Manca poco piรน di un mese alla sesta edizione di Salumi da Re, la grande festa che (dal 30 marzo al 1ยฐ aprile) radunerร allevatori, norcini e salumieri allโAntica Corte Pallavicina dei fratelli Spigaroli, organizzatori dellโevento assieme al Gambero Rosso. Proseguiamo dunque a raccontarvi come sarร la manifestazione, soffermandoci sulle tematiche di due dei convegni che animeranno il Gran Palco del Maiale.
Il primo, in programma sabato 30 alle 18.45, si concentrerร sui โPoveri ma buoni. I salumi fatti con i tagli meno nobiliโ: una bella occasione per scoprire come lโabusato detto secondo cui โdel maiale non si butta via nienteโ possa effettivamente essere alla base di prodotti di qualitร , capaci di raccontare tradizioni antichissime che rischiavano di scomparire.
Ne รจ un esempio la Susianella di Viterbo, tutelata dal Presidio Slow Food e che il salumificio Coccia Sesto โ uno dei tre che la realizzano nel rispetto del disciplinare di produzione โ porterร a Salumi da Re. โA dare il via allโattivitร fu mio padre Sesto nel 1947, dopo essere arrivato qui dallโUmbriaโ, ci racconta Simonetta Coccia, โe nei miei ricordi la susianella cโรจ sempre stata: si tratta di un insaccato a base di corata (esofago e polmone esclusi) a cui si aggiungono spalla, pancetta e guanciale freschi, il tutto da suini che devono essere nati, allevati e macellati nella Tuscia Viterbese; รจ poi nella concia, dove comunque non mancano finocchio selvatico e peperoncino, che ognuno ha piรน libertร di azione e modo di mettere la propria firma impiegando altre spezieโ. Successivamente si procede allโinsaccatura nel budello naturale, dando al salume la sua tipica forma a ferro di cavallo o a ciambella. Infine, la stagionatura da un minimo di venti giorni a un massimo di sei mesi, garantendo cosรฌ una gamma di sfumature diverse in termini di sapori e aromi.
Caratteristiche, queste, che i ristoratori cosรฌ come il consumatore finale dimostrano di apprezzare, senza dubbio anche grazie allo studio e alla voglia di valorizzarle di realtร come quella dei Coccia: โfacendo delle prove abbiamo scoperto che la susianella si abbina molto bene alle birre scureโ, ricorda Simonetta, โe in diversi locali non viene piรน proposta solo nei taglieri, in compagnia delle mostarde, ma utilizzata anche ai fornelli per dei primi piatti, ad esempio per fare un soffritto e condirci le fettuccine assieme alle punte di asparagoโ.
Al fascino della susianella contribuisce inoltre la sua secolare storia, che si fa risalire agli Etruschi: pare, infatti, che sia persino rappresentata su alcune tombe, tra cui quella dei Leopardi โ del 473 a. C. โ che si trova a Tarquinia. E che la Sesto Coccia ha reso protagonista del suo packaging: insomma, per questa famiglia la norcineria รจ unโopportunitร per far conoscere il Viterbese e la sua ricchezza, la stessa che cโรจ dietro al salame al miele della Tuscia e al salame cotto allโaleatico (si potranno trovare entrambi a Salumi da Re).
Territorialitร e tradizione contraddistinguono altresรฌ il lavoro di Re Norcino, unโimpresa a conduzione familiare con sede a San Ginesio (nel Maceratese): un caso interessante โ e virtuoso โ perchรฉ i Vitali sono principalmente allevatori, che si dedicano in parallelo alla salumeria, ampliata nel 1997 con lโacquisto di un casale di fine โ800 nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove le particolari condizioni microclimatiche fanno delle cantine dellโedificio lโambiente ottimale per la stagionatura dei salumi. Tra i โpoveri ma buoniโ di Re Norcino spicca la salamella di fegato, โun insaccato stagionatoโ โ come ci spiega Giuseppe Vitali โ โcontenente carne, grasso e fegato del maiale: questโultimo, nonostante corrisponda a meno del 20% del prodotto finale, รจ comunque sufficiente a conferirgli la sua colorazione scura e il gusto caratteristicoโ.
Un gusto che piace? Sรฌ, ma pure qui รจ il know-how dei produttori a fare la differenza: โil nostro impegno e i tanti tentativi ci hanno premiatiโ, conclude Giuseppe, โma ancor di piรน conta il valore aggiunto della ricetta, sviluppata da mio fratello ispirandosi a quelle di famigliaโ. A Salumi da Re le salamelle di Re Norcino non mancheranno, cosรฌ come altri salumi tipici della zona (vedi ciauscolo e salame Sibillino).
La conoscenza e la ricerca sono prerogative fondamentali anche in un altro settore della norcineria, quello di cui si parlerร domenica 31 marzo a partire dalle 10.30: โNon solo maiale: salumi fatti con carni non suineโ. Come nel caso della mortadella di cinghiale della Zivieri Massimo, macelleria con laboratorio di trasformazione a Zola Predosa (nel Bolognese) e impegnata in varie altre attivitร , tra cui lโOsteria Teatro della Carne allโinterno di Fico – Eataly World. Certo, nella patria della mortadella (la Bologna, per altro, รจ unโIgp: il discorso delle certificazioni, come vi abbiamo giร anticipato, sarร proprio uno dei temi caldi di questa sesta edizione), lโidea di proporne una versione al cinghiale sembra decisamente una bella sfida.
