Dopo anni di chiusure e declino, Milano, Torino e Napoli hanno lanciato nuovi bandi per assegnare i chioschi dismessi a progetti di rigenerazione urbana. Un modo per restituire funzione a questi piccoli spazi rimasti senza ruolo, un tempo presรฌdi quotidiani dellโinformazione e oggi potenziali luoghi di socialitร , cultura e prossimitร . La crisi dellโeditoria cartacea ha svuotato le edicole della loro funzione originaria, ma la loro presenza capillare e riconoscibile le rende ancora oggi uno strumento interessante per immaginare nuove centralitร urbane.
A Milano, il bando pubblicato lโ8 luglio 2025 prevede lโassegnazione di tre chioschi in viale Cervantes, via Salesina e corso di Ripa Ticinese, in concessione fino a dodici anni. Il Comune ha aperto allโuso commerciale, ma anche alla somministrazione di cibi e bevande, con la possibilitร di installare tavolini e sedute allโesterno previa autorizzazione. Non vince solo chi offre di piรน, ma chi presenta un progetto che valorizza lโimpatto sociale, culturale e ambientale.
Anche Torino, il 17 luglio, ha aperto una manifestazione di interesse per trentuno chioschi attualmente in disuso, alcuni da anni, altri solo da pochi mesi. I soggetti selezionati avranno tempo fino al 30 settembre per presentare le proprie proposte, che verranno poi sottoposte a bando vero e proprio. Le regole parlano chiaro: niente alcolici, ma via libera alla somministrazione di cibo, attivitร culturali, artigianato e microservizi di quartiere. La prioritร รจ evitare nuove serrande abbassate, e riportare funzioni concrete in spazi oggi inutilizzati.
A Napoli, il nuovo bando per lโinstallazione e gestione di chioschi ed edicole prosegue un percorso avviato giร nel 2020, quando il Comune ha cominciato a estendere la possibilitร di somministrare cibo e bevande nei chioschi esistenti. Anche qui lโidea รจ trasformare punti vendita in presรฌdi vivi e integrati nei quartieri, con unโattenzione particolare al lavoro giovanile e allโautoimprenditorialitร .
Nel 2010, in Italia, cโerano oltre 36.000 punti vendita di quotidiani. Oggi sono meno di 13.000, secondo i dati Agcom. Ma al di lร della crisi della carta stampata, le edicole hanno subito lโimpatto di una trasformazione piรน ampia: quella della cittร e delle sue reti di relazione. Lโedicola non era solo un punto di acquisto: era un luogo dove ci si fermava ogni mattina, si scambiava una battuta, si lasciava una copia del giornale da parte โcome al solitoโ. Era una forma di prossimitร , prima ancora che di informazione. Riaprire un chiosco oggi non significa riportare tutto comโera, ma ripensare il modo in cui si puรฒ abitare quello spazio. A partire da nuove funzioni: culturali, sociali, relazionali.
Un esempio giร riuscito arriva da Perugia. LโEdicola 518, nata nel 2014 da una vecchia edicola dismessa in centro cittร , รจ oggi un progetto culturale e una casa editrice indipendente, punto di riferimento per lโeditoria alternativa e le pratiche artistiche urbane. In dieci anni ha ospitato presentazioni, mostre, festival e progetti editoriali. Non รจ diventata un bar, nรฉ una libreria in senso stretto: รจ rimasta un chiosco, ma ha cambiato radicalmente la propria funzione. ร diventata un luogo di ricerca, incontro e sperimentazione, dimostrando che i piccoli spazi possono generare valore, se sostenuti da visione e continuitร . Il suo decennale, celebrato questโestate con un calendario di eventi e collaborazioni, รจ anche lโoccasione per riflettere su cosa puรฒ diventare oggi unโedicola, se non si limita a sopravvivere.
Esperienze simili, seppur piรน recenti, si stanno affacciando anche altrove. A Bologna, lโex edicola di piazza Bernardi รจ stata affidata alla cooperativa Il Passo della Barca e trasformata in un chiosco sociale, dove si organizzano laboratori, incontri e attivitร aperte al quartiere. A Roma, alcune edicole in disuso sono state riutilizzate per iniziative di book-sharing e micro-librerie in collaborazione con librerie indipendenti e scuole. Anche in questi casi, la trasformazione รจ stata possibile solo grazie alla presenza di un progetto culturale forte e di relazioni costruite nel tempo con il territorio.
LโItalia prova cosรฌ a ridare voce a un patrimonio urbano silenzioso, trasformando le vecchie edicole in nuovi luoghi di incontro.
Niente da mostrare
Resetยฉ Gambero Rosso SPA 2025 – Tutti i diritti riservati
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd