Sommelier

Sommelier in Italia: obiettivo lavoro

โ€œLa mia missione sarร  il riconoscimento della figura lavorativa del sommelier in Italiaโ€. Inizia con queste parole il mandato di Luigi Terzago alla presidenza di Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori), al suo primo consiglio itinerante a Roma. A dimostrazione di come, oggi piรน che mai, il connubio tra esperto di vino e occupazione lavorativa […]

  • 01 Febbraio, 2019

โ€œLa mia missione sarร  il riconoscimento della figura lavorativa del sommelier in Italiaโ€. Inizia con queste parole il mandato di Luigi Terzago alla presidenza di Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori), al suo primo consiglio itinerante a Roma. A dimostrazione di come, oggi piรน che mai, il connubio tra esperto di vino e occupazione lavorativa si intrecci in modo indissolubile.

L’ipotesi di un centro per l’impiego

Il presidente Fisar sembra intenzionato ad accelerare proprio su questo tema, anche a partire dallโ€™annuncio di creare una banca dati per far incontrare domanda e offerta. Una sorta di โ€œcentro per l’impiegoโ€ (per usare un’espressione molto in voga in questo periodo) per sommelier. โ€œDiciamo che sarร  uno sportello preferenziale per i nostri sociโ€ spiega il presidente โ€œi quali avranno, in questo modo, la possibilitร  di trovare lavoro tramite gli annunci del nostro sitoโ€.

Chi รจ il sommelier?

Ma facciamo un passo indietro: chi รจ il sommelier? Secondo la risoluzione Oiv-Eco 474-2014 (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) per sommelier si intende un professionista del settore vitivinicolo e della ristorazione (ristoranti, wine-bar), enoteche o altri attori della distribuzione che raccomandano e servono bevande a livello professionale. Il suo campo di azione riguarda il servizio del vino nell’ambito della ristorazione o negli esercizi in cui si vende vino, nonchรฉ la consulenza specializzata agli attori del mercato vinicolo, assicurando una presentazione e un servizio adeguati dei prodotti. Il sommelier ha seguito un corso di formazione che prevede il rilascio di un diploma o di una certificazione conforme alla definizione, al ruolo e alle competenze previsti nella presente risoluzione.

Un albo di categoria

Per quanto riguarda lโ€™inquadramento professionale, Terzago รจ deciso a portare in sede governativa la discussione, ma non prima di aver raccolto proposte ed eventuali consensi dalle altre associazioni che operano in questo campo. โ€œIn un Paese che รจ ormai solidamente il primo produttore di vino al mondoโ€ continua โ€œnon รจ concepibile che non esista la figura lavorativa del nostro settore. La cosa mi sta a cuore e vorrei portarla avanti, sperando di riuscire nellโ€™intento, collaborando con le strutture politiche preposte e con le altre associazioni di categoria che si occupano di sommellerieโ€. Tra le possibilitร , per valorizzare maggiormente questa figura, potrebbe aprirsi lโ€™ipotesi di istituire un albo della categoria, come ad esempio รจ avvenuto con gli enologi, o quella di ottenere un inquadramento contrattuale di secondo livello (una sorta di maitre-sommelier) e non di terzo, com’รจ attualmente previsto dal Contratto collettivo nazionale.

I tentativi passati

Tuttavia, come ricorda l’Aspi (Associazione della sommellerie professionale italiana), guidata dal presidente Giuseppe Vaccarini, non รจ la prima volta che viene avanzata questa proposta e che, dopo un lungo percorso, il tutto finisce in un nulla di fatto. Il disegno di legge di cui Vaccarini era stato ispiratore e promotore (โ€œdisciplina della professione sommelierโ€), presentato in Parlamento giร  nel lontano 2006 (e ripreso anche successivamente), prevedeva lโ€™istituzione degli albi provinciali dei sommelier e lโ€™introduzione di un esame di abilitazione.

