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Cammelli di pasta sfoglia, biscotti e monete di buon auspicio: ecco i prodotti tipici dell'Epifania

Panini dolci, biscotti e anche cammelli di pasta sfoglia: ecco cosa si mangia tradizionalmente il 6 gennaio in Italia.

  • 04 Gennaio, 2024

Lโ€™Epifania tutte le feste porta via. Ma non la voglia di dolci e leccornie: anche il 6 gennaio in Italia รจ tradizione riunirsi in famiglia per concludere il periodo natalizio e consumare gli ultimi superstiti di pranzi e cene abbondanti: panettoni, pandori, torroni, ma anche tantissime caramelle, colorate sorprese che riempiono le calze dei piรน piccoli. Esistono perรฒ altri dolci tipici, spesso dimenticati, un poโ€™ come la festa stessa, unโ€™occasione sempre meno sentita rispetto al 25 dicembre.

Sorella minore del Natale, seppur altrettanto golosa, lโ€™Epifania ha smesso da tempo di esercitare quel fascino incantevole sui piรน piccoli, forse perchรฉ vigilia di un ritorno alla routine poco atteso dopo una lunga pausa. Eppure, un tempo il giorno della Befana era un momento magico per i bambini italiani: era infatti la dolce vecchina a regalare doni e dolciumi ai piรน bravi e carbone ai ragazzi disobbedienti, ben prima dellโ€™avvento del piรน famoso โ€œcollegaโ€ sulla slitta. Prima di fare luce sui prodotti della tradizione, รจ bene allora raccontare qualche aneddoto su questo personaggio.

calze delle Befana

La leggenda della Befana

Nonostante lโ€™Epifania venga celebrata anche altrove, la leggenda della Befana รจ tutta made in Italy. E questa รจ una delle poche certezze, perchรฉ sulle sue origini negli anni sono nate molte teorie diverse. Secondo alcuni potrebbe essere legata alle figure dei Re Magi, che durante il percorso verso Betlemme si fermarono a chiedere indicazioni a unโ€™anziana signora, invitandola poi a unirsi a loro. La donna rifiutรฒ, pentendosi subito dopo, e per rimediare iniziรฒ a regalare dolci a ogni bambino che incontrava, sperando di trovare prima o poi Gesรน.

Unโ€™altra ipotesi ritiene che il mito sia invece connesso a degli antichi riti propiziatori pagani che i romani seguivano per dodici notti dopo il solstizio di inverno, periodo durante il quale si credeva che delle figure femminili volassero sui campi coltivati come auspicio di fertilitร . Cโ€™รจ poi chi crede che la Befana non sia altro che la dea lunare Diana, protettrice della caccia e della vegetazione, ma รจ molto probabile che si tratti piuttosto di un simbolo dellโ€™anno solare giunto al termine: la donna viene rappresentata sempre in etร  avanzata, generalmente vestita di stracci, proprio a indicare la natura ormai spoglia. Sua fedele compagna รจ la scopa, su cui vola la notte fra il 5 e il 6 gennaio per portare doni ai bambini.

Prodotti tipici dellโ€™Epifania in Italia

fugassa

Fugassa dโ€™la Befana – Piemonte

Una delle piรน antiche preparazioni dolci dellโ€™Epifania, diffusa soprattutto nelle province di Cuneo e Alessandria. A base di farina, burro, uova, lievito e agrumi canditi, questa focaccia รจ una sorta di pan brioche ottenuto grazie a una lunga lievitazione, solitamente guarnita con uva passa e canditi. A seconda della zona, la ricetta contempla ingredienti diversi, e soprattutto assume forme differenti, anche se le piรน comuni restano il sole e la margherita.

Secondo la tradizione, allโ€™interno dellโ€™impasto deve essere inserita una moneta di buon auspicio, augurio di fertilitร  e fortuna per chi la troverร . Secondo unโ€™altra usanza popolare, invece, bisogna inserire due fave secche, una bianca e una nera: chi consumerร  la fetta con la fava bianca dovrร  pagare lโ€™intera focaccia, mentre chi troverร  quella scura dovrร  offrire il vino.

befanini

Befanini โ€“ Toscana

Molto popolari nelle zone della Versilia e della Lucchesia, questi biscottini vengono preparati il 5 gennaio e servono a riempire dei canestri che saranno messi sul camino, al posto della classica calza della Befana. Benchรฉ oggi siano stati sostituiti in parte da dolci piรน industriali, restano dei prodotti immancabili per il giorno dellโ€™Epifania, soprattutto a Lucca e dintorni. La ricetta prevede farina, zucchero, burro, uova, lievito, latte, scorza dโ€™arancia, un pizzico di sale e un bicchierino di rum. Per decorarli si usano i classici confettini colorati.

anicini

Anicini โ€“ Liguria

Sono i tipici biscotti โ€œda inzuppoโ€, perfetti da gustare al mattino con un bel bicchiere di latte o a merenda per accompagnare una tazza fumante di tรจ. Friabili e leggeri, anche grazie allโ€™assenza di burro, gli anicini erano un tempo riservati alle famiglie piรน in vista, che amavano accompagnarli con il rosolio. Come si intuisce dal nome, ingrediente decisivo della ricetta รจ lโ€™anice, ma sono presenti anche uova, farina, zucchero e acqua aromatica ai fiori dโ€™arancio. Caratteristica รจ poi la cottura: lโ€™impasto viene diviso in piรน filoni che, una volta cotti, vengono suddivisi in tanti piccoli pezzi per essere nuovamente infornati fino a completa doratura.

pasta sfoglia

Cammelli di pasta sfoglia โ€“ Lombardia

Dolcetti dalla forma curiosa e originale, preparati nel Varesotto e dalle origini incerte: si tratta di specialitร  di pasta sfoglia che ricordano appunto la forma di un cammello, con buone probabilitร  legata ai Re Magi, che il giorno dellโ€™Epifania arrivano a Betlemme a cavallo di questi animali, simbolo di forza, pazienza e capacitร  di sopportazione. Si trovano in tutte le pasticcerie e forni locali per un periodo brevissimo, generalmente da inizio gennaio fino al 6, e ne esistono piรน versioni. Tutte le formine risultano lucide perchรฉ glassate con acqua e zucchero prima di essere infornate, e nelle varianti piรน ricche possono essere farcite con crema pasticcera, panna o confetture.

Pinza de la Marantega โ€“ Veneto

Marantega in dialetto veneziano significa proprio Befana. Il capoluogo veneto รจ infatti particolarmente legato a questa figura, tanto da dedicarle da anni una regata speciale, la Regata delle Befane, a cui partecipano i soci piรน vecchi della Bucintoro, antica societร  di canottaggio, tutti travestiti da befane. Ma torniamo al cibo: qui si mangia la pinza de la Marantega, un pane dolce lievitato arricchito con uvetta, grappa, fichi secchi, pinoli e arancia candita, in passato preparato dalle famiglie contadine e cotto sotto la cenere dei falรฒ, coperto da foglie di cavolo.

a cura di Michela Becchi

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