premi e speranze

Che bella la stella Michelin a una gelateria. Ma quando a una pizzeria?

Siamo alle solite: in Oriente, Michelin premia le proposte di cucina piรน popolari, oltre alle coppette, anche i noodles e l'anatra laccata. Ma per l'Italia queste regole non valgono

  • 30 Agosto, 2024

Gelati stellati, dolci e un poโ€™ salati. Dolci per chi ha certamente meritato il massimo riconoscimento mondiale della gastronomia, il macaron della guida Michelin. Salati per noi italiani, che da anni invochiamo, speriamo, pretendiamo che un simile riconoscimento arrivi anche a una pizzeria โ€“ e perchรฉ no, anche a una trattoria.

I gelati di Minimal a Taiwan

Conta solo il cibo

La notizia รจ questa: una gelateria di Taiwan, Minimal a Taichung, ha conquistato un macaron nella edizione locale della guida Michelin. Una bella notizia: chi scrive crede allโ€™abbattimento delle barriere gastronomiche. In fondo la stella Michelin, come spiegano gli accigliati curatori della โ€œrossaโ€: ยซUna Stella Michelin โ€“ spiegano chiaramente sul loro sito – viene assegnata per il cibo presentato in ogni piatto, nientโ€™altro. Lo stile di un ristorante o il suo ambiente formale o informale non hanno alcuna influenza sul riconoscimentoยป.

Food Street Fried Kwai Teow a Singapore

In Oriente si puรฒ

E infatti il mondo รจ pieno di locali che esibiscono con orgoglio la placca quadrata rossa con la stella anche se non rispondono minimamente allโ€™idea che noi ci siamo fatti di un ristorante โ€œgraduatoโ€: tovaglie bianche immacolate, un servizio compassato, lunghe spiegazioni dei piatti, carte dei vini alte piรน di un romanzo di Stephen King (ma spesso assai meno avvincenti). Canoni che sono bellamente ignorati da posti come Fried Kway Teow Mee a Singapore, un baracchino di street food in un mercato che smercia per pochi dollari singaporeani fantastici noodles di riso conditi con una salsa segreta che deve avere entusiasmato gli ispettori della Michelin, che gli hanno attribuito una stella che loro, grandissimi, nemmeno esibiscono.

Oppure come Yat Lok a Hong Kong, dove viene servita una magnifica anatra alla pechinese preparata alla perfezione (pare siano rispettati almeno venti passaggi nella preparazione) ma servita su tavoli sociali di formica in cui ciascuno pesca le sue bacchette da un contenitore comune e se vuole nettarsi le labbra deve acquistare un pacchetto di kleenex da semaforo per mezzo dollaro hongkonghiano. Estetica del locale: cinese salvavita per fuorisede dellโ€™hinterland di Milano.

I ragazzi di Confine a Milano, tra le migliori pizzerie italiane

Lo stesso vale per Jay Fai a Bangkok, dove lโ€™omonima signora, occhiali da fonderia sempre ben calzati, spadella a temperature infernali cibi magnifici che serve a clienti seduti sul marciapiedi su sedie di plastica da giardino o dentro una sala con maioliche verdi da bagno della Pensione Mariuccia a Cesenatico. Ma ci sono anche tacos stellati (quelli della Taquerรฌa El Califa de Leรฒn a Cittร  del Messico) serviti in un baracchino da spacciatori. E ora anche i gelati taiwanesi: che certo, non sono serviti in coni a portar via ma protagonisti da piccoli percorsi degustazione. Va bene, ma sempre gelati sono.

E la pizza?

Si dirร : ma perchรฉ non premiare tacos, anatre laccate e noodles se laggiรน si mangia quello? E infatti io sono super dโ€™accordo. Bravi, bene, ci starebbe bene anche una stella a un fish&chips o a un curry wurst, nel caso. Perรฒ anche la pizza รจ un prodotto assolutamente italiano, ma questo non gli รจ mai valsa una stella. Anzi sรฌ, nel 1962, come ci informa questo nostro articolo, gli ispettori francesi decisero di dare la medaglia piรน ambita alla Pizzeria Negri di Pontecagnano nel Salernitano, locale che ancora esiste anche se quella gloria รจ un ricordo. E cโ€™รจ stato anche il caso di una pizzeria di Hong Kong , Ciak โ€“ in the Kitchen, che la tenne per un paio di anni. Mi sicuri che la Pizzeria Negri e Ciak โ€“ in the Kitchen (nome francamente orribile) fossero allโ€™epoca meglio di quanto siano oggi Franco Pepe, Renato Bosco, Francesco Martucci, Simone Padoan, Diego Vitagliano, Francesco Capece? Gente che sulla pizza ragiona, sragiona, suda, elabora come se non piรน di uno chef da fine dining. Ecco, amici francesi, so che in molti ve lโ€™hanno giร  chiesto, ma io ci riprovo: pensateci. Pensate che bella rivoluzione sarebbe per la pizza, meglio dellโ€™Unesco. Io nel frattempo vado a prendermi un gelato.

Foto di copertina Lido Vannucchi

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