โ€œPurtroppo, perรฒ, non vide mai la luce, proprio perchรฉ le altre associazioni – Ais e Fisar – espressero la loro contrarietร  al testoโ€ sottolinea il presidente Aspi che, interpellato da Tre Bicchieri non le manda di certo a dire: โ€œIn Italia, il sommelier viene ancora vissuto come una moda ed รจ relegato essenzialmente a livello amatoriale. Da qui, il rifiuto alla proposta di legge da parte di chi temeva una restrizione del proprio campo operativo e dei propri guadagni. Per quanto mi riguarda, invece, bisognerebbe pensare a questa figura come a un professionista che, dopo un percorso scolastico e formativo, opera essenzialmente nel mondo della ristorazioneโ€. Motivo per cui, nonostante il fallimento dei tentativi di dialogo (lโ€™ultimo tre anni fa), Vaccarini si dice comunque aperto e disponibile a un nuovo confronto: โ€œSe oggi vi รจ una nuova e diversa presa di coscienza da parte delle altre associazioni per ottenere la tutela della professione, in me troveranno sicuramente un alleato. Dโ€™altronde, in altri Paesi come, ad esempio, la Svizzera, la tutela del sommelier esiste da lunga data e la formazione รจ affidata agli istituti alberghieri di gestione statale. Mi sembra assurdo che noi, come Paese del vino e del turismo, non siamo ancora riusciti a ottenere questo risultatoโ€.

Se dopo oltre dieci anni, in un contesto in continuo mutamento, quella proposta potrร  ritornare in auge, lo si vedrร . C’รจ da dire che i tempi sono cambiati e la sommellerie รจ diventata una possibile chiave di accesso a una serie di professioni che fino a dieci anni fa non esistevano.

Le proposte delle altre associazioni

Quando si parla di sommelier di solito si pensa alla figura di chi, nei ristoranti, versa il vino nei calici. Una visioneย  – diciamolo – alquanto riduttiva, cosรฌ come ci conferma Franco Maria Ricci, presidente della Fondazione italiana sommelier, con sede a Roma: โ€œDi sbocchi professionali oggi ce ne sono parecchiโ€ dice โ€œcamerieri nei ristoranti; insegnanti di vino (ovviamente, al momento, nel privato); imprenditori (in Italia oggi abbiamo una cosa come 18mila winebar aperti da molti giovani appassionati di vino); figure professionali nelle cantine; venditori. Per ognuna di queste professioni, infatti, รจ richiesta una conoscenza approfondita della materia vinoโ€.

Sebbene, poi, per definizione, il vero sommelier dovrebbe essere quello che si occupa della cantina all’interno dei ristoranti: โ€œNon di certo quello che porta il piatto di pasta in tavolaโ€ continua Ricci โ€œma questo รจ un problema tutto italiano, che farei risalire piรน alla mancanza di cultura in fatto di vinoโ€. Per il fondatore della Fondazione, quindi, il problema non รจ trovare un nuovo inquadramento per la figura del sommelier, nรฉ tanto meno creare un albo (โ€œIo li abolirei tuttiโ€, dice), quanto colmare il gap culturale italiano, partendo dalle scuole pubbliche. โ€œQuella di portare il vino a scuolaโ€ spiega โ€œรจ una proposta che piรน volte ho avanzato. Di fatto, in Italia sono solo i privati a occuparsi di questa materia. Si pensi che neppure gli istituti alberghieri prevedono un ciclo di lezioni sul vinoโ€.

Si mostra scettico sulla proposta Fisar anche Antonello Maietta, presidente di Ais. โ€œOggiโ€ dice โ€œla figura del sommelier รจ inquadrata nel Contratto collettivo nazionale. Mentre, se parliamo di un sommelier comunicatore – che รจ una categoria un poโ€™ ibrida di professionista – รจ prevista nei codici Ateco del Ministero delle Finanze (Agenzia delle entrate) come attivitร  di libera professioneโ€. Per quanto riguarda il riconoscimento di un albo apposito, continua: โ€œรจ bene non farsi troppe illusioni, considerando che sono a rischio quelli giร  esistentiโ€. Ciรฒ non significa lasciare tutto com’รจ. Il mondo del lavoro รจ, infatti, una prioritร  anche per Ais: โ€œI nostri obiettiviโ€ dice Maietta โ€œattualmente sono quelli di far uscire dai corsi una figura sempre piรน formata e qualificata, in grado cioรจ di entrare rapidamente nel mondo del lavoro, rispondendo a richieste in crescita molto elevata da parte del settore. Questo significa affiancare la parte teorica del corso tradizionale con stage in azienda. Stiamo lavorando in questa direzioneโ€.

