Il governo ha deciso, su proposta dei ministri dell’Agricoltura e sovranitร alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano, di candidare la cucina italiana nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanitร dell’Unesco. La Commissione nazionale ha approvato all’unanimitร , alla presenza del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, la candidatura della โcucina italiana, tra sostenibilitร e diversitร bioculturaleโ. I prossimi passaggi prevedono la trasmissione di un dossier da parte del ministero degli Esteri all’Unesco, successivamente inizierร l’iter di valutazione che dovrebbe concludersi entro dicembre 2025. โCi aspettano due anni in cui dovremo promuovere il nostro cibo in Italia e nel mondoโ โ ha commentato il sottosegratario Mazzi โ โci auguriamo che possa vedere una partecipazione collettivaโ.
Il dossier รจ stato scritto dal professor Pier Luigi Petrillo, docente della Luiss che in passato aveva curato altre candidature all’Unesco, come quella della Dieta Mediterranea e dei pizzaioli napoletani. Nel dossier la cucina italiana viene definita come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualitร basate sui saperi locali che, senza gerarchie, la identificano. Questo mosaico di tradizioni riflette la diversitร bioculturale del paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto. Tra gli obiettivi della candidatura quello di valorizzare la relazione tra cultura e cibo in Italia, un fenomeno identitario dello stile di vita del Paese.
Quello della candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dellโumanitร Unesco รจ un percorso iniziato nel luglio 2020 e ha visto tra i partecipanti cuochi e imprenditori in qualitร di ambasciatori per sostenere il valore universale della cultura gastronomica nazionale. Personalitร del calibro di Massimo Bottura, Davide Oldani, Antonia Klugmann, Carlo Cracco, Niko Romito e Antonino Cannavacciuolo hanno sostenuto la candidatura che รจ supportata da un comitato scientifico di rilievo, che include, tra gli altri, Massimo Montanari, professore di storia dellโalimentazione allโUniversitร di Bologna, Laila Tentoni, presidente Fondazione Casa Artusi e il professor Paolo Petroni, presidente dellโAccademia Italiana di Cucina.
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