A camminare per le strade di Parigi si ha la prova che lโimmagine dei francesi con la baguette sotto il braccio รจ solo uno stereotipo. Poi, certo, non si puรฒ negare che la tradizione delle boulangerie in Francia sia fortemente radicata; in giro se ne contano a iosa, un poโ come le brasserie. Ma non sono le sole a definire la cultura transalpina che, dalla Nouvelle cuisine al vino, ha giocato un ruolo essenziale nellโevoluzione globale dellโenogastronomia. Anche semplicemente passeggiando per la cittร , si possono apprezzare le fondamenta culinarie che hanno reso grande il paese, con intere vie o boulevard fiancheggiati da soste appetitose.
Le insegne non son poche neanche in rue Cler, a pochi minuti dalla Tour Eiffel, dove veri e propri banchi espongono specialitร allโesterno. Sembra quasi di attraversare un mercato: fra bar ร huรฎtres, fromagerie e boutique di foie gras, ce nโรจ per tutti i gusti; tanto che, nellโabbondanza, passa quasi inosservata una delle cioccolaterie di Alain Ducasse. Per nulla al mondo perรฒ bisognerebbe farsi sfuggire le prelibatezze di un indirizzo limitrofo che, da solo, vale il viaggio. Non stiamo parlando di un ristorante, ma della bottega Lastre Sans Apostrophe, un paradiso a misura di pasta sfoglia e pasticci di carne memorabili.
Costituisce davvero uno dei negozi piรน famosi del settimo arrondissement, un piccolo angolo di gusto per raggiungere il quale qualche curioso gourmand arriva a percorrere migliaia di chilometri. Da anni รจ un riferimento pure nel circuito dellโalta cucina, con giovani cuochi che giungono da ogni parte del paese per imparare i segreti di un pasticcio perfetto. Da queste parti infatti la preparazione del pรขtรฉ en croรปte รจ diventata unโarte. Lo scrigno di pasta sfoglia (o brisรฉ), rappresentazione della cucina francese piรน classica, ricca e rotonda, risalente al Medioevo โ sin dalla raccolta Le Viandier di Guillaume Tirel del XIV secolo โ viene interpretato con visione contemporanea e maestria dโesecuzione dal patron Yohan Lastre.
E non potrebbe essere diversamente, visto che il titolare รจ stato incoronato campione del mondo di pรขtรฉ en croรปte nel 2012, come si puรฒ leggere sullโinsegna. ร da questo successo che parte lโavventura di Lastre Sans Apostrophe.
Pรขtรฉ en croรปte con anatra, foie gras e pistacchio di Lastre Sans Apostrophe
La โgastronomiaโ nasce da una scommessa fatta fra Yohan, ai tempi sous chef del celebre ristorante La Tour DโArgent, e la moglie Marion Sonier. Una stretta di mano vincolante: in caso di vittoria i due avrebbero lasciato i rispettivi percorsi professionali per inaugurare unโรฉpicerie-pรขtisserie dโautore, con proprio il pasticcio di carne quale pezzo forte della casa. Il resto รจ storia. Ma oggi la bottega del cuoco e della compagna ebanista sembra difficile da categorizzare; รจ molto piรน di un forno, di una pasticceria, del vecchio alimentari o della nostra pizzicheria.
ร un tempio dal profumo inebriante di burro, un magistero della tecnica ed estetica culinaria, che sforna piccole sculture sfogliate, sintesi della manualitร artigiana e delle competenze acquisite dalla coppia. E il pรขtรฉ-croรปte รจ soltanto il biglietto da visita, un boccone che riuscirebbe a far tentennare il piรน ortodosso dei vegetariani.
La squadra di Lastre Sans Apostrophe (Yohan e Marion Sonier al centro) @yohanlastreII
Questa piccola maison di rue de Grenelle attira lโattenzione dei passanti con i suoi esterni blu elettrico. E chi si avvicina rimane imbambolato, affascinato dai prodotti in vetrina. Esattamente ciรฒ che รจ accaduto a noi. Allโinterno, uno staff nutrito โ considerando la metratura quasi angusta โ fa uscire dalla cucina una preparazione dietro lโaltra, valorizzando ogni giorno ingredienti di estrema qualitร , come il poulet de Bresse.
Si prende la scena ovviamente il pรขtรฉ en croรปte antologico. Un lavoro sopraffino, di rara precisione artigianale e di laminazione della sfoglia, dorata, croccante e intarsiata in superficie, neanche fosse un mobile di pregio. Mentre il morbido ripieno mette in luce un incastro tanto composito quanto serrato di tutte le componenti della ricetta, come il puzzle di un architetto che si diletta ai fornelli. E ve ne sono di tipologie: anatra, fegato grasso e pistacchio, oppure pollo, limone candito, senape e dragoncello.
Uno dei banchi con una meravigliosa pรขte feuilletรฉe
Ciascuna incorpora vari tagli marinati di suino, bovino, selvaggina o di volatili da cortile. Non mancano poi quelle con astice, tartufo o verdure. Nonostante lโintensitร gusto-olfattiva delle proteine animali e la percentuale generosa di burro adoperata, lโassaggio trova sempre โagilitร โ aromatica grazie alle gelรฉe inserite โ a base pure di distillati quali calvados e porto โ che restituiscono un insieme abbastanza armonico facendo da contrappunto alla materia grassa e alla dirompenza delle carni. Tale leggerezza di fondo รจ quanto di piรน sorprendente si trovi da Lastre Sans Apostrophe. Aspetto che alla fine contraddistingue tutto l’assortimento.
Al di lร del fiore allโocchiello della proposta, questโultima risulta dal dolce al salato piuttosto eterogenea; che si tratti di cibi pronti o soltanto da riscaldare. Cโรจ sicuramente tanta tradizione, considerando capisaldi del repertorio francese come tarte au citron, pithivier, croque monsieur, quiche lorraine e una meravigliosa pate feuilletรฉe, preparata con prosciutto cotto, formaggio e besciamella. Non รจ da meno l’introvabile fougasse de Saint Mamert du Gard, che Yohan mangiava da piccolo a colazione, una sorta di ventaglio salato con cicoli di maiale. Dietro lโassemblaggio meticoloso, le cotture chirurgiche e i ghirigori ornamentali incisi sulla pasta che fanno molto haรปte cuisine si cela in realtร una golosa semplicitร , che non ha nulla da invidiare al registro italiano piรน rassicurante.
Se ci si aggiunge pure la cortesia e la professionalitร con cui si viene serviti da Marion, non paiono esserci valide ragioni per cui non passare almeno una volta quando ci si trova a Parigi. E forse, data la media parigina, non si puรฒ recriminare nemmeno sul prezzo. Ancor di piรน, in rapporto alla qualitร offerta. Ciรฒ che invece si puรฒ ben asserire รจ che quella di Marion si delinea come una scomessa vinta: dallโinaugurazione Lastre Sans Apostrophe non ha mai avuto fasi di arresto. ร in piedi da una quindicina di anni e oggi ha il privilegio di predisporre piรน giorni di riposo per i propri dipendenti. La sostenibilitร parte anche da qui.
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