โPrecisiamo, perรฒ, che una componente di grasso di suino, di razza Mora Romagnola e che alleviamo allo stato semibrado, comunque cโรจโ, sottolinea Aldo Zivieri, โabbiamo investito tante risorse per conoscere meglio la selvaggina, scoprirne valori nutrizionali e prospettive di mercato: si tratta, ad esempio, di carni molto ferrose, da animali che hanno vissuto liberi e che non sono statici, la cui alimentazione cambia dunque di continuo e di stagione in stagione, con un riflesso importante nel ventaglio aromatico e di saporiโ. Purchรฉ โ dato non trascurabile โ la caccia sia regolamentata e tenuta sotto costante controllo: โTrattiamo solo selvaggina che arriva da caccia di selezione: questo significa che ci sono svariate regole da rispettare, dal calendario delle uscite al numero di animali di una determinata specie che si possono abbattereโ, ribadisce Zivieri. Un cognome che, a Salumi da Re, porterร inoltre salami di cinghiale, capriolo, daino e cervo, senza dimenticare mortadella, prosciutto e salami di Mora Romagnola.
Ma non si puรฒ parlare di salumi โsuino-freeโ (non sempre e non completamente, come abbiamo appena visto) senza citare quello rappresentativo per eccellenza della Valtellina: la bresaola. Che – come ci racconta Nicola Paganoni dellโazienda Paganoni di Chiuro, in provincia di Sondrio, avviata negli anni โ80 per la commercializzazione di alimenti freschi e dedicatasi in un secondo momento alla norcineria โ โnasce dai tagli di coscia di bovino, cavallo o cervo; oggi, invece, la si ottiene principalmente dal bovino e i tagli impiegati sono fesa (anzi, il piรน diffuso รจ una parte di questโultima: la punta dโanca), sottofesa, girello e noce; viene effettuata la salatura a secco con un mix di sale e spezie, ogni pezzo รจ poi lasciato riposare e, nel mentre, si effettuano massaggi per facilitare la penetrazione del sale, per passare infine alla fase della stagionaturaโ. La quale, perรฒ, non deve essere eccessiva, dato che si tratta di un salume votato al largo consumo โ spesso impiegato come sostituto di un secondo piatto โ e che deve conservare una certa delicatezza, oltre che di un prodotto privo di parti grasse, che โ se stagionato troppo โ diventerebbe secco e con concentrazioni di sale eccessive.
Vero ma non del tutto, perchรฉ nellโuniverso Paganoni la bresaola รจ un concetto da declinare al plurale: โvogliamo garantire esperienze diverse di degustazione e lasciare che sia il consumatore a decidere su cosa orientarsiโ, afferma Paganoni. Ecco perchรฉ, oltre a quelle prodotte a partire dalle razze francesi Limousine, Charolaise e Garronese, e dalla scottona (femmina che non ha partorito) austriaca, lโazienda ha deciso di cimentarsi nella realizzazione di bresaola di Wagyu, carne tanto chiacchierata per il suo contenuto di grasso e la marezzatura impareggiabile. Un controsenso? No, piuttosto un modo per abbattere i luoghi comuni, fare della bresaola non solo lโaffettato consumato da chi si mette a dieta, ma anche da chi โ spinto dalla curiositร โ ha voglia di assaggiarlo in una veste nuova. E potrร farlo pure a Salumi da Re, dove Paganoni porterร altresรฌ slinzeghe (simili alle bresaole, ma ottenute da ritagli e pezzi piรน piccoli e di solito dalle dimensioni piรน ridotte) e salamini di selvaggina.
Tornando alle razze, la questione รจ in realtร stata oggetto di frequenti polemiche, perchรฉ quella piรน utilizzata per la bresaola รจ lo Zebรน, un bovino allevato in Sudamerica. E, pure in questo caso, il punto di vista esperto di Nicola Paganoni ci aiuta a scardinare i clichรฉ: โla carne di Zebรน non รจ particolarmente economica e scelta per risparmiare, ma รจ estremamente magra, quindi in linea con ciรฒ che la maggioranza delle persone cerca; come, allo stesso tempo, รจ innegabile che il congelamento โ necessario per il trasporto in Europa โ possa inficiarne gli standard qualitativi: noi infatti la utilizziamo per una piccolissima percentuale della nostra produzione, che nel 90% dei casi รจ invece frutto di carni fresche europee. A fare la vera differenza รจ solo lโatteggiamento del produttore, che va a cercare il meglio ovunqueโ.
a cura di Agnese Fioretti
foto di Coccia Sesto
N.B.ย Nella nostra sezioneย www.gamberorosso.it/salumi-da-re/ย ogni settimana troverete approfondimenti sulla manifestazione. Tenetevi aggiornati!
Salumi da Re | 30-31 marzo / 1 aprile | Antica Corte Pallavicina | Polesine Zibello (PR)ย www.salumidare.it/
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