Un confronto con gli Usa

Mariarosa Tartaglione, classe 1988, รจ partita da un piccolo paesino del Molise, per diventare sommelier a New York: ha preso il diploma all’American sommelier, oltre a superare gli esami del Wine & spirit education trust e del Court of master sommelier. Dopo un lungo periodo di gavetta, la grande svolta รจ stata l’esperienza lavorativa a Marea (ristorante italiano a Central Park South, Due Stelle Michelin), dove รจ diventata assistente del beverage director. Da gennaio รจ Wine director Ai Fiori (altro ristorante dellโ€™hospitality group Altamarea, Una Stella Michelin e ‘Grand award Wine spectator’). A lei abbiamo chiesto di evidenziare le differenze tra il percorso di sommelier in Italia e all’estero, ma soprattutto le prospettive lavorative. โ€œPartiamo da una confessioneโ€ dice โ€œNon ho mai pensato, in Italia, di poter basare la mia carriera sulla passione per il vino: la maggior parte dei sommelier che avevo conosciuto erano semplici camerieri con una spilletta. Pensavo: ‘tanto studio per cosa?’. E, di fatto, quando nel 2013 mi trasferii definitivamente a New York, iniziai a individuare una serie di attivitร  professionali legate al vino: il cellar master, sommelier, wine director, wine representative, wine educator, e cosรฌ viaโ€. Come viene vista la figura del sommelier negli Stati Uniti? โ€œรˆ innegabile che da queste parti il sommelier vada di moda. E lโ€™ho capito quando ho visto in vetrina ad Halloween il costume del ‘wine snob’. Inoltre, grazie al successo del docufilm ‘Somm’, uscito nel 2013 e ora alla terza edizione, si รจ mitizzata la nostra figura professionale (altro che astronauta!). Di conseguenza, anche il sistema educativo รจ molto dinamicoโ€.

La maggiore differenza con l’Italia? โ€œI percorsi formativi americani si basano su una visione molto globale del vino: vengono studiate tutte le regioni vitivinicole mondiali, con particolare attenzione ai vitigni internazionali e alle loro differenze d’espressione. Ovviamente, il vino francese occupa lo spazio piรน importante. I miei colleghi italianiโ€ continua โ€œfanno un percorso opposto: molto specifici sulle regioni e le Doc italiane, ma con difficoltร  a confrontarsi sul resto del mondo. Come appassionata di vino italiano, provo molta invidia della loro cultura nazionale approfondita, ma nello stesso tempo mi rendo conto che nel mondo del vino si sta creando un linguaggio comune a cui loro fanno piรน fatica ad accedereโ€.

Per quanto riguarda i contratti e i guadagni, invece? โ€œLa maggior retribuzione dei lavoratori coinvolti nel servizio (i cosiddetti โ€œfront of the houseโ€) รจ basata sulle mance, piรน una paga oraria minima. Ma anche in questo caso vale la regola del dinamismo: il sommelier puรฒ essere considerato solo parte del servizio (e guadagnare meno dei camerieri) o avere un salario e assumere anche altri ruoli managerialiโ€. Parlando di cifre? โ€œIn media, si inizia con 50/60mila dollari (lordi), fino a posizioni piรน esclusive di rilievo (wine director per ristoranti importanti, o beverage director aziendale โ€“ con lโ€™aumentare delle grandi aziende pluriproprietarie, questa figura sta diventando molto importante) con salari che superano i 100mila dollari. Le posizioni piรน importanti sono rivestite sia da coloro che conseguono certificazioni top, come โ€œMaster of wineโ€, โ€œAdvanced o Master Sommelierโ€, ma anche da persone che hanno fatto pura gavettaโ€. Ma il panorama รจ cambiato negli ultimi anni? โ€œCon il boom del vino e la mancanza di molti professionisti, ho incontrato molte persone alle prime armi che occupavano posizioni che sarebbero state ambite dai piรน esperti sommelier italiani. Ora il mercato sta cambiando, il sommelier va di moda, e ci sono moltissimi giovani che prendono certificazioni: la competizione fa il sistema piรน rigido e le aspettative piรน alte. C’รจ da dire, poi, che al di fuori della ristorazione, ci sono tante possibilitร  per sommelier: negozi, vendite (molti colleghi stanchi delle ore piccole nei ristoranti, si spostano nella catena di distribuzione), educazione, consulenza, rappresentanza di aziendeโ€.

