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A scuola nella campagne di Piemonte e Liguria: 7 donne siriane in Italia per rilanciare l'agricoltura in Siria

Fao e Slow Food sono gli organizzatori del viaggio-studio di 7 produttrici siriane che vogliono rilanciare le piccole comunitร  rurali della Siria, stravolte dalla guerra. Per loro visite in caseifici e aziende agricole di Piemonte e Liguria, per sviluppare capacitร  imprenditoriali e imparare i segreti del mestiere.

  • 01 Settembre, 2019

La Fao e la rinascita dell’agricoltura nei Paesi in crisi

โ€œPensate che l’agricoltura non possa produrre cibo in situazioni di crisi umanitaria? Ripensateciโ€. Cosรฌ la Fao introduce la necessitร  di aiutare le comunitร  rurali che lottano per sopravvivere in territori piegati da guerre e disastri ambientali. Un’affermazione tagliente, ma motivata da un lavoro di assistenza (in campo e fuori) che l’organizzazione internazionale presta incessantemente: nel 2018, dicono i dati, la Fao ha portato il suo aiuto a circa 25 milioni di persone che vivono di agricoltura in 70 Paesi. Come? Procurando semi da piantare, fertilizzanti e vaccini per gli animali, realizzando sistemi di irrigazione e ricostruendo ecosistemi e reti commerciali in aree dove resilienza non รจ una parola vuota da sfoggiare perchรฉ fa tendenza. E quindi soprattutto insegnando agli agricoltori locali a rialzarsi camminando sulle proprie gambe, ottimizzando sforzi e risorse, facendo squadra, rigenerando l’ambiente.

Le donne siriane che sfamano i villaggi

In Siria quest’impegno si esplica anche a supporto delle donne che hanno preso in mano il lavoro agricolo da quando รจ scoppiato il conflitto interminabile che infesta il Paese: spesso sono loro l’unica fonte di reddito per la famiglia, e hanno dovuto rimboccarsi le maniche, pur non sapendo molto di come si lavora nei campi, nรฉ padroneggiando le regole del commercio. A loro รจ rivolto il programma di formazione che vede collaborare Fao e Slow Food nel rilancio del settore agricolo siriano e che in questi giorni atterra in Italia.

Una produttrice siriana nel caseificio di Marta Fossati

Il viaggio-studio in Italia

In Piemonte e Liguria, sette agricoltrici siriane si stanno muovendo alla scoperta di comunitร  agricole che promuovono specialitร  locali e tradizioni gastronomiche del territorio, per un viaggio-studio che mira a sviluppare le competenze delle piccole produttrici alimentari siriane. Attraverso la conoscenza diretta di chi ce l’ha fatta. Per esempio imparando che si puรฒ lavorare con strumenti ben piรน efficaci degli attrezzi rudimentali che hanno sempre visto in casa, aumentando la qualitร  dei prodotti, e di conseguenza il loro valore sul mercato.

Afaf Jaafar con la famiglia e i fichi raccolti in campo, in Siria

7 produttrici che vogliono farcela

Afaf Jafaar, madre di cinque figli, coltiva ed essicca fichi secchi, naturali e alimentati da acque piovane; Aicha Dalati, invece, รจ un’apicoltrice di Aleppo: fuggita dalla cittร , ha ricominciato da zero in un villaggio poco distante. Ma per difficoltร  logistiche e impossibilitร  di appoggiarsi a una rete commerciale adeguata, riesce a vendere il suo miele solo localmente, ricavandone scarsi profitti. Poi ci sono Wedad Atmarzia, che produce formaggi di capra, e Dima Jedeed, 34 anni, che a Lattakia produce succhi di frutta, per mantenere i suoi bambini; e Adla Hasan, produttrice di olive e olio da piรน di 20 anni a Tartous. Tutte sono accomunate dalla voglia di riscattarsi: possiedono piccoli appezzamenti di terreno dislocati nei governatorati diย Homs, Hama, Lattakia, Tartous, Aleppo, Sweida e Al Qunatra, e ognuna si รจ specializzata nella produzione di prodotti locali, dai sottaceti al concentrato di pomodoro, al miele.

Tra caseifici e uliveti

Ad accoglierle in Italia sono gli agricoltori di sei Presidi Slow Food: burro dellโ€™alta valle dellโ€™Elvo, olio extravergine dโ€™oliva ligure, miele di alta montagna, Robiola di Roccaverano, agnello Sambucanoย e aglio di Vessalico. Si parla di produzione, commercializzazione e catena di valore degli alimenti. Si visitano le aziende, si condividono le storie. Al ritorno in Siria, ognuna di loro trasmetterร  al villaggio le conoscenze acquisite, innescando un circuito virtuoso. Raccontando della visita al caseificio di Amaltea, dove si produce Robiola di Roccaverano; o della passeggiata tra gli ulivi dell’azienda La Baita, dove Marco Ferreri produce extravergine da olive taggiasche. Nel borgo di Sambuco (CN), invece, si รจ tenuto l’incontro con Marta Fossati, produttrice di formaggi e yogurt di capra. E cosรฌ andando, verso un futuro piรน felice.

 

a cura di Livia Montagnoli

foto di Alessandra Benedetti

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