incarna in pieno la sua visione: arte e cucina come forme diverse dello stesso linguaggio espressivo.
Jolanda Lanero, oggi 73 anni, ha attraversato decenni di cultura italiana mantenendo intatto uno sguardo artistico e personale. Nata a Savona e cresciuta tra la Liguria e Milano, frequenta il Liceo artistico e poi la Scuola Politecnica di Design, diventando allieva di Bruno Munari. Inizia così a lavorare per riviste d’avanguardia come Re Nudo, Gong e Uomini e Business, fino all’ingresso nello Studio Convertino, centro nevralgico della grafica musicale italiana.
Jolanda Lanero con Bruno Munari
Con Mario Convertino Jolanda entra nel cuore della discografia italiana, collaborando con artisti come Battisti, Finardi, Battiato, Fortis, Branduardi, Zucchero, i Pooh, la Pfm e molti altri.
Tra le copertine più complesse quella di Una giornata uggiosa di Battisti, nel 1980: «Facemmo arrivare un’autobotte piena d’acqua per creare una pozzanghera sul marciapiede, ma fu assorbita in pochi minuti. Allora usai cellophane e spray per simulare l’effetto bagnato». Alla fine, però, il cantautore rimase impassibile: «Tanto anche se esco con una busta bianca vendo lo stesso i miei dischi».
Aneddoti non ne mancano: da Battiato che “suonava” i solchi di un disco con una forbice per spiegare un suono, a Zucchero che fece ascoltare le prime bozze di Blues mentre Jolanda era incinta, tanto da appoggiare le cuffie sulla pancia per condividere le vibrazioni con il futuro figlio.
Quando il mondo della grafica comincia a perdere fascino, Jolanda cambia vita. «Con un’amica creavamo giardini, disegnandoli ad acquerello e poi scegliendo anche vasi di fiori e piante. Una passione durata per diversi anni». Intanto, rimane attiva anche in televisione, contribuendo all’immagine visiva di programmi come Mr. Fantasy e La Domenica Sportiva. Con lo stesso spirito, nel 2016 apre il ristorante a Noli. L’idea è la stessa di sempre: fare arte. Anche nel piatto.
A L’Alice Innamorata, tutto è curato nei dettagli. La ristorazione di Lanero è, a suo modo, un atto politico: creare bellezza e condividerla, in un contesto umano e conviviale. Una visione che ha conquistato estimatori illustri come Massimo Recalcati, Paolo Giordano e la famiglia di Renzo Piano. La cucina è affidata a suo figlio Francesco, trentottenne, mentre l’altro figlio Alessandro è architetto. Accanto a lei, come sempre, il marito Adolfo Criscuoli. Una famiglia che condivide una stessa attitudine creativa, e che ha fatto del locale un punto di riferimento nel borgo ligure.
«La vita è arte e lei l’ha sempre saputo», scrive La Stampa, e basta osservare il percorso di Jolanda Lanero per capirlo. Ogni gesto, ogni progetto – dalla copertina di un disco a un piatto – è un atto di creazione. E il suo messaggio, oggi come ieri, è chiaro: «Appagare la vista. Ma anche il palato».
Foto credit, Facebook Jolanda Lanero e Ristorante L’Alice Innamorata
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