I principali corsi statunitensi

Da una parte c’รจ il corso di American sommelier che offre o il percorso formativo basico, o quelli piรน specialistici, come il Sale, service&buying per chi aspira a lavorare nella ristorazione e il โ€œblind tastingโ€, piรน specifico per i cosiddetti nerd che aspirano a competizioni e certificazione come Master sommelier o Master of wine.

Tra le altre scuole piรน rinomate, c’รจ anche il Wine&spirit education trust, che offre una formazione lunga e dettagliata (anche online) sul business del vino a livello globale per aspiranti giornalisti e commercianti.

Infine, da citare il Court of master sommelier (protagonista del docufilm Somm) che, piรน che un percorso formativo, dร  la possibilitร  di dare degli esami, noti per la loro difficoltร .

Le associazioni italiane

Fisar

La Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori (Fisar) oggi conta 12mila soci, suddivisi in oltre 60 delegazioni territoriali sparse in tutta Italia. A eccezione, al momento, della Calabria. Lโ€™allargamento al Sud Italia รจ, perรฒ, uno degli obiettivi del presidente Luigi Terzago, che si รจ appena insediato. Tra le novitร  introdotte dal neoeletto ci sono, poi, i cosiddetti โ€œconsigli itinerantiโ€: in pratica lo svolgimento dei consueti incontri tra i consiglieri nazionali nelle diverse sedi delle delegazioni territoriali (e non piรน nella sede nazionale toscana: San Giuliano Terme), in modo da ristabilire un legame, anche fisico, tra l’organo eletto e la base. Dopo la prima tappa di Roma, le prossime destinazioni sono Jesi, Pistoia, Prato, San Donร  di Piave, Napoli e Monza.

Ais

L’Associazione italiana sommelier (Ais) รจ stata fondata nel 1965 a Milano da quattro soci fondatori: Gianfranco Botti (primo presidente), Jean Valenti, Leonardo Gerra e Ernesto Rossi. In un solo anno raggiunse i 50 soci. Oggi, gli iscritti, in tutte le regioni italiane, sono 40mila. A giugno 2018, Antonello Maietta ha guadagnato il suo terzo mandato consecutivo come presidente. Al suo fianco, in qualitร  di vicepresidente, รจ stato riconfermato Roberto Bellini.

Fondazione italiana sommelier

La Fondazione italiana sommelier si occupa della diffusione della cultura del vino attraverso diversi corsi nella sede nazionale di Roma e nelle delegazioni territoriali. La sua storia si intreccia a quella dellโ€™Associazione italiana sommelier Roma, il cui primo corso risale al 1953 (il distacco dallโ€™Ais รจ del 2013). Il suo fondatore รจ l’editore Franco Maria Ricci, che lo scorso giugno ha consegnato il riconoscimento di sommelier onorario al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Oggi conta 7mila soci per la sede di Roma e 30 corsi annuali. A livello nazionale gli iscritti sono circa 20mila.

Aspi

L’Associazione della sommellerie professionale italiana (Aspi) si definisce l’unico membro per l’Italia dell’Association de la sommellerie internationale (Asi). Nasce, infatti, nel 2007 dopo che l’Ais rompe i rapporti con l’Asi. La sua sede nazionale รจ Milano, ma conta delegazioni in tutta Italia. Dalla fondazione, il suo presidente รจ Giuseppe Vaccarini, promotore della prima proposta di legge per il riconoscimento professionale della figura del sommelier in Italia.

a cura di Loredana Sottile

 

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 31 gennaio 2019

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